L’avvento del metaverso è in grado di generare potenzialità economiche e occupazionali di notevole livello. Accanto a nuovi posti di lavoro ci sarà anche spazio per nuove professioni
Quante saranno le nuove professioni nel metaverso? Nessuno può dirlo con certezza. Di sicuro il metaverso creerà spazi professionali e opportunità economiche e occupazionali inimmaginabili. La Commissione Europea ha presentato lo scorso luglio un piano per creare un metaverso aperto e interoperabile, consapevole del valore del settore. Si parla di 860mila nuovi posti di lavoro creati entro il 2025 e di una dimensione di mercato globale superiore agli 800 miliardi di euro entro il 2030, rispetto ai 27 miliardi attuali. Consapevole delle potenzialità, ma anche delle sfide aperte, la stessa Commissione UE ha adottato una nuova strategia sul Web 4.0 e sui mondi virtuali per orientare la prossima transizione tecnologica e garantire un ambiente digitale aperto, sicuro, affidabile, giusto e inclusivo per i cittadini, le imprese e le pubbliche amministrazioni dell’UE. Nelle sue riflessioni sul ruolo strategico del metaverso non ha neppure mancato di prefigurare scenari relativi a nuove professioni. L’UE non è l’unica a delinerare nuovi lavori: da Meta alle più importanti società di analisi e di ricerca lavoro si fa spazio ad attività oggi inimmaginabili, ma che potranno creare nuovi stimoli e posti di lavoro in molteplici settori.
Dai metaversi 860mila nuovi posti di lavoro
Prima di illustrare quali saranno le possibili nuove professioni del metaverso, è bene tornare sul ruolo del metaverso che già ha oggi. Intanto, è bene parlare di metaversi, dato che sono diversi i mondi virtuali con cui ci si potrà confrontare e che, soprattutto, potranno offrire opportunità e sfide.
Da uno studio condotto sulla extended reality, promosso dalla Commissione Europea, è emerso che la stragrande maggioranza (98%) dei professionisti intervistati ritiene che le tecnologie della realtà estesa contribuiranno in modo significativo allo sviluppo dei rispettivi settori nei prossimi cinque anni. L’extended reality è una delle nuove tecnologie convergenti in grado di “plasmare il metaverso di domani”, insieme a realtà virtuale, realtà aumentata, intelligenza artificiale, blockchain.
I settori che ne trarranno beneficio
Quali saranno i settori che potranno trarre vantaggio dall’avvento della XR e dai metaversi? Un primo importante ambito è quello della sanità: i mondi virtuali aiuteranno a garantire diagnosi più rapide e accurate, nonché trattamenti terapeutici, segnala lo studio.
Anche l’istruzione beneficerà dell’avvento di queste tecnologie in grado di aumentare l’efficienza della formazione “a un costo inferiore e produrre risultati migliori in settori come la formazione sulle competenze trasversali”. L’apprendimento delle lingue straniere è un’altra area che sta rapidamente guadagnando terreno nel mondo virtuale. Settori come la logistica, ingegneria e produzione potranno gestore la formazione del personale in tutto il mondo e contemporaneamente all’uso pratico degli strumenti senza rischio di infortuni. Saranno inoltre in grado di testare prototipi di linee di produzione o strutture architettoniche complesse rilevando potenziali errori prima di passare a nuove funzionalità, riducendo così tempi e costi. Infine, i vantaggi si estenderanno al mondo dell’arte e della progettazione architettonica.
Metaverso: più occasioni di lavoro per tutti con il “virtuale”
Oltre alle opportunità in termini di nuove professioni, il metaverso consentirà di fornire strumenti più agili per formare e apprendere.
“Crediamo che il metaverso possa trasformare l’apprendimento e il modo in cui le persone si formano per lavorare”
ha scritto Meta, il colosso di Marc Zuckerberg che ha intuito e puntato forte sul metaverso, tanto da cambiare il proprio nome sostituendolo a quello universalmente noto di Facebook. Come ha fatto comprendere Nick Clegg, presidente di Meta, Global Affairs, “il metaverso promette di rendere l’apprendimento più attivo”. Lo stesso ha aggiunto che con le tecnologie della realtà virtuale e aumentata, “le persone possono imparare facendo, non solo assorbendo passivamente le informazioni”.
Secondo quanto emerge da un recente report di Jobs for The Future, le carriere nella extended reality sono più accessibili alle persone che non hanno una laurea o sono alla ricerca di un nuovo lavoro. Nello stesso rapporto, JFF ha rilevato che il 40% degli oltre 40mila annunci di lavoro che menzionano XR o tecnologie simili richiedono solo un titolo di studio superiore o un titolo di studio associato per essere presi in considerazione. In diversi casi non chiedono alcun requisito di istruzione.
