Un'azienda israeliana ha appena lanciato sul mercato una serie di imballaggi per alimenti e bevande totalmente biodegradabili
Quanta plastica si produce ogni anno? La risposta arriva da PlasticEurope, associazione europea dei produttori di materie plastiche: 299 milioni di tonnellate (dati 2013) con un incremento costante: erano 288 nel 2012 e, andando indietro al 2004, si è assistito, in 9 anni, a una crescita pari a 95 milioni di tonnellate.
Tutti sappiamo quanto la plastica sia presente nella vita di tutti i giorni, con applicazioni importanti in ogni settore e ambito produttivo. La sua utilità è indiscussa, ma un ragionamento sul suo impatto ambientale andrebbe fatto. Perché è vero che è un materiale riciclabile e quindi, con un’attenta raccolta differenziata, ciò che si produce si può riutilizzare, ma è anche vero che per produrla si utilizzano prevalentemente sostanze derivate dal petrolio e che molti oggetti vanno a finire a terra, nei fiumi, nel mare. Nicolò Carnimeo, docente di diritto della navigazione e dei trasporti all’Università di Bari, nell’intervista rilasciata a wisesociety.it, ricordava che «oggi il pianeta conta cinque isole di plastica sparse tra i vari oceani: una delle quali è più estesa di tutta l’Europa».
Per quanto riguarda l’Italia c’è poco da sorridere: nel rapporto Legambiente, Beach Litter, nel confronto tra 2015 e 2014 si è registrato un aumento del 15% dei rifiuti di plastica presenti sui litorali italiani.
Cosa fare quindi per invertire questa tendenza? Ispirarsi all’arancia. È quanto ha fatto una startup israeliana di nome Tipa, che ha ideato e prodotto una linea di imballaggi “bio” flessibili utilizzabili per conservare i cibi: sacchetti per il pane, confezioni per merendine, per la pasta o per bevande.
Perché citavamo l’arancia? Perché come la buccia del frutto, anche la miscela di polimeri che vanno a comporre il film dei prodotti Tipa sono multistrato. In particolare, quelli ideati dall’azienda israeliana derivano da prodotti o sottoprodotti di cibi e comprendono resina, film multistrato, laminati e molto altro ancora.
Alla vista, gli imballaggi Tipa sembrano come i tradizionali di plastica, ma la differenza è sostanziale: essi, infatti, sono biodegradabili al 100% in 180 giorni e non lasciano nessun residuo tossico. Per contro, i tempi di smaltimento di una bottiglietta di plastica tradizionale si stimano in 1000 anni.