Wise Society : Sostenibilità, una sconosciuta di cui si parla

Sostenibilità, una sconosciuta di cui si parla

di Mariella Caruso/Nabu
28 Ottobre 2016

Gli italiani confondono sostenibilità con green, lo rivela una ricerca di Unilever per il 50° anniversario. Fondamentale il ruolo delle donne

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Secondo una ricerca di Unilever sono le giovani donne a comprendere appieno il concetto di sostenibilità declinato non solo nell’aspetto ambientale, Infografica donne 37-44 anni (Fonte Unilever)

Cosa vuol dire sostenibilità per gli italiani? Un concetto ancora, alquanto, difficile. Il 45% degli abitanti del Belpaese, infatti, ritiene che sostenibilità sia sostanzialmente sinonimo di green, mentre il 30% non sa cosa significhi attuare comportamenti sostenibili. Questo quadro, non del tutto confortante, è il risultato di una ricerca realizzata da Ales Market Research su commissione della multinazionale Unilever che l’ha presentata in occasione del suo 50° anniversario di attività in Italia. «Da sei anni siamo impegnati nel portare avanti strategie di sostenibilità come motore per far crescere il business», ha spiegato l’ad di Unilever Italia, Angelo Trocchia. Ma l’idea della sostenibilità e del suo impatto, come è risultato ben chiaro dalla ricerca, non è ancora stata introiettata. «Questi dati sono rilevanti e ci dicono che bisogna educare le persone verso il compimento di azioni concrete da realizzare nella vita quotidiana se si vogliono raggiungere obiettivi come i Sustainable Developments Goals promossi dalle Nazioni Unite o le risoluzioni della COP21 di Parigi», fa notare il professor Paolo De Nardis, ordinario di Sociologia all’Università La Sapienza di Roma.

LE DONNE MOTORE DI CAMBIAMENTO – Hanno dai 35 ai 44 anni e sono attente al futuro del pianeta, almeno questo è quanto dichiarato dall’80% di queste. Se il pianeta avrà un futuro sarà anche per merito loro. Il 72% considera necessario che sul lavoro venga garantita l’uguaglianza di trattamento tra uomini e donne, il 68% vuole il rispetto dei diritti dei lavoratori di tutta la filiera, il 50% la promozione della diversità e della libertà dagli stereotipi. Non è tutto il 76% di queste è in prima linea nella lotta all’inquinamento ambientale, il 69% cerca di fare la sua parte nella lotta allo spreco delle risorse naturali, il 65% è contro la deforestazione in quanto causa del cambiamento climatico e il 60% è per la promozione di un’agricoltura sostenibile. Di fatto sono le giovani donne, che nell’età oggi prediletta per la maternità, a comprendere appieno il concetto di sostenibilità declinato non solo nell’aspetto ambientale, ma anche in quello sociale ed economico.

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“Da sei anni siamo impegnati nel portare avanti strategie di sostenibilità come motore per far crescere il business, ha commentato Angelo Trocchia, Ad Unilever (Foto Ufficio stampa Unilever)

I MILLENIALS DEMANDANO – Se la sensibilità delle donne non è una sorpresa, a stupire è la fiducia che i giovani dai 18 ai 34 anni (i cosiddetti Millenials) nutrono nelle aziende e nella capacità di queste ultime di poter essere una sorta di faro nel campo dell’alimentazione e del benessere, indicando nel contempo, però, una strada entro la quale le stesse aziende devono muoversi. Il 43% dei Millenials ritiene che il cibo debba essere gustoso ed equilibrato; il 42% chiede ingredienti italiani in quello che si compra. Mentre per quanto riguarda gli altri comportamenti sostenibili non si mettono direttamente in discussione ritenendo che alle tematiche sociali (educazione e salute 70%, rispetto dei lavoratori 64%, promozione dell’uguaglianza uomo-donna 60%, promozione della diversità e lotta contro gli stereotipi 59%) e ambientali (lotta alla deforestazione 66% e al cambiamento climatico 63%) debbano pensarci Governi e Ong.

LE AZIENDE HANNO RUOLO DETERMINANTE – «Questa indagine della realtà è importante per capire che le aziende possono avere un ruolo determinante nel richiamare l’attenzione sul significato di sostenibilità in tutti gli eco sistemi – conclude Trocchia -. Fare profitto attraverso l’etica, come noi siamo impegnati a fare da sei anni con il lancio dell’Unilever Sustainable Living Plan, è importante perché le aziende dovranno avere un ruolo sempre più di maggiore responsabilità verso i consumatori».

Anche l’ONU ha un ruolo importante e certamente non resta a guardare: il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030, che si propone di guidare anche le aziende, farebbe fare un notevole salto in avanti allo sviluppo sostenibile del nostro Pianeta.

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