Wise Society : Aumento delle nascite dopo la quarantena: sarà baby boom?

Aumento delle nascite dopo la quarantena: sarà baby boom?

di Fabio Di Todaro
28 Maggio 2020

«È possibile che il lockdown permetta all’Italia di registrare un aumento delle nascite all’inizio del 2021?». La domanda, che in molti si sono posti nelle ultime settimane, nasce dalla presa di coscienza che negli ultimi due mesi le coppie stabili, sovente impossibilitate ad andare al lavoro e a muoversi al di fuori delle mura domestiche, abbiano avuto tutto il tempo per dedicarsi all’intimità ed, eventualmente, alla ricerca di una gravidanza.

Ma se per avere piena contezza di quale potrà essere l’effetto della quarantena sulla natalità occorrerà attendere l’inizio del nuovo anno, le prime informazioni che giungono dalla comunità scientifica non lasciano supporre un boom di neonati determinato dal coronavirus.

Neonati in cerchio

Foto: ©123RF.com

La pandemia di Coronavirus porterà a un aumento delle nascite?

Il desiderio sessuale non è mutato, ma il lockdown non ha fatto crescere la quota di giovani italiani che aspirano a diventare mamme e papà.

L’informazione si evince da una ricerca condotta da un gruppo di ginecologi (Maria Elisabetta Coccia ed Elisabetta Micelli) e urologi (Marco Carini, Alessandro Natali, Gianmartin Cito, Andrea Cocci, Andrea Minervini e Giorgio Ivan Russo) delle Università di Firenze e Catania. Dal lavoro, pubblicato sul «Journal of Psychosomatic Obstetrics and Gynecology» con in calce anche la firma di una sessuologa (Gaia Polloni), si evince che oltre 8 italiani su 10, che prima della pandemia non erano alla ricerca di un figlio, non si sono lasciati «tentare» dal periodo di isolamento.

Lo studio, realizzato nel corso della terza settimana di lockdown, è stato condotto intervistando oltre 1.400 connazionali (18-46 anni) con una relazione stabile da oltre un anno. Obbiettivo: valutare l’impatto della pandemia sul desiderio di genitorialità. L’ipotesi di un possibile incremento non ha trovato conferma nei dati.

La decisione di non avere figli nasce da due cause ben meditate e spesso concomitanti: le preoccupazioni economiche (citate dal 58% degli intervistati) e il timore di portare avanti una gravidanza in tempi di epidemia (sempre per il 58%), con gli effetti sulla salute di mamma e bambino non del tutto chiari nemmeno alla scienza.

Ma al di là di questi numeri, c’è un’ulteriore informazione che fa riflettere. Più di un terzo di coloro che stavano pianificando l’allargamento della famiglia prima dell’arrivo del Coronavirus, ha dichiarato di voler ripensarci: per le ragioni sopra citate.

Coppia che aspetta un bambino

Foto di Kelly Sikkema / Unsplash

Quarantena, benessere psicologico e impatto sulla genitorialità

«L’impatto della quarantena sulla salute mentale delle coppie rischia di essere molto preoccupante – afferma Elisabetta Micelli, ginecologa del Centro di procreazione medicalmente assistita dell’azienda ospedaliero-universitaria Careggi di Firenze -. Prima della pandemia, la maggior parte degli intervistati viveva in una situazione di benessere psicologico, ridottosi progressivamente con l’acuirsi dell’emergenza».

La rinuncia non nasce da problemi sessuali. La frequenza dei rapporti, nei partner intervistati, non si è ridotta nonostante un certo aumento del malessere psicologico. A fronte di queste informazioni, dal lavoro si evince però anche qualche timido segnale in direzione opposta. «L’11.5%degli intervistati ha maturato l’idea di diventare mamma o papà nel corso della quarantena», dichiara Gianmartin Cito, urologo anch’egli dell’azienda ospedaliera toscana. Un desiderio rilevato perlopiù tra le donne che, stando a quanto riferito, erano soprattutto alla ricerca di «una svolta per la propria vita», oltre che di «positività», in un periodo di per sé complesso. Detto ciò, soltanto il 4.3% di loro ha cercato effettivamente di rimanere incinta in questo periodo.

Twitter @fabioditodaro

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