Wise Society : Gargano segreto: appuntamento con la natura e con gli ultimi bagni di stagione

Gargano segreto: appuntamento con la natura e con gli ultimi bagni di stagione

di Vincenzo Petraglia
22 Settembre 2021

L'estate è quasi finita, ma il Gargano, in Puglia, offre ancora tanto agli ultimi vacanzieri. Da Manfredonia, porta d'accesso al parco nazionale, alla Foresta Umbra, patrimonio Unesco, passando per spiagge e sport ourdoor, abbazie e borghi da scoprire

Smaltita la sbornia agostana del tutto esaurito e delle spiagge super affollate, settembre è il periodo forse più bello e intelligente, per chi può, di concedersi un periodo di vacanza, quando le temperature sono ottimali, le persone in giro di meno, i prezzi più bassi e i colori si tingono di sfumature di grande suggestione. Settembre è il mese dei tramonti infuocati e delle albe limpidissime e in alcuni angoli d’Italia è ancora possibile fare il bagno con temperature del mare ancora accettabili.  Come intorno al meraviglioso promontorio del Gargano, in Puglia, mix incredibile di mare, con alcune delle spiagge più belle della regione, e montagna, con foreste sconfinate che per la loro bellezza e unicità si sono guadagnate il riconoscimento di patrimonio dell’umanità dell’Unesco. Senza dimenticare l’arte e la storia, insieme con le tradizioni millenarie di un angolo d’Italia per secoli punto di snodo strategico per i Crociati diretti in Terra Santa.

foresta umbra, gargano

La Foresta Umbra, cuore del Parco nazionale del Gargano, offre molte possibilità di sport outdoor.

Gargano segreto: dalle orchidee selvatiche ai “giganti” della Foresta Umbra

Dici Puglia e pensi mare. Chilometri e chilometri di coste fra le più belle d’Italia. Eppure, oltre alle spiagge, alcune delle quali sabbiose e bianchissime, il Tacco dello Stivale custodisce anche incredibili eden naturalistici ricchi di vegetazione, boschi sconfinati, meraviglie botaniche. Come il Parco nazionale del Gargano, autentico santuario della biodiversità, habitat perfetto per molte specie animali e vegetali.

Come le ben le 87 specie di orchidee selvatiche (è il luogo con la più alta concentrazione di specie di orchidee in Italia) che ogni anno richiamano fotografi naturalisti e botanici da ogni parte del mondo proprio per censire le varie specie garganiche o semplicemente per ammirarne la bellezza. Fra le tante specie presenti ce ne sono anche alcune endemiche, come la Ophrys holosericea subsp. apulica, la Ophrys cinnabarina, la Ophrys promontorii e diverse altre. Fiori dalle forme a volte bizzarre, perché le orchidee non di rado assumono le sembianze di alcuni insetti (calabroni, api, bombi, ragni) allo scopo di attirarli per farsi impollinare. Un modo per “ingannarli”, facendogli credere di essere loro stesse altri insetti, e garantirsi così la conservazione della specie.

Cuore più selvaggio e impenetrabile del parco è la Foresta Umbra, patrimonio Unesco, “cattedrale” naturalistica dal grande fascino, caratterizzata da una vegetazione lussureggiante: soprattutto faggi, cerri, lecci, carpini in grado di raggiungere dimensioni davvero ragguardevoli (anche oltre i 30 metri). Non a caso si parla di gigantismo. Il fenomeno porta, infatti, allo sviluppo abnorme della vegetazione ed è favorito da diversi fattori, fra cui le particolari condizioni climatiche, in quanto non bisogna dimenticare che, nonostante la vicinanza al mare, qui in inverno fa freddo e nevica.

Fra i colossi vegetali della Foresta Umbra vivono caprioli garganici (specie autoctona), gatti selvatici, lepri, cinghiali, picchi, poiane, allocchi e gufi reali che hanno trovato il loro habitat ideale fra i 12.000 ettari di estensione dell’’intera area boschiva, scenario perfetto anche per splendidi trekking e passeggiate a cavallo o in mountain bike. Fra i sentieri più belli, quello che parte dal Cutino d’Umbra (uno splendido laghetto immerso nella vegetazione) e conduce, dopo un paio d’ore di cammino, alla Riserva Falascone, nella quale si possono ammirare giganteschi faggi e centinaia di tassi secolari.

Manfredonia, porta d’accesso alle meraviglie del Gargano

Porta d’accesso meridionale alle meraviglie del Gargano, sia quelle montuose e boscose dell’entroterra, che quelle costiere con le strepitose spiagge e scogliere che caratterizzano il versante sud dello Sperone d’Italia, è Manfredonia, una città estremamente dinamica e luminosa, inserita in un territorio di grande fascino e ricco di suggestioni, che ha nel suo porto uno dei punti privilegiati di arrivo delle imbarcazioni che vogliono andare alla scoperta della costa. E proprio qui si trovano diversi cantieri navali (fra tutti lo storico Cantiere Rucher) nei quali è possibile osservare il lavoro dei maestri d’ascia, carpentieri specializzati nella costruzione di imbarcazioni di alta qualità che utilizzano il legno come materiale principale. Un mestiere antico, quello fatto dai “calafati” (dal dialetto calefaténe o calaféte, cioè colui che calafate, rende stagne le barche), la cui tradizione viene per fortuna ancora oggi tramandata di generazione in generazione.

Manfredonia dall'alto

La città di Manfredonia, porta d’accesso al Promontorio del Gargano, è con il suo porto il punto di partenza ideale per andare alla scoperta in barca delle meraviglie della costa.