La formazione attuabile con la tecnologia immersiva promette di rafforzare la competitività delle Pmi. Solo negli Stati Uniti, il metaverso potrebbe contribuire tra i 402 e i 760 miliardi di dollari entro il 2035, secondo un rapporto commissionato da Meta e prodotto da Deloitte.
Le nuove professioni del metaverso
Saranno sempre più numerosi i lavoratori che utilizzeranno la tecnologia XR e l’apprendimento immersivo per esplorare nuovi percorsi di carriera, inserirsi in nuovi lavori e formarsi (o migliorare le competenze) per diventare: periti assicurativi, tecnici HVAC, addetti alle vendite al dettaglio, tecnici di dialisi, infermieri, e anche manager.
Ramstad ha individuato professioni nuove che prenderanno piede nei prossimi anni e collegate al mondo virtuale e digitale. Alcune già oggi sono realtà: l’esperto in cybersecurity o il blockhain specialist.
Per chi ha doti creative può pensare a diventare un esperto di creare mondi digitali immersivi: stiamo parlando del virtual reality designer. Sempre in tema di creatività, un nuovo modo di esprimerla facendone un motivo professionale può essere il crypto artist, ovvero l’artista crittografico che realizza opere digitali grazie alla tecnologia Nft.
A supporto di tutti i processi di digitalizzazione delle imprese, l’innovation manager è il professionista che dovrà specializzarsi sempre più anche nel settore del metaverso.
Inoltre, Ramstad ipotizza un mestiere del futuro legato a questo mondo virtuale: l’head of metaverse, un “esperto del metaverso con profonda conoscenza dell’ecosistema del web3. Un professionista in grado di disegnare una strategia digitale sul metaverso per aumentare la presenza del brand sulla piattaforma”.
Le professioni “futuristiche”
Sempre in tema di nuove professioni nel metaverso, Adecco ne ha identificati dieci che si verrano a generare entro il 2030. Quello più visionario, ma che più probabilmente potrà nascere è il costruttore di mondi nel metaverso: sarà simile a uno sviluppatore di videogiochi, ma con responsabilità e complessità ancora tutte da definire. Dal software all’hardware, ci sarà bisogno anche di creatore di hardware MV. Cuffie, telecamere, sensori: questi sono i nuovi strumenti che tutti dovremo adottare e adattare progressivamente e qualcuno deve crearli.
Dato che nel mondo virtuale esistono versioni “digitali” degli esseri umani, ci sarà spazio per designer di abbigliamento per avatar. In un mondo dove i dati sono il “nuovo petrolio”, ma c’è bisogno di chi sovrintende la legalità non potrà mancare un “cacciatore di taglie” di dati, figura capace di assicurare ai possessori di dati di goderne della legittima proprietà, dotati delle necessarie competenze legali e di data mining.
In medicina si è detto potrà esserci spazio per il virtuale. Ecco, allora, che potranno prendere piede i medici metaumani, che saranno chiamati a occuparsi dei dati biometrici e fisiologici legati ai nostri avatar e possano fare diagnosi adeguate.
Più probabile, invece, che il metaverso abiliti professioni già consolidate come gli architetti. Ma le possibilità che possano nascere architetti costruttivi del metaverso ci sono. L’interazione e la mobilità sono fondamentali per questo mondo virtuale; per questo devono essere progettati bene luoghi, ambienti, oggetti e gli stessi avatar: solo così sarà possibile rendere il metaverso una realtà.
Tra le nuove professioni del metaverso, si delinea quella del direttore di eventi nel metaverso. Concerti e mostre museali “si sono già svolti con grandi risultati e partecipazione attraverso ambienti di gioco come Fortnite, e questo continuerà a crescere nel metaverso”, spiega Adecco. Ecco, allora, che può trovare opportunità una figura professionale di questo tipo.
Dal tempo libero alla ricerca, si arriva allo scienziato ricercatore del metaverso,essenziale per la tecnologia del metaverso. Ciò comporterà molte competenze, dall’ingegneria del software, all’ingegneria informatica, allo sviluppo di giochi, alla data science.
Che dire poi dello sviluppatore di ecosistemi? Tale professionista sarà chiamato ad ampliare e dare vita alle possibilità del metaverso, assicurando che l’infrastruttura sia predisposta per consentire alla tecnologia e ai suoi utenti di interagire richiederà forti sforzi di lobbying e una profonda comprensione del settore relativo alla realtà estesa.
A tutelare sui diritti e sulla sicurezza dei lavoratori ci sarà il responsabile della safety del MV. Dovrà operare per garantire la tutela della privacy, ma i suoi compiti potranno spaziare su più fronti. Un po’ come le possibilità aperte dal metaverso.
Andrea Ballocchi