Il responsabile del "Centro per i Disturbi del Sonno" dell’Istituto Scientifico Ospedale San Raffaele di Milano, spiega che riposare bene tutta la notte ha effetti molto positivi sulla nostra salute: abbassa la pressione, tiene sotto controllo il peso, migliora il sistema immunitario. E ci fa essere di buon umore
Dorme sonni tranquilli solo la metà degli italiani, anche se tutti sono fermamente convinti che dormire bene sia il segreto per condurre una vita sana. A dirlo è l’indagine ISPO (Istituto per gli Studi sulla Pubblica Opinione) Gli italiani e il sonno, realizzata per l’azienda TENA e condotta su un campione di oltre 600 persone adulte. Ne abbiamo parlato con Luigi Ferini Strambi, responsabile del Centro per i Disturbi del Sonno dell’Istituto Scientifico Ospedale San Raffaele di Milano.
Cosa pensa di questi risultati?
Ben 9 italiani su 10 ritengono che fare sonni sereni sia un grande privilegio e che chi ci riesce può ritenersi fortunato. Questo riconoscimento dell’importanza del sonno è fondamentale, perché tra i nostri obiettivi, c’è proprio quello di ridurre la schiera di coloro che per propria volontà o necessità ne riducono il tempo. Per l’organismo, dormire, e dormire bene, è importante quanto nutrirsi o dissetarsi.
A cosa serve, quindi, il sonno?
È fondamentale per la salute in generale, per l’efficienza del sistema immunitario, per le corrette funzioni organiche e per il benessere quotidiano. Al contrario, la sua mancanza, oltre ad interferire con i processi di crescita e ridurre le difese immunitarie, produce effetti negativi sulla concentrazione, sulla capacità di decisione e sull’efficienza.
Su cosa incidono i giusti cicli tra riposo e veglia?
Le notti insonni provocano anche cattivo umore, dichiara il 73 percento degli italiani. Perché?
Sono ormai molte le ricerche scientifiche che hanno chiarito lo stretto rapporto tra sonno e umore. L’insonnia, infatti, è spesso la prima spia di una depressione, una sorta di campanello d’allarme del “mal di vivere”. Ma non solo: è anche un fattore che facilita eventuali ricadute.
Quanto si dovrebbe dormire, allora?
Una buona media per la nostra salute è di sette-otto ore, anche se ci sono i brevi dormitori che stanno bene, pur riposando solo cinque-sei ore per notte. Il consiglio è seguire il proprio ritmo naturale. Senza fare eccezioni neanche la domenica o il week end: anche se apparentemente ci si riposa di più, in realtà ci si alza peggio, perché il tempo in più è costituito da sonno REM, dove il cervello è in grande attività.
C’è un’ora giusta per andare a letto?
L’ideale è andare a dormire quando si ha sonno. Da anziani, di solito, si sente la necessità di anticipare di un’ora o due la propria ora abituale. C’è una ragione fisiologica: il corpo ha una temperatura che ha un picco minimo intorno alle 3-4 del mattino. Questa fase è quella in cui il cervello è meno attivo. Invecchiando questa fase viene anticipata e di conseguenza si ha voglia di coricarsi prima.