Wise Society : Massimo Fileni: così le aziende poco sostenibili sono destinate a morire
Wise Incontri

Massimo Fileni: così le aziende poco sostenibili sono destinate a morire

di Vincenzo Petraglia
30 Ottobre 2022

Primo produttore italiano ed europeo di carni avicole da allevamento biologico, il gruppo marchigiano Fileni ha avviato, anche diventando B Corp, un serio percorso in ottica green. Un cammino che richiede tempo, ma fondamentale per ogni azienda, con indubbi vantaggi per tutti. Come spiega a Wise il suo vicepresidente

Dar vita alla migliore filiera in Europa per il benessere di persone e animali è la mission dichiarata del gruppo Fileni, fra le più importanti aziende italiane specializzate nell’allevamento di polli da carne, un settore che purtroppo troppo spesso si caratterizza per modalità crudeli nei confronti degli animali e metodi poco sostenibili che fanno capo agli allevamenti intensivi, che tanti danni generano, certamente alla salute delle povere bestie, ma anche a noi esseri umani e al pianeta. Un obiettivo, dunque, molto ambizioso quello dell’azienda marchigiana, che ha avviato da tempo nel concreto una serie di azioni virtuose al riguardo, come dimostra anche il suo essere diventata B Corp ed altri impegni ed iniziative che a Wise Society racconta Massimo Fileni, vicepresidente di questa società che si autodefinisce un’impresa “attivista”.

Il cammino ovviamente è lungo, ma l’azienda sta facendo delle scelte importanti – come per esempio puntando sul bio per una parte della produzione (scelta che la pone al primo posto in Italia e in Europa per la produzione di carni avicole da allevamento biologico), che speriamo diventi sempre più ampia – e la strada imboccata è sicuramente quella giusta.

Il cambiamento d’altronde è frutto di piccoli passi (e molte aziende spesso rimangono al palo perché pensano direttamente a obiettivi troppo grandi, secondo loro quindi irraggiungibili), che mai si deciderà di intraprendere in modo serio e sistematico, mai potrà avere pieno compimento, con risultati importanti nel lungo termine. Per noi, per l’ambiente, per gli animali…

Massimo Fileni, Vicepresidente del Gruppo Fileni.

Massimo Fileni, Vicepresidente del Gruppo Fileni

Vi definite un’azienda attivista, in che modo lo siete?

La pubblicazione del Manifesto di Sostenibilità Fileni  testimonia e rafforza l’impegno del gruppo a favore dell’ambiente, del lavoro, del territorio, delle persone e degli animali. Il manifesto di sostenibilità pubblicato un anno fa, rappresenta un impegno concreto che abbiamo assunto per affrontare con responsabilità ogni sfida da qui al futuro. Rimandare è un errore, delegare non basta, scegliamo di agire. Agiamo per sostenere e difendere il diritto globale al benessere. Nel Manifesto di sostenibilità Fileni abbiamo pubblicato sette impegni: Scegliamo di rigenerare la terra. Scegliamo di rispettare gli animali. Scegliamo di ripulire l’atmosfera. Scegliamo di promuovere il territorio. Scegliamo di valorizzare i lavoratori. Scegliamo di sviluppare la comunità. Scegliamo di proteggere le persone”. Più che un manifesto un vero e proprio imperativo assunto da Fileni nella difesa del futuro e del pianeta.

I temi della circolarità e della rigenerazione sono centrali per voi. In che modo li perseguite?

Tutta la filiera è già un modello di economia circolare.  Nel 2020 il totale di rifiuti prodotti dai due stabilimenti produttivi e dai due mangimifici è stato di 6.966 tonnellate , in diminuzione (12,6%) rispetto al 2019. La quasi totalità dei rifiuti è non pericolosa (il 99,5%) e viene destinata a riciclo (98,3%). Gli scarti di lavorazione del pollo non vengono smaltiti come rifiuti ma conferiti in appositi impianti di rendering. I prodotti finali di questo processo di lavorazione sono destinati ad aziende che producono cibo per animali farine proteiche o concimi.

Già da novembre 2019, inoltre,  è in uso  l’ecovassoio Fileni Bio, il primo packaging davvero amico dell’ambiente che abbatte l’utilizzo della plastica in favore della carta. Dal 2020, invece, i nostri prodotti di seconda lavorazione antibiotic free sono confezionati in un innovativo packaging interamente compostabile che può essere smaltito nella raccolta dell’umido.

A conferma dell’impegno di Fileni contro il cambiamento climatico, tutte le emissioni generate nel 2020 dagli impianti del gruppo sono state compensate attraverso l’acquisto di certificati di compensazione, riferiti ad attività di riforestazione e installazione di impianti eolici. Inoltre, grazie all’acquisto di energia elettrica con garanzia di origine, per tutti gli stabilimenti produttivi e gli allevamenti, si è evitata l’emissione in atmosfera di 15.812 tonnellate di CO2. Grazie a queste due attività gli stabilimenti del gruppo sono considerati Carbon neutral: il concetto di carbon neutrality è sinonimo di zero-impatto climatico. 

Quali sono le vostre azioni concrete in ambito sostenibilità, circolarità e rigenerazione?

