Nata dall’idea di Daniela Guarneri, la start up offre soluzioni per migliorare le prestazioni di costruzioni esistenti e recuperarle. Soprattutto nell'ottica della ricettività di lusso
«Il nostro modello di sviluppo economico sostenibile non riguarda il solo recupero di un immobile per farne una struttura ricettiva. L’obiettivo è quello di riuscire a creare un modello di ospitalità che si leghi al territorio cercando di promuoverlo in una logica di sostenibilità e condivisione degli aspetti culturali». Daniela Guarneri, dottoressa di ricerca e professoressa a contratto di Economia ed Estimo civile all’Università di Trento, sintetizza così il progetto Revive, start-up innovativa nel campo dei servizi avanzati di progettazione sostenibile nei settori Architecture, Engineering and Construction e, in particolare, nell’area dell’ospitalità sostenibile.
Scopo di Revive, nata da un’idea di Guarneri, condivisa da un team multidisciplinare di 15 professionisti, è quindi sviluppare e applicare nuovi modelli tecnici basati sui processi e sulle tecnologie del Building Information Modelling, (Modello d’informazioni di un edificio) per fornire servizi avanzati per la sostenibilità ambientale e la gestione dell’efficienza energetica dell’intera catena di costruzione. Inoltre, Revive punta a offrire soluzioni che possano migliorare le prestazioni tecniche, ambientali ed economiche della catena di fornitura di costruzioni esistenti, pianificando, realizzando e gestendo il loro recupero. In questo modo è possibile sviluppare un progetto integrato, che mette in relazione la struttura con le altre realtà del territorio, per creare sinergie produttive virtuose.
«In Revive – spiega Guarneri – c’è tutta la mia voglia di contribuire alla creazione e condivisione di un nuovo modello di sviluppo basato sulla sostenibilità a vari livelli. La logica di questo modello si basa sulla rigenerazione urbana sostenibile che ci spinge a guardare al patrimonio immobiliare esistente per convertirlo all’uso più congeniale e che noi abbiamo identificato proprio nella ricettività. Per questo, per il progetto pilota, che partirà nel 2018 proprio dalla mia Sicilia, abbiamo voluto scegliere un manufatto legato alla logica dell’abitare rurale sul quale applicheremo i modelli di innovazione tecnica e gestionale che contribuiranno a creare un modello virtuoso di hospitality rappresentativo del nostro brand».
Il progetto pilota di Revive, che quest’anno ha partecipato all’Expo internazionale sul tema dell’energia in Kazakistan (selezionata dall’assessorato alle Attività produttive della Regione Siciliana), partirà all’inizio del 2018 nel Comune di Valderice (in provincia di Trapani) anche grazie a un finanziamento da parte della Banca Popolare San’Angelo del valore di circa 1.5 milioni di euro.
«Il nostro – conclude Guarneri – è un modello tecnico ripetibile e trasferibile che non ha confini. Il progetto pilota sarà un vero e proprio laboratorio di sperimentazione che ci permetterà di sviluppare un nuovo brand legato al settore del turismo sostenibile di lusso, in grado di offrire nuove soluzioni per l’economia del territorio, finalizzate a un’ospitalità di qualità. Noi stessi gestiremo il manufatto, continuando a implementarlo e monitorarlo durante il suo ciclo di vita per valutarne l’impatto sull’ambiente e sulla comunità locale. Questo perché per noi, la sostenibilità deve essere ambientale, economica e sociale: non basta pensare solo a soluzioni innovative dal punto di vista energetico per vantarsi di fare ospitalità sostenibile. La sostenibilità si sviluppa su vari fronti».