Wise Society : Riciclo dell’alluminio 2011, trend positivo superiore al 60%

Riciclo dell’alluminio 2011, trend positivo superiore al 60%

di Ilaria Lucchetti
20 Aprile 2012

Un trend costante e positivo

Più che soddisfacenti i risultati della raccolta e del riciclo degli imballaggi in alluminio registrati nel 2011. A dirlo i dati resi noti durante l’assemblea annuale delle imprese consorziate a CIAL – Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi in Alluminio – che si è tenuta a Milano  mercoledì 18 aprile.

Nell’ultimo anno sono state infatti riciclate 40.800 tonnellate di imballaggi in alluminio, pari al 60,7% dell’immesso sul mercato (67.200 tonnellate).

Un risultato reso possibile grazie alla collaborazione dei cittadini e agli accordi stipulati fra CIAL e gli enti locali di riferimento. Ben 5.500 i comuni italiani in cui è attiva la raccolta differenziata di questo materiale (circa il 70% del totale) con il coinvolgimento di circa 45 milioni di abitanti (il 75% della popolazione italiana).

“Alla luce degli eccellenti risultati conseguiti nel 2011 dal sistema di gestione degli imballaggi in alluminio, sia sul fronte interno alla filiera produttiva del packaging rispetto ai principi della prevenzione, sia su quello della raccolta, del riciclo e del recupero post consumo, ritengo che uno degli aspetti più significativi, da sottolineare, sia la conferma di un sistema produttivo e di un’industria del riciclo solidi e dotati di grande flessibilità” ha commentato Bruno Rea, Presidente di CIAL.  “Siamo oggi, quindi, più che mai consapevoli, come rilevato nel recente rapporto dell’European Environment Agency, di come il riciclo, in particolare, costituisca una delle componenti più dinamiche della green-economy e di quale sia il suo contributo nell’affrontare alcune delle sfide più importanti e rilevanti che l’Europa ha davanti: dalla riduzione degli impatti ambientali dei processi e dei prodotti, al risparmio energetico e alla creazione di nuova occupazione, al rafforzamento delle risorse di base disponibili per l’economia”.

 

 

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