Intrappolati per migliaia di anni nel permafrost, a causa dell'aumento della temperatura terrestre alcuni agenti patogeni risalenti al periodo precedente all'estinzione dei mammut e dei Neanderthal rischiano di riportare nel mondo malattie estinte da moltissimo tempo e nuove pandemie. Ne abbiamo parlato con alcuni dei massimi esperti mondiali in materia, per capirne un po' di più
Gli scienziati li chiamano “Virus zombie” e potrebbero rappresentare un grave rischio per l’umanità. Intrappolati infatti per migliaia di anni nel permafrost (lo strato ghiacciato di suolo sotto terra), a causa dello scioglimento dei ghiacci determinato dai cambiamenti climatici, potrebbero “risvegliarsi” e riportare nel mondo malattie ormai estinte da molto tempo.
Nel nostro approfondimento “Wise 360” abbiamo parlato con alcuni dei massimi esperti mondiali in materia, per vedere cosa effettivamente rischiamo, quali scenari possibili ci attendono e soprattutto cosa fare o non fare per contenere questi rischi.
Scioglimento dei ghiacci, Zombie virus e possibili nuove pandemie?
Ma perché questi antichi virus e batteri “congelati” nel permafrost, risalenti al periodo prima dell’estinzione dei mammut e dei Neanderthal, fanno così paura? Come, a causa dell’aumento della temperatura terrestre, rischiano di diffondersi nuovamente in natura e utilizzando quali vettori?
Nel gelo del permafrost, al buio, protetti dai raggi della luce, i virus rimangono infettivi anche per migliaia di anni, pronti a tornare attivi e contagiosi. In molti pensano che quello che potrebbe accadere oggi sia qualcosa di paragonabile a quanto avvenuto quando gli indigeni d’America vennero in contatto, dopo la scoperta delle Americhe, con gli agenti patogeni portati nel Nuovo Mondo dagli europei. Sappiamo tutti come andò a finire, e fu un’ecatombe!
Per scongiurare questo pericolo legato agli Zombie virus abbiamo diverse armi, non sempre facili da applicare, anche a causa della difficile situazione geopolitica globale e alla difficoltà di dialogare con Paesi quali la Russia per esempio, fra i più presenti peraltro nell’Artico. Proprio qui le possibilità per l’uomo di venire in contatto con questi virus e batteri antichissimi si moltiplicano notevolmente, a causa di discutibili progetti di ricerca o campagne di lavoro in corso a quelle latitudini che non proteggono in modo efficace le persone dall’esposizione a questi pericolosi agenti patogeni, che potrebbero arrivare all’uomo anche tramite altre specie animali, attraverso il cosiddetto spillover.
Vuoi approfondire argomenti legati all’attualità? Dai un’occhiata ai video del nuovo format di Wise Society, che dà voce a esperti, personalità autorevoli e persone comuni che hanno qualcosa di utile e importante da dire sui temi più caldi del momento. Scopri subito il canale Wise 360!
Riprese e interviste: Fabio Restelli
Testi: Vincenzo Petraglia
