Il popolare conduttore di Caterpillar di RadioDue, promotore della campagna "M'illumino di meno", racconta il suo impegno a favore dell'ambiente
Conduttore radiofonico impegnato da anni per la salvaguardia del Pianeta, Filippo Solibello classe 1972, nel 2005 ha inventato e lanciato M’illumino di meno, la campagna sui temi del cambiamento climatico e del risparmio energetico all’interno del programma Caterpillar, di Radio2. Un impegno verso le tematiche ambientali che è proseguito poi con la recente pubblicazione del libro “SPAM Stop Plastica A Mare-30 piccoli gesti per salvare il mondo dalla plastica”. Wise Society lo ha incontrato mentre invitava oltre 500 partecipanti a firmare l’appello a diventare “Ambasciatori della sostenibilità” durante la settima edizione del Salone della CSR e dell’Innovazione Sociale.
Come nasce il suo impegno per l’ambiente?
In realtà è sempre stata una passione fin da quando ero piccolo. Diciamo che la scintilla, se così si può dire, scoccò in un momento preciso e cioè dopo la catastrofe di Chernobyl nel 1986. Io ero un ragazzino di 14 anni a quel tempo e improvvisamente scoprì che non potevo più bere il latte e mangiare l’insalata. Da allora è nato un interesse per questi temi e poi ho iniziato a farli diventare qualcosa di più concreto alla radio con Caterpillar e l’iniziativa M’illumino di meno.
M’illumino di meno è stato ed è una iniziativa che ha fatto breccia negli ascoltatori. Quanto è importante che dei comunicatori come voi insistano su questi temi?
E’ fondamentale far diventare di pubblico interesse o mainstream come si dice oggi temi che prima erano più di nicchia. Prima bisognava sforzarsi dieci volte tanto per farli diventare tema di discussione e dibattito o anche di gioco. M’illumino di meno in fondo è nato così ed è importantissimo che se ne parli per far s’ che siano un dibattito quotidiano e non una eccezione o un dibattito per scienziati.
Dal risparmio energetico alla lotta contro il consumo di plastica il passo è breve si potrebbe dire leggendo il suo libro.
Sul risparmio energetico credo di aver detto tutto quello che potevo dire. La nuova emergenza oggi è la plastica che finisce tutta nel mare e che sta soffocando gli Oceani. Nel mio libro faccio un viaggio all’interno di questo mondo scoprendo che parlavo di plastica ma in realtà l’argomento è il modello di società che vogliamo, di modelli di sviluppo per il nostro futuro. Tutti quegli argomenti che oggi sono i temi dei ragazzi che scendono in piazza il venerdì nell’ambito dei Fridays for future.
Nel libro parla di 30 piccolo gesti che ognuno può compiere: quali sono?
Sono piccoli gesti che però hanno un grande impatto. Si va dal fare la raccolta differenziata, a banalmente l’idea di non gettare rifiuti di plastica da nessuna parte tanto meno nei mari. La cosa più importante secondo me è «perché se si è cittadini responsabili con le proprie scelte si possono influenzare gli organi che devono legiferare e governare le società e il cambiamento. Se invece si è consumatori responsabili si da un indirizzo preciso alle aziende e alle multinazionali per andare in una direzione piuttosto che in un’altra.
E la politica? Non ci dovrebbe essere una indicazione a livello politico mondiale sulle decisioni da prendere magari non demandando il tema alle iniziative dei privati cittadini come Greta Thumberg insegna?
Il tema della rappresentanza è fondamentale. Chi da rappresentanza a queste domande? I giovani come quelli che scendono in piazza non hanno nemmeno l’età per votare. Manca in generale un collegamento tra politica e società civile. Ed è sempre stato così nel nostro paese anche se ci sono alcuni casi positivi che cito nel libro rispetto alla plastica: per esempio l’Italia è stato il primo paese ad aver messo al bando i sacchetti di plastica nel 2016, il primo a proibire i cotton fioc e a mettere al bando le microplastiche dai cosmetici a partire dal primo gennaio dell’anno prossimo. Esempi positivi ancora sporadici. Forse ci vorrebbe una rappresentanza verde più forte anche nel nostro parlamento come avviene per esempio in Germania, all’Austria e al Nord Europa.
Dopo risparmio energetico e dopo la plastica quale sarà il prossimo impegno di Filippo Solibello? Lo vedremo sulle vette alpine per combattere lo scioglimento dei ghiacciai?
Questo è un tema che si lega a quelli di cui abbiamo parlato. Il cambiamento climatico così come lo scioglimento dei ghiacciai sono temi al centro dell’attenzione non solo in questi giorni a seguito delle notizie sul ghiacciaio del Planpincieux in Val d’Aosta che rischia di scivolare verso valle. E’ una emergenza planetaria: anche noi stiamo preparando delle contromosse ma non le possiamo svelare ancora.