All'Università di Pisa si sta mettendo insieme un esercito di robot per ridurre del 75% l'uso dei fitofarmaci chimici di sintesi
Le piante infestanti sono un bel problema per l’agricoltura italiana, costretta a difendere i raccolti a suon di erbicidi e diserbanti. Prodotti chimici che, sommandosi ai vari anticrittogamici e insetticidi, rischiano di finire sotto forma di residui sulla frutta e la verdura che ci mangiamo. Prodotti di cui l’agricoltura convenzionale vorrebbe poter fare a meno (ricordiamo che quella biologica ne vieta l’utilizzo).
Per questo nel 2010 il dipartimento di Agronomia e Gestione dell’Agroecosistema dell’Università di Pisa ha iniziato a studiare una possibile soluzione ad alto contenuto di innovazione – nell’ambito del progetto quadriennale europeo RHEA (Robot fleets for Higly Effective Agriculture and forestry management) – soluzione che mira a ridurre del 75% l’uso dei fitofarmaci chimici di sintesi grazie al lavoro di una vera e propria flotta di robot terrestri e volanti. In questo caso la via per la gestione sostenibile e mirata delle colture agrarie è tecnologica.