Secondo il 5° Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile l’89% degli italiani considera, rilevanti le grandi campagne di sensibilizzazione sulla plastica. Ma per il 41% degli italiani la sostenibilità è solo una moda
Sono le donne di età compresa tra i 35 e i 54 anni, diplomate o laureate e professionalmente attive, a dimostrare il maggior interesse per i temi della sostenibilità. Indipendentemente da sesso, età e condizione sociale il tema considerato da tutti cruciale, però, è quello della plastica. Ben l’89% degli italiani considera, infatti, rilevanti le grandi campagne di sensibilizzazione sulla plastica e sull’importanza della raccolta differenziata di questo materiale.
Questi dati sono tra quelli emersi dal 5° Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile realizzato da LifeGate, in collaborazione con Eumetra MR, che ha censito in 34 milioni gli italiani, ovvero il 67% della popolazione, quelli appassionati e interessati al tema della sostenibilità.
La ricerca, fatta attraverso un campione di 800 individui rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne, cristallizza l’aumento dell’interesse per il cosiddetto “vocabolario della sostenibilità” del quale il 32% degli intervistati (+10% rispetto ai dati del precedente Osservatorio) conferma di avere piena conoscenza. A trainare la crescente consapevolezza degli abitanti del Belpaese sono i concetti di energia rinnovabile (43%), sostenibilità ambientale (42%) e alimentazione sostenibile (38%). Minore dimestichezza, invece, gli italiani la dimostrano nei confronti di altri ambiti tra cui la moda (20%), la mobilità (23%) e il turismo (25%) sostenibile.
Nonostante tutto, il 41% degli italiani considera ancora la sostenibilità come una moda di passaggio contro il 47% che la riconosce come un tema sul quale porre l’attenzione. E, coerentemente, col riconoscimento del tema della plastica come cruciale, tra le pratiche sostenibili quella che raccoglie il 97% dei consensi è proprio l’attivazione di azioni che limitino l’utilizzo della plastica. Solo il 40% degli intervistati afferma, però, di limitare realmente l’uso nella vita quotidiana delle bottiglie di plastica. Un’altra pratica sostenibile considerata importante è la raccolta differenziata: il 92% degli italiani, infatti, s’impegna regolarmente su questo fronte. Il 77% della popolazione di casa nostra utilizza elettrodomestici a basso consumo e il 34% consuma alimenti biologici. Solo il 9%, invece, utilizza auto elettriche o ibride o sistemi di condivisione per la mobilità.
La leva più importante che guida gli acquisti responsabili è, ancora prima dell’amore per l’ambiente (88%), la responsabilità nei confronti delle generazioni future. Ci sono ancora molte difficoltà per il turismo sostenibile. In pochi, ancora, acquistano una vacanza sostenibile anche se costa di più (16%).
VIVERE IL FUTURO. Come immaginano gli italiani, case, città e aziende del futuro? Costruite con materiali naturali (73%), efficienti energeticamente (70%) e con la capacità di autoproduzione alimentare ed energetica (68%). La gestione domotica interna, invece, solo per il 39% sono parte integrante della casa del futuro. Aree verdi (32%), collegamenti migliori tra centri e periferia (31%), riqualificazione degli edifici esistenti (28%) e più infrastrutture pubbliche (23%) sono i desiderata per le città del futuro.
In campo lavorativo il futuro sostenibile auspicato è quello di aziende attente ai diritti dei lavorativi (95%), all’utilizzo responsabile delle risorse (91%), al controllo della filiera (90%), trasparente con i clienti (88%) e che non delocalizza all’estero (66%). Però nella scelta di un’occupazione il fatto che l’azienda sia attenta ai temi della sostenibilità è ultima (con il 75% di scelte) rispetto ad altre caratteristiche. In testa ci sono l’attenzione ai lavoratori (91%), la stabilità dell’azienda (89%) e il salario (86%).