Il direttore generale del CiAl, spiega come fare una corretta raccolta differenziata dell'alluminio partendo dall'impegno di cittadini, comuni e imprese

Raccolta differenziata dell’alluminio, foto: www.cial.it
Il direttore del Consorzio imballaggio e alluminio il cui acronimo è CiAl – che da 18 anni sviluppa la raccolta differenziata di tutti quegli oggetti di alluminio come le lattine, le bombolette, le scatolette, i tubetti – spiega come negli anni anche l’atteggiamento degli amministratori pubblici e dei comuni in generale sia cambiato. «Un tempo bisognava andare a spiegare al decisore politico cosa fosse la raccolta differenziata. Oggi questo termine è conosciuto e consolidato anche se in alcune aree del paese abbiamo ancora a che fare con operatori che non raggiungono performance elevate come possono essere quelle di Lombardia e Veneto». Gino Schiona si sofferma ancora su quello che le imprese possono fare per ridurre gli imballaggi e su quello che il cittadino, nel suo piccolo, può fare. Poi conclude con un augurio: «Sarebbe importante che in un paese di oltre 8000 comuni e sindaci si propendesse per una omogeneità di contenitori colori e materiali: noi propendiamo per una raccolta del multileggero che metta insieme gli imballaggi in plastica, metallo, alluminio e acciaio privilegiando la raccolta porta a porta piuttosto che quella in strada».