Wise Society : Il sonno degli italiani: la metà riposa poco e male. Ecco perché

Il sonno degli italiani: la metà riposa poco e male. Ecco perché

di Carmen Rolle
15 Luglio 2011
SPECIALE : Disturbi del sonno

Tutti d'accordo sull'importanza e i benefici di un buon riposo. Ma solo la metà dei nostri connazionali riesce a dormire 8 ore filate senza alzarsi. Questi e altri dati nella recente indagine ISPO per Tena, che ha fotografato il nostro rapporto, conflittuale, con questa importante funzione dell'organismo

Ansia, stress e insonnia (più il fattore incontinenza per gli anziani) sono i motivi delle notti disturbate dei nostri connazionali, la metà dei quali, infatti, non dorme bene. È il primo dato che emerge dalla recente ricerca ISPO Gli italiani e il sonno, condotta su un campione di circa 600 adulti, per conto dell’azienda Tena. «Siamo una popolazione che ama il sonno», sostiene Renato Mannheimer, Presidente ISPO e curatore dello studio, «e non lo consideriamo tempo buttato, ma di grande valore per gli effetti positivi che ha sulla qualità della nostra vita». Ben 9 italiani su 10 pensano, infatti, che fare sonni sereni sia un grande privilegio e che chi ci riesce può ritenersi davvero fortunato. In media, nel nostro Paese sono circa 8 le ore dedicate al sonno ogni notte, anche se più di un italiano su 4 (il 28 percento del campione) si ritiene invece a debito di ore di buon riposo notturno: soprattutto le persone nella fascia tra i 45 e i 54 anni, quelle più impegnate dal punto di vista sociale e lavorativo. Non solo. L’indagine indica anche gli orari in cui gli italiani vanno di solito a dormire: la fascia più consistente (il 36 percento) va a letto tra le 23 e 23.30. Sono, invece, soprattutto gli uomini (15 percento, imprenditori, liberi professionisti) e lavoratori autonomi (29 percento) ad andare a letto ben dopo la mezzanotte. Gli ultra 65enni (22 percento) e i pensionati (19 percento) si coricano abitualmente entro le 21.30.

Ma a che ora suona la sveglia il mattino dopo? L’indagine conferma l’abitudine degli operai ad alzarsi prima delle 6.00, mentre sono le casalinghe e i 55-64 enni ad alzarsi più tardi (tra le 7.00 e le 8.00). Chi lavora, (specie tra i 35 e 54 anni) si alza mediamente intorno alle 7.00, mentre gli ultra 65 enni sono tra i più mattinieri. Ma non sempre ci si alza da letto dopo un riposo di buona qualità e soprattutto continuativo. Per questo motivo molti ritardano il momento di andare sotto le lenzuola per la paura di non riuscire a dormire o di alzarsi più volte durante la notte. Insonnia, preoccupazioni di lavoro o di salute, pensieri riguardanti la propria famiglia sono tra le maggiori ansie che rovinano il riposo, insieme all’essere costretti ad alzarsi di notte:  per andare in bagno (68 percento), andare a bere (22 percento) o a causa di perdite urinarie (9 percento).

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