È una delle valli più spettacolari e importanti dell'Appennino dal punto di vista naturalistico. Oggi è uno scrigno di biodiversità che ospita rarità floristiche endemiche e animali selvatici. Qui alcuni dei sentieri più belli, per attraversarla in lungo e in largo.
Nel cuore selvaggio del Parco Nazionale della Majella c’è una Riserva Naturale che si sviluppa intorno ad una profonda gola scavata dalle limpide e fredde acque del fiume Orfento, da cui prende il nome. Un luogo incontaminato, magico, che sembra esistere al di fuori della realtà. La Valle dell’Orfento, situata nel territorio di Caramanico Terme, è sicuramente uno dei luoghi più suggestivi della zona, dove camminare al ritmo dello scrosciare del fiume e delle tante piccole cascate.
Valle dell’Orfento: una regina di biodiversità
Un territorio di circa 2.600 ettari che si snoda dalle pendici della Majella fino ad arrivare a 2.000 metri di altitudine, che vanta un ricco patrimonio naturale, tanto che qualche anno fa “Nature” (la più prestigiosa rivista scientifica a livello mondiale) l’ha indicata come esempio a livello europeo per la straordinaria biodiversità. Queste le parole del redattore, che ha ricordato la sua visita in quel luogo paradisiaco:
“In luglio sulle rive del fiume Orfento in Abruzzo, Italia centrale, mi sono ritrovato a passeggiare attraverso un flusso parallelo – un’iridescente corrente di farfalle che piroettavano sopra un mare di fiori. È difficile dire cosa fosse più abbagliante, lo scintillio dell’acqua o quello di migliaia di ali. Una tale ricchezza era comune una volta in Europa e negli Stati Uniti. Ora non più”.
Ma fiori e farfalle, benchè molto scenografici ed emozionanti da vedere, sono solo una piccola parte della vita raccolta in questo prezioso scrigno, caratterizzato da una flora davvero variegata: da querce e faggi che si trovano a bassa quota, al pino mugo intorno ai 1.800 – 1.900 metri di quota, fino ad arrivare, più in alto, a poter trovare la Stella Alpina Appenninica e la Soldanella Minima Sannita. Per quanto riguarda la fauna invece, è possibile imbattersi in cinghiali, tassi, volpi, faine, caprioli, cervi e perfino avvistare l’aquila reale.
Da Caramanico Terme per i tanti sentieri dell’Orfento
Per visitare la Valle dell’Orfento si può approfittare di numerosi sentieri tra i più variegati. Avendo Caramanico Terme come base, è possibile trascorrere una piccola vacanza immersi nella natura, tra trekking ed escursioni, percorrendo ogni giorno un sentiero diverso. Inoltre Caramanico Terme è un bellissimo borgo medievale, dove è possibile dedicare del tempo al proprio benessere e alla propria salute, grazie al complesso termale con acque sulfuree e oligominerali.
Le visite possono essere fatte da soli seguendo la segnaletica presente o con l’accompagnamento di guide locali. Nel caso in cui si voglia visitare in autonomia, è necessario, prima di iniziare, registrare gratuitamente la propria presenza al Centro Visita della Valle dell’Orfento, dove è possibile anche informarsi sui diversi sentieri e sui tanti laboratori di educazione ambientale. Il nostro viaggio parte proprio da qui!
Sentiero delle Scalelle
Il Sentiero delle Scalelle è un’escursione piacevole e adatta a tutti che parte dal Centro Visita Caramanico e attraversa la profonda gola modellata dalla forza dell’acqua del fiume, che nel corso di milioni di anni ha scavato nella roccia calcarea, creando pareti altissime, grotte, e cascate.
Il Sentiero si snoda lungo il corso dell’Orfento, un luogo fiabesco, incorniciato in una fittissima vegetazione di un verde ipnotico, costellato di ponticelli e passerelle di legno che consentono di andare da una parte all’altre delle sponde. Un’alternanza di saliscendi accompagna fino ad una cascata che è stata creata artificialmente per canalizzare l’acqua del fiume e poi si prosegue sino ad una lunga scalinata che porta al Ponte di Caramanico. Si cammina immersi nella foresta, circondati dalle ricchissime fioriture, felci e pozze d’acqua cristallina. Un percorso facile, di 4 chilometri, con un dislivello di 120 metri, per una durata di circa un’ora e mezza, adatto anche a bambini dai 6 anni.
Anello del Ponte del Vallone
Questo splendido percorso ad anello parte dalla frazione di Santa Croce di Caramanico Terme: da qui bisogna prendere un sentiero molto panoramico, che attraversa prima diversi campi coltivati e poi si immette dentro un fitto bosco di conifere, con predominanza di pini neri. Continuando a salire si arriva al ponte, dal quale è possibile scorgere alcune pozze d’acqua che ospitano una ricca fauna di invertebrati, oltre a diverse specie di rane. Dopo circa un centinaio di metri si comincia a scendere verso il fondovalle.
La parte finale della passeggiata è sicuramente la più suggestiva: il fiume nel corso dei secoli ha scavato la roccia, creando una stretta forra in cui dominano lingua cervina e capelvenere. La luce del sole filtra attraverso il fitto bosco di carpino nero e orniello, conferendo un intenso colore verde che avvolge completamente, come se si fosse all’interno di una bolla. Lungo il percorso si attraversano continuamente le due sponde del fiume, tramite suggestivi ponticelli di legno e si arriva così alla base del ponte di Caramanico. Un ultimo sforzo in salita di circa venti minuti per arrivare sul ponte e terminare così l’escursione vera e propria.
