Lo studio ha aperto nuovi scenari e ha consentito l'avvio di azioni a tutela dei cittadini
«Si chiede che il procuratore della Repubblica voglia ordinare il sequestro preventivo di tutti i veicoli alimentati a diesel presenti sul territorio di Milano e provincia»
È quanto si legge nell‘esposto che l’associazione di consumatori Codacons ha presentato alla procura di Milano dopo la conferma arrivata nei giorni scorsi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sulla cancerogenicità certa degli scarichi provenienti dai motori diesel.
La decisione del Codacons risale infatti ai giorni successivi la notizia, quando l’Oms ha certificato che queste emissioni sono causa sicura di tumori ai polmoni, dopo anni in cui si parlava di questo tipo di motore come “probabilmente” cancerogeno. L’assenza di una prova inconfutabile aveva quindi congelato qualunque azione e reso difficile procedere penalmente nei confronti degli amministratori locali. Ora invece l’associazione ha deciso di chiedere accertamenti anche per «le responsabilità del sindaco pro tempore di Milano e del presidente della Lombardia per le ipotesi di violazione di legge».
Intanto anche da Christopher Portier, presidente del Circ – il Centro internazionale di ricerca sul cancro – è arrivata la sentenza che pare davvero senza appello: «Le prove scientifiche sono inconfutabili e le conclusioni del gruppo di lavoro sono state unanimi: le emanazioni dei motori diesel causano il tumore al polmone»
Per questa ragione i gas di scarico sono passati dalla catalogazione nel “gruppo 2” a quella nel “gruppo 1”, tra le sostanze cancerogene certe. «Il nesso provato rende necessario un intervento straordinario da parte della Procura, a tutela della salute dei cittadini» ha dichiarato il presidente del Codacons, Marco Maria Donzelli.