Wise Society : Luigi Fontana e la restrizione calorica che rallenta l’invecchiamento
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Luigi Fontana e la restrizione calorica che rallenta l’invecchiamento

di Redazione Wise Society
16 Settembre 2013
SPECIALE : I segreti della longevità

Ecco come un’adeguata riduzione del consumo di proteine giornaliero rallenta l’invecchiamento del sistema cardiovascolare e ringiovanisce il profilo molecolare del muscolo scheletrico

Luigi Fontana/Robert J. Boston photographNel prossimo futuro il contrasto alle malattie associate alla vecchiaia sarà una delle più grandi sfide che le società industrializzate dovranno affrontare. Luigi Fontana, professore ordinario presso il Dipartimento di Medicina dell’Universita’ di Salerno e della Washington University di St.Louis, USA, studia come poter rallentare i processi di invecchiamento e prevenire le malattie croniche come diabete, cancro, malattie vascolari attraverso la restrizione calorica.

-In che modo un’adeguata dieta e una costante attività sportiva possono ritardare il processo di invecchiamento?

La nutrizione e l’esercizio fisico giocano un ruolo fondamentale nel promuovere salute e longevità. Tuttavia recenti studi condotti dal mio gruppo di ricerca suggeriscono che alcuni interventi più mirati, come per esempio la riduzione del consumo di proteine a livelli più fisiologici, potrebbero ulteriormente ridurre il rischio di sviluppare malattie cronico-degenerative, aumentando gli anni di vita in salute e promuovendo la longevità. La restrizione calorica con nutrizione ottimale riduce l’infiammazione, lo stress ossidativo, la pressione arteriosa, la glicemia ed altri fattori ormonali che sono alla base dell’accumulo di danno cellulare e tissutale.

La restrizione calorica per vivere più a lungo

-Che cos’è esattamente la restrizione calorica?

Image by © Stuart Pearce/CorbisSignifica mangiare la giusta quantità di cibo necessaria per svolgere le normali funzioni fisiche e psichiche. Il mio gruppo di ricerca ha come obiettivo principale l’individuazione dei meccanismi biologici e molecolari attraverso cui la nutrizione e l’esercizio fisico promuovono salute e longevità e prevengono le patologie croniche associate all’invecchiamento. Negli animali da esperimento la restrizione calorica consiste nel fornire solo il 70-80% della quantità di cibo che altrimenti mangerebbero se avessero libero accesso al cibo. Questi animali vivono più a lungo, sono più sani e biologicamente più giovani di quelli che mangiano ad-libitum.

-Che risultati ha dato la ricerca sugli uomini?

I nostri studi condotti su un gruppo di individui che si sono volontariamente sottoposti, per circa sette anni, ad un regime di restrizione calorica con nutrizione ottimale, hanno dimostrato riduzioni significative dei maggiori fattori di rischio cardiovascolare e di alcuni fattori di crescita che sono associati allo sviluppo dei tumori. Questi dati suggeriscono che per tali soggetti il rischio di sviluppare diabete mellito, infarto del miocardio, ictus cerebrale e scompenso cardiaco, patologie responsabili del 40% delle cause di morte nei paesi occidentali, è estremamente basso.

Una dieta ricca di nutrienti ma povera di calorie, sale e zuccheri

-Cosa bisogna mangiare e che cosa no quindi?

E’ essenziale mangiare una dieta ricca di nutrienti, ma povera di calorie vuote, sale, e cibi raffinati e processati. La nostra alimentazione dovrebbe essere ricca in vegetali, frutta, cereali integrali, legumi, noci, semi e pesce che possiedono un elevato contenuto di vitamine, fitocomposti e sali minerali. I cibi d’origine vegetale inoltre possiedono un basso livello di acidi grassi saturi, di cui sono invece ricchi i prodotti d’origine animale. Gli acidi grassi polinsaturi omega-3 di cui sono ricchi i pesci possiedono invece potenti proprietà cardioprotettive.

Una dieta sana ed equilibrata deve anche fornire la giusta quantità di proteine che corrisponde a circa il 10% delle calorie giornaliere. In questo ambito, va sfatato un mito. Non e’ vero che mangiare tante proteine fa bene alla salute. La razione giornaliera raccomandata di proteine è di 0.82 grammi per chilo di peso al giorno, che corrisponde a circa il 10% delle calorie giornaliere. La maggior parte degli uomini e delle donne in Italia e in altri paesi sviluppati invece consumano piu’ del doppio del valore giornaliero consigliato. Alcuni nostri studi recenti suggeriscono che l’elevata assunzione di proteine con la dieta aumenta i livelli plasmatici di un potente fattore di crescita, chiamato IGF-1, che regola il rischio di sviluppare cancro (in particolare cancro alla prostata, alla mammella e al colon) e accelera i processi d’invecchiamento.

Infine, una sana alimentazione dovrebbe prevedere una forte riduzione dei cibi e delle bevande ricchi in calorie vuote e poveri di nutrienti come per esempio le bibite zuccherate, i dolci, il pane bianco, gli zuccheri semplici.

Come rallentare i processi di invecchiamento attraverso la prevenzione

-Quali sono gli effetti nel lungo periodo?

Gli effetti nel lungo periodo di una dieta sana associata ad un regolare programma d’esercizio fisico sono la prevenzione delle più comuni patologie cronico-degenerative e il rallentamento dei processi d’invecchiamento. In particolare, il mio gruppo di ricerca ha dimostrato che la restrizione calorica nell’uomo rallenta i processi d’invecchiamento del sistema cardiovascolare e ringiovanisce il profilo molecolare del muscolo scheletrico.

Image by iStock-In questo contesto che importanza ha la prevenzione?

La prevenzione gioca un ruolo strategico. Prevenire le malattie cronico-degenerative associate agli scorretti stili di vita e far sì che i cittadini possano rimanere fisicamente e mentalmente sani, felici, attivi, forti, indipendenti e socialmente utili per il più lungo tempo possibile è un obiettivo raggiungibile con impatti economici rilevanti per il nostro paese.

In campo sanitario una politica “attendista” non è più economicamente sostenibile. E’ imperativo invertire rotta e promuovere politiche incisive di prevenzione e promozione alla salute. La creazione su tutto il territorio nazionale di strutture sanitarie a carattere preventivo, da affiancare alle classiche strutture sanitarie a carattere di cura, potrebbe quindi essere una strategia innovativa per il futuro dell’Italia.

 

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