Wise Society : Brasa Coèrta, il vino naturale che racconta il territorio

Brasa Coèrta, il vino naturale che racconta il territorio

di Maria Enza Giannetto/Nabu
11 Marzo 2019

Pasqua Vigneti e Cantine lancia il progetto vitivinicolo sostenibile per la produzione di un vino artigianale attraverso processi produttivi attenti agli aspetti di salubrità ambientale, conservazione della biodiversità e longevità del vigneto.

«Siamo convinti che si possa produrre, distribuire, consumare in modo sostenibile. Non vogliamo che l’impegno etico si fermi alle parole». Con queste parole Riccardo Pasqua, amministratore delegato di Pasqua Vigneti e Cantine, lancia Brasa Coèrta, un progetto vitivinicolo sostenibile che racconta la voce di un territorio. «Un progetto pilota per un vigneto di 1,2 ettari – spiega Pasqua -, avviato oltre un anno fa, che evidenzia la volontà di dare risposte a un consumatore sempre più etico e attento a stili di vita e atteggiamenti sostenibili».

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Come afferma Riccardo Pasqua quello del vino naturale “E’ un progetto pilota per un vigneto di 1,2 ettari avviato oltre un anno fa, che evidenzia la volontà di dare risposte a un consumatore sempre più etico e attento a stili di vita e atteggiamenti sostenibili”, Foto: Ufficio Stampa Pasqua

E quella del consumatore etico è una figura sempre più in crescita, come evidenzia, la ricerca Wine Monitor di Nomisma “Vino naturale e stili di vita green” secondo cui il 20% degli italiani percepisce la salvaguardia dell’ecosistema come uno dei temi di maggiore preoccupazione per la società. Un aspetto che viene confermato dalle caratteristiche imprescindibili per i cibi/bevande che finiscono nella nostra dispensa: oltre alla certezza sull’effettiva provenienza 100% italiana dei prodotti che si comprano (fondamentale per il 26% degli italiani), si afferma l’attenzione verso le proprietà bio (ecosostenibilità, filiera corta, km 0), caratteristica fondamentale sulla scelta finale di acquisto per il 22% dei consumatori.
In questo contesto, dunque, il vino naturale risponde alle esigenze di tradizione, origine e sostenibilità ricercate dai consumatori italiani. «Un’idea – continua Pasqua – che si è concretizzata grazie all’incontro con Diego Rossi, chef e proprietario del ristorante Trippa di Milano, da sempre appassionato di vini naturali, e Lorenzo Corino, agronomo, tra i massimi esperti sul tema in Italia e in Europa».
E se per Diego Rossi, Brasa Coèrta rappresenta «il progetto di un vino che racchiuda il pensiero che anima i miei piatti: è necessario semplificare i processi e rispettare il prodotto; se lo lavori meno, rimane più intatto, più integro e più vero», Lorenzo Corino sottolinea di aver visto in Pasqua la lungimiranza di una grande azienda che «fa da apripista, impegnandosi in maniera concreta in un progetto finalizzato alla sostenibilità in viticoltura e alla salubrità del vino».

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La famiglia Pasqua che ha recentemente lanciato un progetto di vino naturale, Foto: ufficio stampa Pasqua

La dicitura “vino naturale” non ha una definizione di legge, per questo motivo Pasqua lavora sulle attività, dal vigneto alla cantina, compresi gli aspetti etici e ambientali. Un vino artigianale, dunque, perché l’uomo è artefice della sua creazione, grazie a una gestione più consapevole della vigna.
Brasa Coèrta nasce da un vigneto scelto per le sue caratteristiche per la cui gestione Pasqua si è avvalsa della collaborazione di Corino, che ha implementato processi produttivi attenti agli aspetti di salubrità ambientale, conservazione della biodiversità e longevità del vigneto. Nel vigneto, impiantato nel 1985, vengono coltivate uve di qualità Corvina, Corvinone, Rondinella, Cabernet Sauvignon e Merlot che vengono raccolte a mano con attenta selezione, per rimanere poi per circa dieci giorni nelle cassette prima di essere pigiate. Dopo la pigiatura vengono passate in tini di legno dove i lieviti naturali realizzano la fermentazione alcolica. Terminato questo passaggio, il vino viene riposto in tonneaux di rovere francese di secondo e terzo passaggio per circa 6 mesi, dove svolge la fermentazione malolattica. Infine passa in acciaio per un ulteriore affinamento. La produzione non supera le 1800 bottiglie annue.

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