La Marina del Gargano, incastonata nel Golfo di Manfredonia, con una superficie di 270.000 metri quadrati, è una modernissima infrastruttura, non solo nautica, ideale come base di partenza per scoprire il Gargano certamente, ma anche la Puglia, l’Adriatico, il Montenegro e la Grecia. Con 700 posti barca e fondali profondi fino a sei metri e mezzo, il porto, fruibile tutto l’anno, consente l’ormeggio di imbarcazioni e super yacht fino ai 50 metri di lunghezza

I tesori di Manfredonia fra stele daunie e imponenti fortificazioni

Fondata nel 1256 dal re Manfredi, da cui ha ereditato il nome, che la fece erigere appositamente per gli abitanti dell’antica Siponto, andata distrutta qualche chilometro più a sud, Manfredonia custodisce diversi gioielli artistici e architettonici. Fra tutti, la cattedrale, risalente al XIV secolo ma ricostruita dopo essere stata distrutta nel 1620 dai Turchi, la cinta muraria e il possente castello, sede del museo archeologico, che è coevo alla fondazione della città anche se completato sotto Carlo I d’Angiò: si affaccia direttamente sul mare e da esso si snoda il reticolo urbano di strade disposte a scacchiera secondo l’originaria struttura urbanistica medievale.

La città custodisce anche una straordinaria collezione di 1.500 stele daunie risalenti al VII-VI secolo a.C., all’antico popolo dei Dauni, tra le più importanti raccolte di arte italica che il nostro Paese possa vantare. Si tratta di lastre scolpite in calcare del Gargano dal fascino incredibile, ancora oggi avvolte nel mistero, nonostante le varie ipotesi avanzate e gli studi tuttora in corso, probabilmente lastre funerarie le cui decorazioni a incisione venivano utilizzate per indicare la condizione sociale del defunto.

golfo di manfredonia dall'alto

Il Golfo di Manfredonia visto dall’alto con la sua suggestiva forma a mezzaluna (foto VP).

Il fascino di Manfredonia fra gioielli romanici ed esperienze con artisti e artigiani

In città si possono assaporare atmosfere autentiche con esperienze che vanno dal cibo all’arte e all’artigianato. Si può visitare per esempio il laboratorio di ceramica Robustella, allestito presso il pittoresco cortile Marasco, uno dei più bei luoghi architettonici della città di Manfredonia, o l’atelier del maestro Matteo Trotta, che crea capolavori di cartapesta: maschere, statue, carri allegorici in una città famosa per il suo Carnevale Dauno, che richiama ogni anno migliaia di visitatori. Ma sono ancora tantissime le esperienze che si possono fare nella città dauna, messe a punto da Manfredonia Experience.

Appena fuori Manfredonia si trovano due gioielli del Romanico pugliese: l’abbazia di San Leonardo di Siponto, fondata nel XII secolo, e la chiesa di Santa Maria Maggiore di Siponto, costruita fra XI e XII secolo, luoghi davvero magici e assolutamente da non perdere. 

santa maria di siponto

Alle porte di Manfredonia, la chiesa di Santa Maria di Siponto è fra i gioielli del Romanico pugliese.

Santuari millenari, borghi e spiagge caraibiche

Da Manfredonia parte anche tutta la serie di spiagge che rende unico il versante sud della penisola del Gargano. Lasciandosi alle spalle le placide distese sabbiose della Piana sipontina, la costa si fa via via più alta e rocciosa con splendide grotte marine da esplorare, calette e ampi nastri sabbiosi misti a ciottoli, quali le spiagge di Chiancamasitto, baia del Monaco, Varcaro e Acqua azzurra, che si susseguono l’una dietro l’altra, anticamera di alcune delle spiagge più belle del Gargano, a partire dalle calette di Macchia e Mattinata fino alla baia dei Mattinatella e alla baia delle Zagare, spettacolare insenatura con i suoi due possenti faraglioni, che a pochi metri dalla riva, vegliano su un mare dalle mille sfumature smeraldo e turchese, e Vignanotica, un’incantevole spiaggia di sabbia mista a ghiaia e ciottoli bianchissimi, incorniciata da un mare cristallino e da un’abbagliante falesia calcarea.

mare e barca

La costa garganica è un suggestivo susseguirsi di baie e grotte marine, alcune delle quali raggiungibili solo in barca, affacciate su un mare fra i più spettacolari della Puglia.

Dai gioielli naturalistici a quelli artistici. Il Gargano custodisce anche splendidi borghi, da scoprire sia nell’entroterra che sul mare. Fra tutti, Vieste Peschici, protesi sul mare, e Vico del Gargano e Monte Sant’Angelo più in quota. Quest’ultimo in particolare, arroccato su un’altura in posizione dominante su tutto il Golfo di Manfredonia, ha nel santuario di San Michele arcangelo, risalente al VI secolo, dal 2011 Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, il suo fulcro, luogo di grandi pellegrinaggi sin dall’antichità, meta finale di quella Via Sacra Langobardorum che partendo da Mont Saint-Michel, in Francia, giunge fino al cuore del Gargano, tappa fondamentale sul cammino dei crociati verso la Terra Santa: da Mont Saint-Michel, in Francia, alla Sacra di San Michele in Val di Susa, fino alla Puglia, una linea retta conduce, infatti, idealmente fino a Gerusalemme. A 9 chilometri dal borgo, l’abbazia di Santa Maria di Pulsano, fondata nel VI secolo ed altro luogo mistico, scelto per questo nei secoli per costruire eremi fra burroni profondi anche 200 metri. Da qui la vista è meravigliosa e abbraccia tutto il Golfo di Manfredonia con le sue spiagge e il suo mare turchese, dove concedersi gli ultimi bagni della stagione.

Vincenzo Petraglia

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