Cresce la produzione della green energy, contribuendo ad assicurare benefici sia ambientali che economici. Occorre, però, fare di più in ottica net zero
L’energia verde piace e si sviluppa in tutto il mondo a ritmi sempre crescenti. Lo confermano diverse analisi, che mettono in evidenza la crescita degli investimenti in soluzioni e tecnologie che hanno a che fare con una modalità di produzione di energia green. L’Agenzia internazionale dell’Energia (IEA) ha previsto nel 2024 investimenti in “energia pulita” per duemila miliardi di dollari, il doppio rispetto agli investimenti sulle fonti fossili come petrolio, carbone e gas. L’interesse per la green energy si spiega perché occorre ridurre le emissioni di CO2 e dei gas che contribuiscono al riscaldamento globale e gli effetti collaterali connessi. Contare su fonti a zero emissioni aiuta parecchio, considerando che la produzione di energia, nel suo complesso, è la principale fonte di emissioni di anidride carbonica nel mondo.
Energia verde: cos’è e quali fonti comprende
Con energia verde si definisce l’energia rinnovabile, generata da risorse naturali, come sole, vento, acqua, capaci di produrre energia elettrica pulita, a emissioni zero di CO2 nel loro ciclo produttivo. Quali sono le fonti rinnovabili più sviluppate? L’Agenzia internazionale di energia rinnovabile (IRENA), alla fine del 2023, ha calcolato che la capacità energetica rinnovabile globale ammontava a 3.870 GW. La fonte solare rappresentava la quota maggiore del totale globale, con una capacità di 1.419 GW. L’energia idroelettrica (1.268 GW) e quella eolica (1.017 GW) rappresentavano la maggior quota restante. Le altre fonti di energia sostenibile sono ancora residuali: bioenergie (150 GW), geotermia (15 GW) ed energia marina (0,5 GW).
Le fonti energetiche rinnovabili
Le energie ecologiche sono diverse e ognuna contribuisce alla produzione, anche se in percentuali differenti. Ecco quali sono le più importanti:
- energia fotovoltaica: sfrutta la luce del sole per produrre, mediante pannelli solari, energia elettrica a zero emissioni.
- energia eolica: è generata dal vento attraverso l’azione di apposite turbine, che convertono l’energia cinetica in elettrica.
- energia idroelettrica: sfrutta l’acqua e la forza di gravità per produrre elettricità tramite una turbina idraulica e un generatore.
- energia geotermica: utilizza il calore della terra per produrre energia elettrica e termica.
- bioenergie: comprendono tutte le soluzioni tecnologiche per produrre energia a partire dalle biomasse.
- energia mareomotrice: mette a frutto la forza meccanica dei movimenti dell’acqua prodotti da onde, correnti marine e persino la differenza di temperatura tra superficie e profondità marina.
I benefici della green energy
Sono svariati i vantaggi offerti dalla produzione di energia verde. Il primo è il beneficio ambientale: è sensibile la riduzione delle emissioni di CO2 e dell’inquinamento atmosferico derivanti dalla produzione di energia. Inoltre è possibile contare su una maggiore stabilità della rete elettrica, garantendo una maggiore resilienza.
Produrre più energia da fonti rinnovabili ha un impatto positivo anche a livello occupazionale, con la creazione di posti di lavoro grazie all’aumento della produzione e della fabbricazione di tecnologie di energia rinnovabile. Contare su più energia da FER, consente di raggiungere una maggiore indipendenza energetica e, non certo ultima, costi energetici inferiori, sempre che il mercato dell’energia venga regolato in altro modo rispetto a quello attuale, dove il gas pesa in maniera prevalente.
C’è bisogno di più energia elettrica green
Per soddisfare i sempre crescenti consumi di energia, soprattutto quella elettrica, e ridurre le emissioni per arrivare a una completa decarbonizzazione è necessario che la quota di energia elettrica verde aumenti. Attualmente, però, l’elettricità è prodotta principalmente da combustibili fossili: nel 2023, su 29.479 TWh, ben 17.879 è provenuta da petrolio, gas, carbone. La componente di energia elettrica green era di 8914 TWh: la metà di quella fossile. La restante parte è stata generata dal nucleare (fonte: Our World in Data).
La necessità di produrre più energia elettrica da fonti rinnovabili risponde anche alla necessità di affrontare l’intensificarsi della crisi climatica. A fronte di questo, la necessità di creare condizioni di indipendenza energetica e, allo stesso tempo, di svincolarsi progressivamente dalle fonti fossili devono rappresentare una leva per accelerare la transizione energetica. Con tale termine ci si riferisce al passaggio del settore energetico globale dai sistemi di produzione e consumo di energia basati su petrolio, gas naturale e carbone a fonti energetiche rinnovabili, ma anche a tecnologie in grado di supportare il loro sviluppo e il loro utilizzo: in questo senso rientrano anche le soluzioni di accumulo energetico, come le batterie agli ioni di litio.
Transizione energetica: un percorso necessario, ma con ostacoli
“La crescente penetrazione delle energie rinnovabili nel mix di approvvigionamento energetico, l’avvio dell’elettrificazione e i miglioramenti nell’accumulo di energia sono tutti fattori chiave della transizione energetica”, ricorda S&P Global.
Il processo di transizione procede, anche se con varie difficoltà. Nel report “Fostering Effective Energy Transition”, realizzato dal World Economic Forum, si sottolinea come le crescenti incertezze stiano ostacolando lo slancio della transizione energetica nonostante 107 Paesi su 120, analizzati dall’indice dedicato, abbiano fatto progressi nell’ultimo decennio. Tuttavia, il panorama globale è caratterizzato da volatilità economica, tensioni geopolitiche elevate e cambiamenti tecnologici.
Mckinsey, in un suo recente report dedicato al tema, ha evidenziato che transizione energetica è nelle sue fasi iniziali, con circa il 10% d’implementazione richiesta di tecnologie a basse emissioni entro il 2050 raggiunta nella maggior parte delle aree. Ottimizzato nel corso dei secoli, il sistema energetico odierno ha molti vantaggi, ma la produzione e il consumo di energia rappresentano oltre l’85% delle emissioni globali di CO2. Per questo è necessario passare a una modalità di produzione energetica verde, che contempli un ruolo sempre maggiore delle fonti rinnovabili.
Energia verde in Italia
La produzione di energia verde in Italia procede. Secondo i dati diffusi dall’Osservatorio FER (Fonti Energie Rinnovabili), realizzato da ANIE Rinnovabili, nel 2023, essa ha fatto segnatre un +87% rispetto all’anno precedente, con il contributo del +345% dei potenziamenti su impianti esistenti e del +77% di nuove installazioni. Leva trainante il fotovoltaico, con il 92% di potenza installata.
Per quanto riguarda la generazione fotovoltaica, l’Italia è sesta al mondo, secondo Drive Electric. Secondo il Rapporto Statistico del GSE, si contano 1.597.447 impianti (dati 2023). Quelli di potenza inferiore o uguale a 20 kW costituiscono il 94% del totale in numero e il 29% in potenza. Si tratta, per lo più, di impianti residenziali, confermando la vocazione di molti italiani di puntare sull’energia solare per la casa.
Per quanto riguarda la produzione eolica, nel 2023 l’energia del vento ha raggiunto 23,4 TWh, che equivalgono al fabbisogno di circa 23 milioni di persone, ricorda ANEV, segnalando che il potenziale eolico installabile entro il 2030 potrebbe raggiungere 28,1 GW.
Andrea Ballocchi