Da qui, il percorso prosegue su asfalto, approssimativamente per 2 chilometri, fino a ritornare a Santa Croce. Un percorso di difficoltà media, lungo 8 chilometri, con 160 metri di dislivello, per una durata di circa 3 ore, adatto anche a bambini a partire dai 10 anni.
Anello del Ponte della Pietra
Bellissima escursione ad anello, con partenza dalla frazione di Santa Croce. Ci si inoltra nella parte più alta della Valle, con la faggeta che gradualmente prende il posto del bosco misto, tra paesaggi suggestivi e ambienti incontaminati. Dopo aver camminato tra campi coltivati e un denso bosco di conifere, ad un certo punto, si deve attraversare un piccolo tratto su roccia, attrezzato con una fune d’acciaio (passaggio molto bello ma non adatto a tutti), per arrivare al Ponte della Pietra ed intercettare un tratto del Sentiero dello Spirito (il Cammino sulle tracce di Celestino V).
Da qui si arriva all’Eremo di Sant’Onofrio all’Orfento, che si trova sotto la più famosa grotta celestiana di San Giovanni: la struttura, adagiata sulla parete rocciosa esposta a sud, sulla base della tipologia costruttiva comune agli eremi della Majella, è quasi interamente crollata. Resta visibile solo parte del portale affrescato, la cornice del tetto di travi lignee ancora incastonata nella roccia e tracce di un piccolo campanile a vela. Non si sa molto della storia di questo eremo, che non è menzionato nelle biografie di Celestino V, e probabilmente è di epoca più recente. Già nell’ ‘800, comunque, versava in stato di abbandono.
Una volta visitato l’eremo si torna indietro, fino a tornare al sentiero per proseguire, ancora una volta, verso il Ponte di Caramanico e rientrare attraverso il tratto di strada di 2 km fino a Santa Croce. Il percorso consta di un tratto attrezzato, per cui è consigliato a escursionisti esperti (ragazzi sopra i 16 anni). Si tratta di un itinerario di 16 chilometri, con una pendenza di 300 metri, percorribili in circa 6 ore.
Anello di Guado Sant’Antonio
Un sentiero questo non sempre interamente percorribile in quanto un tratto viene periodicamente chiuso durante la nidificazione delle aquile tra i mesi di aprile e luglio. È consigliabile quindi informarsi prima di intraprendere il percorso. Si parte sempre da Santa Croce di Caramanico, per salire questa volta verso il “Guado della Vena“, una splendida spaccatura nella roccia, e da qui scendere gradualmente fino al fiume, nei pressi di una spiaggetta di roccia dove è possibile attraversare il fiume grazie ai diversi ponti in legno. Anche questo sentiero, come il precedente, corre sulla stretta cengia di roccia a qualche metro dal fiume, munita di un cavo d’acciaio: esperienza bellissima, ma non adatta a tutti.
Il sentiero sale poi tra fitti boschi misti e di faggio, fino ad arrivare al Ponte della Pietra, da cui si prosegue fino al Guado Sant’Antonio. Da qui il sentiero si snoda all’interno di una piccola valle delineata da un colle che finisce a strapiombo nella Valle dell’Orfento, caratterizzato da pareti calcaree verticali e spettacolari: è il Colle della Ciocca, da diversi anni luogo di nidificazione di una coppia di aquile reali. Da qui è possibile ammirare dall’alto la Valle dell’Orfento, in tutta la sua maestosità.
Proseguendo sul fondo di questa piccola valle, si giungerà di nuovo nella Valle dell’Orfento, attraversando un piccolo sgrottamento dal quale sgorga l’acqua di Fonte Viola. Il sentiero continua a scendere nel cuore della Valle per poi intersecarsi nuovamente con il sentiero principale, a circa 2 km dal punto di partenza. Questo itinerario di 18 chilometri presenta un dislivello di 700 metri e un tempo stimato di percorrenza di circa 8 ore. È un percorso difficile, consigliato ad escursionisti esperti (ragazzi: sopra i 16 anni).
Anello di Decontra
Si parte sempre da Santa Croce per poi tornare passando dal Ponte di Caramanico. L’itinerario tra conifere e ruscelli porta al borgo di Decontra, situato su un pianoro a 800 metri tra due valli della Majella: la Valle dell’Orfento e il Vallone di Santo Spirito. Fino Al 1970 vi era una sola via che portava al paesino, che lo rendeva praticamente inaccessibile. Questo, unito al fatto che è un luogo di grande bellezza naturale, ha reso il territorio intorno Decontra per centinaia di anni, meta ideale per un ritiro spirituale. Un tempo, in queste valli, vi erano non meno di tre abbazie benedettine e otto eremi. Qui tutto è rimasto intatto e protetto dai ritmi frenetici della vita moderna e si respira pace e tranquillità.
Da qui è possibile anche partire per delle belle escursioni verso gli eremi disseminati nella zona. Imperdibile l’Eremo di San Giovanni all’Orfento: incastonato nella Majella più selvaggia, ha la particolarità di avere un accesso talmente angusto da essere inaccessibile ai meno magri e coraggiosi! Per entrare bisogna infatti sdraiarsi per terra e letteralmente strisciare attraverso una piccola strettoia scavata nella roccia, e per di più con un lato esposto a diversi metri da terra. Forse per questo era l’eremo più amato da Pietro da Morrone, il famoso Celestino V, il Papa del Gran Rifiuto. Pietro vi dimorò per diversi anni insieme a due discepoli proprio per la grandezza della natura e del silenzio, che certamente lo facevano sentire più vicino a Dio.
L’Anello di Decontra (escludendo la visita all’eremo) è un percorso di 10 chilometri, con una pendenza di 400 metri, da percorrere in 5 ore. Difficoltà media (ragazzi dai 16 anni).
Paola Greco