L’azione di rigenerazione della terra, tra le altre cose, prevede l’utilizzo di concime organico da fonti animali, che permette l’arricchimento del suolo in termini di microflora, microfauna e humus disponibili alle colture in essere e l’utilizzo di tecniche agronomiche che proteggono il terreno dal dissesto idrogeologico.

Il gruppo è promotore del progetto Arca (Agricoltura per la rigenerazione controllata dell’ambiente) insieme al fondatore Bruno Garbini e al Gruppo Loccioni, il cui obiettivo è riportare in equilibrio il rapporto dell’uomo con la terra, valorizzare il ruolo dell’agricoltore, che ne è il custode, e rendere consapevoli le persone che, con le loro scelte di acquisto, possono trasformarsi da consumatori a “rigeneratori”.  

Temi che vi hanno condotto in un naturale percorso verso le B Corp. In che modo questa scelta impatta sul vostro modello di business?

Abbiamo affrontato un processo profondo di confronto interno ed esterno, e ci siamo riconosciuti la vocazione, forte e con profonde radici, ad essere un’azienda intrinsecamente responsabile. Nella definizione delle nostre purpose, vision, mission e nel nostro compasso strategico, abbiamo portato alla luce una linea che passa dalla sostenibilità, dall’economica circolare e arriva naturalmente a un terzo concept ancor più evoluto: quello di “rigenerazione”, intesa come la capacità di generare più valore economico, sociale e ambientale di quello utilizzato per produrre.”

In particolare il purpose di Fileni poggia su un concetto fondamentale: crediamo nella cultura rigenerativa come bene comune.  Fileni si impegna a trasmettere alle nuove generazioni la bellezza della vocazione agricola e l’urgenza di rigenerare la terra. Tutelare, salvaguardare, proteggere: oggi possiamo fare di più, possiamo ridonare qualità all’esistente, in tutti i suoi livelli, da quello ambientale a quello sociale.

La vision parte dalla valorizzazione del territorio per aver cura del futuro della comunità. Fileni intende realizzare un modello di filiera rigenerativa, aperta e replicabile, perché un’imprenditoria responsabile si diffonda e, insieme al gruppo, contribuisca a creare prosperità e bellezza per il territorio e le comunità. È il momento di crescere, di potenziare lo spirito collaborativo, di ascoltare le esigenze reciproche, facendo dei propri territori degli esempi a cui ispirarsi.

La mission di Fileni punta ad un ambizioso obiettivo: essere la migliore filiera in Europa per il benessere di persone e animali. Fileni si impegna, infatti, ogni giorno, a diventare il punto di riferimento in Europa per le proteine biologiche, tutelando il benessere animale e orientando stili di vita sempre più sostenibili. Perché la creazione di una filiera del benessere diffuso ha ricadute positive per tutti.

polli fileni

La mission dichiarata di Fileni è dar vita alla migliore filiera in Europa per il benessere di persone e animali (Foto: Gruppo Fileni).

Siamo fortemente convinti che le imprese che guardano al futuro devono abbracciare un nuovo modello in cui il valore creato per le persone, l’ambiente e la comunità è misurato con lo stesso rigore normalmente riservato al profitto. Migliaia di aziende in tutto il mondo hanno scelto di evolvere e integrare questi concetti nel loro operato tramite due strumenti: B Corp e Società Benefit.

La certificazione B Corp e l’adesione al Climate Pledge sono punti di partenza per fare sempre di più. Essere una B Corp dà voce al nostro modo di interpretare il cambiamento: costruire un sistema economico-produttivo inclusivo, equo e rigenerativo per tutte le persone e il pianeta.

Il discorso della filiera per voi è strategico…

E un approccio che parte dai campi, dove coltiviamo le materie prime che diventano parte dei mangimi per i nostri animali e arriva fino ai centri di allevamento biologici, dove gli animali hanno ampio spazio per razzolare all’aperto, all’impegno all’allevamento antibiotic free, passando per l’installazione di pannelli fotovoltaici sulla maggior parte dei nostri allevamenti e stabilimenti. 
Fileni si impegna ad assicurare al consumatore la qualità dei propri prodotti, garantendo il non utilizzo di antibiotici e un’alimentazione a base di mangimi con cereali e legumi non Ogm. L’allevamento biologico assicura benessere agli animali, non altera gli equilibri ambientali, salvaguarda la salute delle persone.

Eppure oggi gli allevamenti intensivi sono uno dei maggiori problemi per l’ambiente. Perché non si riesce a invertire questa tendenza a livello generalizzato e cosa si potrebbe fare?

Noi pensiamo che sia possibile. Nel 2021 Fileni, ha sancito passi importanti per il miglioramento del benessere dei polli che alleva. Abbiamo deciso di incrementare, anche grazie alla collaborazione con Compassion in World Farming (Ciwf), con cui abbiamo sottoscritto un reciproco impegno, la quota di animali allevati nel rispetto dei criteri dello European Chicken Commitment, un insieme di criteri concordati a livello europeo dalle principali Ong che si occupano di benessere animale, al fine di incoraggiare le aziende alimentari a migliorare gli standard di allevamento dei polli da carne.

