Wise Society : Coronavirus: internet reggerà al lockdown?

Coronavirus: internet reggerà al lockdown?

di Maria Enza Giannetto
1 Aprile 2020

Lo abbiamo chiesto all'esperto di Reti e Telecomunicazioni, Andrea Baiocchi che rassicura: «Siamo lontani dalla saturazione»

La pandemia di Coronavirus e il conseguente lockdown in Italia e nel mondo potrebbero avere ripercussioni sulla tenuta e la funzionalità delle reti internet.
A lanciare l’allarme su un possibile blackout è stato il numero uno di Facebook Mark Zuckerberg, secondo il quale le chiamate su WhatsApp, audio o video destano qualche preoccupazione e perché i server potrebbero rischiare di fondersi, generando grandi disservizi.

I server rischiano davvero il default?

Andrea Baiocchi

Andrea Baiocchi Foto: courtesy of Andrea Baiocchi

«Al di là di questa sorta di allarme lanciato dal proprietario di Fb e Whatsapp, bisogna distinguere innanzitutto tra due possibilità: il sovraccarico dei server di Whatsapp o il sovraccarico dei collegamenti offerti da internet per connettere i nostri terminali ai vari server, compreso quello di Whatsapp», spiega Andrea Baiocchi, professore di Telecomunicazioni per Ingegneria Gestionale e di Network Traffic Engineering all’Università Sapienza di Roma.

«Al momento, la situazione europea mostra che, nonostante ci siano un incremento del traffico e ovviamente anche un cambiamento del profilo del traffico, tutto è sotto controllo. Ovviamente stanno cambiando i momenti di picco e il fine settimana che, solitamente, non era mai di sovraccarico, ora registra degli incrementi di traffico, ma i picchi sono ancora parecchio lontani dal saturare le reti».

I protocolli di internet sono adattivi

Internet sembra, infatti, in grado di affrontare i cambiamenti e adattarsi al maggiore traffico.

«I protocolli che funzionano su internet – spiega Baiocchi – sono adattivi al carico, quindi se ci fosse davvero un sovraccarico la rete non collasserebbe ma ci sarebbe, semmai, un degrado nelle prestazioni. Ovviamente, può capitare che ad un certo momento della giornata ci possa essere un rallentamento, soprattutto quanto molti studenti si collegano a piattaforme che erano nate per essere utilizzate da pochi utenti e che ora vengono prese d’assalto da milioni di studenti e docenti, ma la rete sta reggendo perfettamente».

La rete è resiliente

Una situazione diversa, ovviamente, è quella che riguarda i vari operatori telefonici e di internet.
«Le prestazioni – aggiunge l’esperto – che sperimentiamo nell’accesso alla rete sono diverse nei diversi luoghi, e ovviamente anche l’operatore telefonico ha il suo peso nella connettività. Internet, però, è resiliente. I ricercatori riescono a trovare soluzioni alle problematiche che si presentano di volta in volta. Accadde già negli Anni ’80 quando internet era roba per pochi e ci fu il primo meltdown che spinse i ricercatori d’allora a trovare la soluzione, con protocolli che facessero adattare il funzionamento della rete automaticamente al livello di traffico. E accadde anche quando, 20 anni fa, si cominciò a parlare della possibilità che gli indirizzi Ip potessero esaurirsi. Siamo nel 2020 e gli indirizzi sono più che deduplicati».

Foto: 123rf

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