Wise Society : Con “Aspasso” anche i disabili vanno in bicicletta

Con “Aspasso” anche i disabili vanno in bicicletta

di Mariella Caruso
24 Maggio 2016

Costruita in Olanda, dotata di pedalata assistita e retromarcia, permette di caricare la sedia rotelle per una mobilità green. A portarla in Italia la Protec Ambiente, l'esordio a Bologna

Andare in bicicletta è una delle esperienze più piacevoli della vita: l’aria che arriva sul viso, l’andatura lenta che permette di godere il panorama durante il tragitto in modo, particolare non trascurabile, totalmente green. Pedalare, infatti, non inquina. Un’esperienza che, da qualche settimana, non è preclusa alle persone bolognesi con disabilità motoria che utilizzano la carrozzina. Dallo scorso 5 maggio, infatti, nella velostazione comunale Dynamo è a disposizione “Aspasso”, un mezzo leggero e semplice da usare, che permette al disabile di approfittare di una passeggiata in bicicletta senza che sia necessario che si sposti dalla sedie a rotelle.

Costruita in Olanda, «dove la mobilità a due ruote è più di un passo avanti rispetto a quella italiana», spiega Alberto Franceschini, titolare della Protec Ambiente di Senigallia, che con Luca Breccia s’è impegnato per far arrivare nel nostro la bici cargo nel nostro Paese. «Luca che vive da anni in Olanda, dopo aver visto la bicicletta e resosi conto si che non esisteva qui da noi nulla di simile – racconta Franceschini -, ha capito che un simile mezzo avrebbe potuto essere importante per i disabili e i loro accompagnatori, sia per quanto riguarda gli spostamenti cittadini, sia in ambito turistico».

Di fatto la bicicletta “Aspasso”, dotata di sistema per la pedalata assistita e di retromarcia per una manovrabilità più fluida, è dotata di una pedana anteriore che, attraverso un meccanismo molto semplice si abbassa e permette di sistemare la carrozzina. Il peso di quest’ultima assicura l’ancoraggio della pedana e un sistema di cinture la sicurezza del passeggero disabile. «A questo punto l’accompagnatore pedala e il disabile può godersi la passeggiata», continua Franceschini. Quello partito a Bologna, è un progetto pilota orientato in particolar modo all’utenza turistica portato avanti con il patrocinio del Comune di Bologna e di Bologna Welcome. Le prime a salire sulla bici e ad andare “a spasso” per Bologna sono state Silvia Bertoluzza e la danzatrice ed ex campionessa olimpionica oggi disabile, Nicoletta Tinti, fondatrici della Compagnia InOltre. La prima apparizione di “Aspasso”, invece, è stata a Senigallia, lì Franceschini e Breccia hanno donato la prima bici importata in Italia a un centro disabili, con il proposito di testarne le potenzialità di sviluppo. Tra quelli che hanno dimostrato interesse c’è anche Torino, nel quale “Aspasso” sarà presentata a giugno all’assessore alla Mobilità grazie all’associazione VolTo VolontariTorino che organizzerà un’iniziativa pubblica.

«Tutti quelli che l’hanno provata, tra cui anche signore non più giovanissime con i figli disabili, sono stati più che soddisfatti delle passeggiata. Il riscontro è stato più che buono anche da parte di chi, al principio, si era detto reticente all’idea di farsi trasportare», spiega Franceschini ì. «L’ideale sarebbe che ad acquistare “Aspasso” fossero Comuni, associazioni di albergatori e chi possa metterla a disposizione gratuitamente o per il noleggio». Il prezzo di “Aspasso”, infatti, non è irrisorio: il costo è di 6.500 euro. Ma per i privati che volessero comprarne una c’è la possibilità di ricorrere ai finanziamenti di Banca Etica.

 

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