C’è bisogno anche di una nuova cultura dell’alimentazione sostenibile, per la quale si dovrebbe forse partire già dalle scuole, per inculcare nei ragazzi nuovi e più sostenibili modelli di consumo alimentare…

Si c’è bisogno di maggior cultura in ambito educazione alimentare. Fileni da tempo lavora sullo storytelling di filiera, raccontando le proprie scelte. A livello di ricerca e sviluppo il gruppo ha investito anche sui piatti pronti bilanciati dal punto di vista nutrizionale. Fileni da anni ha sviluppato la collaborazione con importanti realtà accademiche sul territorio nazionale, come l’Università Politecnica delle Marche, l’Università degli studi di Camerino, e l’Università delle scienze gastronomiche di Pollenzo, di cui l’azienda è partner strategico.

Le nuove generazioni – spesso, soprattutto in Italia, poco ascoltate e valorizzare – hanno un ruolo importante nel cambiamento…

Nella maniera più assoluta, e proprio in quest’ottica nel 2022 abbiamo confermato le collaborazioni con le università anche attraverso il contributo della Fondazione Marco Fileni che ogni anno garantisce sostegno all’istruzione, tramite l’erogazione di borse di studio per gli studenti meritevoli del territorio, compresi i figli dei nostri dipendenti. Coltivare i giovani talenti, investire sulla qualità delle relazioni, per Fileni è importante tanto quanto possedere le competenze tecnico-specialistiche.

A suo giudizio cosa vi differenzia di più dagli altri player di mercato?

La scelta più che ventennale di investire sul biologico,  che ci ha portato ad essere leader del settore e ad acquisire un bagaglio di competenze unico ed irripetibile. Il nostro approccio alla sostenibilità è di fatto basato sul rispetto per la natura e per i suoi tempi. Lo spirito di innovazione è sempre stato una parte fondamentale del nostro Dna di impresa, ma – ne siamo consapevoli – non esiste innovazione senza attenzione all’ambiente.

gallina

Foto: Thomas Iversen / Unsplash.

Gli investimenti in sostenibilità ed economia circolare sono spesso visti come un mero costo da sostenere. Invece possono essere una leva fondamentale per diventare più efficienti e profittevoli…

Sì, è vero: lo testimonia il nostro percorso pluridecennale vocato alla sostenibilità e costellato di azioni concrete di cui rendiamo conto ogni anno nel nostro Bilancio di Sostenibilità. Un esempio? Tutti gli investimenti e gli efficientamenti che abbiamo implementato dal punto di vista energetico e produttivo alle varie fasi della nostra filiera. I dati economico-finanziari riportati nel bilancio di sostenibilità certificano, inoltre, l’eccellente stato di salute di cui gode Fileni: oltre 1.800 dipendenti, un fatturato di filiera pari a 450 milioni di euro, 7 stabilimenti produttivi, 300 allevamenti e investimenti per 100 milioni di euro programmati nei prossimi cinque anni (dati 2020, ndr).

In un periodo difficile come questo, il rischio è quello di tagliare in sostenibilità, sia a livello globale che a livello aziendale…

Tagliare in sostenibilità significherebbe tagliare sul futuro. Il nostro Manifesto e il nostro Bilancio di sostenibilità, la Certificazione B Corp, l’attenzione al legame con il territorio, il sostegno alla formazione dei giovani, i progetti di inclusione e multiculturalità sono azioni concrete e tangibili, che disegnano nuovi modelli produttivi che aiutano a gestire al meglio le risorse e i loro costi e rendono le aziende più solide e attraenti anche per gli investitori. Condividere le pratiche migliori in ambito ambientale e sociale, pubblicare in maniera trasparente i risultati e sensibilizzare i consumatori ad associare qualità e sicurezza del prodotto bio alla responsabilità, sono azioni tangibili che disegnano la strada per la crescita dello sviluppo sostenibile. E la selezione sarà sempre più drastica per chi resterà indietro.

Un’azienda saggia, “wise” appunto, quali caratteristiche dovrebbe avere secondo lei?

Ogni giorno ci ispiriamo al principio “siamo parte, non siamo tutto”, secondo cui siamo parte del problema ma anche dell’unica soluzione possibile per difendere il futuro del Pianeta e delle nuove generazioni. Non è un caso che trasparenza, rispetto e coraggio, siano i valori che stanno alla base della filosofia Fileni: trasparenza nel raccontarci e nel mostrare la nostra filiera; rispetto verso le persone che ci scelgono, verso l’ambiente e verso gli animali; coraggio di innovare accettando sempre nuove sfide e ponendoci traguardi sempre più ambiziosi.

E un imprenditore saggio, invece, che caratteristiche dovrebbe avere?

Lungimiranza, capacità di ascolto, resilienza.

Vincenzo Petraglia

>>  TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE >>> Eric Ezechieli: il futuro del fare impresa si chiama B Corp

© Riproduzione riservata
Altri contenuti su questi temi: , ,
Continua a leggere questo articolo:
CONOSCI IL PERSONAGGIO

Massimo Fileni

vicepresidente Gruppo Fileni