Wise Society : Ecco Fairphone, il primo smartphone etico e sostenibile

Ecco Fairphone, il primo smartphone etico e sostenibile

di Michele Novaga
23 Marzo 2017

Uno smartphone modulare, con parti facilmente sostituibili, realizzato riciclando i materiali e rispettando i diritti dei lavoratori

E’ stato lanciato ufficialmente alla fine del 2015 grazie all’intuizione di un giovane designer olandese e ad una associazione e dal 10 marzo è possibile acquistarlo anche in Italia via internet attraverso la piattaforma digitale gogogreen. Si chiama Fairphone ed è il primo smartphone modulare al mondo. Un telefono facilmente riparabile perché è assemblato a moduli per contrastare in modo concreto il rapido ciclo di obsolescenza programmata tipico degli oggetti tecnologici tradizionali. Ma anche destinato a essere longevo, dato che i suoi componenti come per esempio la telecamera possono essere aggiornati e potenziati senza dover costringere l’utente a comprarne uno nuovo dotato di più megapixel.

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Fairphone è un telefono facilmente riparabile perché è assemblato a moduli, Foto: Fairphone

Fairphone, uno smartphone facile da riparare

Un dispositivo facile da aprire dato che i suoi componenti se danneggiati possono essere sostituiti in pochi minuti dall’utente senza utilizzare utensili oppure con il solo ausilio di un piccolo cacciavite. Come lo schermo, la parte più vulnerabile degli smartphone e quella che, a seguito di urti o cadute, è destinata a danneggiarsi e rompersi più frequentemente: basta rimuoverlo e sostituirlo inserendo quello nuovo senza dover toccare altre parti.

E’, come molti altri smartphone, personalizzabile mediante cover semplici da montare e sostituire ma soprattutto Fairphone è etico: i produttori infatti si impegnano a perseguire un approvvigionamento sostenibile dei materiali e a garantire condizioni di lavoro eque. Per esempio i minerali provengono da luoghi senza conflitti: l’oro utilizzato, che viene dal Perù, è certificato FairTrade, il tantalio (usato per i condensatori) proviene solo dalle zone del Congo in cui non vi sono conflitti e quindi non finanzia la guerriglia. E spesso i minerali sono riciclati e provengono da altri telefoni non più in uso (100,000 quelli che sono stati riportati dal Ghana per riutilizzare i componenti).

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Fairphone non sfrutta i lavoratori e riutilizza i minerali prendendoli da cellulari dismessi, Foto M F architetti/Flickr

Un’attenzione particolare all’etica del lavoro

L’attenzione non è rivolta solo alle esigenze del consumatore finale ma anche alle condizioni di lavoro, alle politiche di impiego di chi costruisce materialmente i dispositivi tutelandone la salute e la sicurezza promuovendo i sindacati e assicurando orari lavorativi che non siano da sfruttamento. «L’azienda vuole essere responsabile di un cambiamento positivo, anche nelle zone d’estrazione, contrastando le cattive pratiche minerarie, con alternative che tutelino i lavoratori e migliorino le condizioni della popolazione locale, anche usando materiali che non danneggiano l’ambiente», confermano i promotori che raccontano anche di un programma di restituzione dei telefoni usati in modo da garantire che un vecchio smartphone sia riutilizzato o riciclato correttamente.

Oltre 125.000 gli esemplari venduti nel mondo per un costo di circa 530 euro. Anche se, ora che il sistema operativo utilizzato è Android 6.0 (ma funziona con altri sistemi open source) e dopo aver aperto a nuovi mercati come quello italiano («A breve chiuderemo l’accordo con uno dei principali operatori telefonici italiani», avevano spiegato i promotori durante l’ultima edizione della fiera “Fàlacosagiusta” di Milano), la diffusione del Fairphone è destinata ad aumentare.

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