Wise Society : Gli orti botanici più belli d’Italia: ecco quali visitare

Gli orti botanici più belli d’Italia: ecco quali visitare

di Paola Greco
2 Settembre 2024

Rappresentano non solo tesori di biodiversità e bellezza, ma anche luoghi di grande valore culturale e scientifico: ognuno di essi offre un'esperienza unica e contribuisce alla conservazione e alla conoscenza del mondo vegetale. L’Italia anche in questo è maestra

Gli orti botanici rappresentano un museo a cielo aperto del mondo vegetale: sono infatti ambienti naturali ricreati artificialmente, che differiscono dai giardini per finalità, gestione e utilizzo. Mentre i giardini sono spazi progettati per la bellezza estetica, il piacere ricreativo e il relax, gli orti botanici sono vere e proprie istituzioni scientifiche, educative e di conservazione che coltivano una vasta gamma di piante a scopo scientifico e didattico, ponendo quindi una grande attenzione alla documentazione, alla classificazione e allo studio delle specie vegetali.

Orto botanico di Palermo

Orto botanico di Palermo – Foto Shutterstock

Un po’ di storia sugli orti botanici

Storicamente, gli orti botanici erano adibiti alla produzione di erbe medicamentose, necessarie per approvvigionare ospedali, studi medici o farmacie: le piante infatti sono da sempre un ricco e prezioso serbatoio di sostanze farmacologicamente attive.

È facile intuire, dunque, come questi spazi abbiano radici molto antiche, proprio perché in passato rappresentavano l’unica possibilità di cura: un esempio su tutti, il giardino botanico di Karnak, appartenuto al faraone Tutmosi III, ma erano diffusi anche tra greci e romani. La civiltà Azteca, poi, ne aveva uno, risalente al 1467, che custodiva essenze provenienti da ogni parte delle Americhe. Alle nostre latitudini, nel Medioevo e Rinascimento, presso i monasteri e le università si diffuse invece la coltivazione di “medicamenta simplicium”, le piante medicinali. Per consuetudine, col tempo, la parola “medicamenta” venne omessa e il solo termine “simplicium” rimase ad indicare le piante utilizzate a scopo salutare. È per questo che questi giardini botanici cominciarono a chiamarsi Hortus simplicium, “giardino dei semplici”.

I più antichi d’Italia

L’Italia, in particolare, che già aveva un ruolo centrale nella creazione di spazi verdi con i famosi giardini all’italiana, fece da traino al rinnovato interesse scientifico e didattico per le piante: non a caso il primo orto botanico del mondo occidentale sorse a Salerno, ad opera di un profondo conoscitore di piante officinali e medico della Scuola Medica Salernitana, tra il XIII e il XIV secolo: si tratta del Giardino della Minerva, nel cuore del centro antico. Qui il maestro Matteo Silvatico istituì il Giardino dei Semplici che fu antesignano di tutti i futuri Orti Botanici d’Europa: qui vennero per la prima volta coltivate e classificate una grande quantità di piante ed erbe per studiarne a scopo scientifico le proprietà terapeutiche e medicamentose.

Nacquero poi, uno dopo l’altro, a metà del XVI secolo, l’Orto botanico di Pisa, voluto da Cosimo De Medici, ritenuto uno dei primi dedicati alla ricerca scientifica e all’istruzione, oltre al tradizionale utilizzo per scopi medicinali; l’Orto botanico di Padova, considerato il più antico al mondo in quanto conserva ancora oggi la sua sede rinascimentale; quello di Firenze, sempre ad opera dei Medici, quello di Bologna, inizialmente collocato nel cortile del Palazzo Pubblico, al centro della città. Risale invece agli inizi del XIX secolo quello dell’Università Federico II, voluto dal Re di Napoli Giuseppe Bonaparte, fratello maggiore di Napoleone, mentre quello di Palermo è di poco antecedente: entrambi hanno una storia burrascosa da cui sono usciti indenni, tanto che ancora oggi possiamo goderne.

Gli orti botanici oggi

Ma qual è la funzione degli orti botanici? Gli orti contemporanei sono di solito gestiti da università, istituti di ricerca o enti pubblici, con un forte focus su attività scientifiche e educative, proprio per adempiere alla loro funzione principale. Lo scopo è quello di condurre ricerche scientifiche su piante, ecologia, botanica e agronomia, ma anche preservare specie rare, minacciate o in via di estinzione, contribuendo alla conservazione della biodiversità.

Dal punto di vista didattico, invece, offrono programmi educativi per scuole, università e il pubblico in generale, in modo da sensibilizzare sull’importanza delle piante e degli ecosistemi; inoltre, mantenendo collezioni di erbario e banche di semi, gli orti botanici contribuiscono alla conoscenza botanica globale.

Orto Botanico di Roma

Orto botanico di Roma – Foto ValerioMei/Shutterstock

10 orti botanici italiani da visitare

Ma quali sono gli Orti Botanici più belli d’Italia? Ne abbiamo selezionati dieci che vale la pena visitare, ognuno con le sue caratteristiche uniche e il suo valore scientifico, educativo e storico. Per ognuno indicheremo l’anno di fondazione e peculiarità specifiche che lo differenziano dagli altri. 

Orto Botanico di Padova (Veneto)

  • Fondazione: 1545
  • Caratteristiche: è il più antico orto botanico universitario al mondo ancora nella sua posizione originale. Patrimonio dell’UNESCO dal 1997, qui trovano spazio circa 6.000 esemplari con 3.500 specie botaniche. Ospita un Giardino della Biodiversità con oltre 1.300 specie.
  • Per saperne di più: Ortobotanicopd.it
Orto botanico di Padova

Orto botanico di Padova – Foto Shutterstock

Orto Botanico di Firenze (Toscana)

  • Fondazione: 1545
  • Caratteristiche: conosciuto anche come “Giardino dei Semplici”, è uno dei più antichi d’Italia. Annovera più di 4000 piante, la maggior parte delle quali coltivate in antichi vasi di terracotta. Imperdibili i 5 alberi secolari, tra cui una sughera del 1805, con una chioma che si espande per più di 430mq.
  • Per saperne di più: sma.unifi.it

Orto Botanico di Torino (Piemonte)

  • Fondazione: 1729
  • Caratteristiche: parte dell’Università di Torino, è costituito da una parte allestita a giardino e una parte retrostante, il Boschetto. Il giardino occupa circa 9.000 mq, ospita 4 serre storiche, un Alpineto e collezioni di piante esotiche e medicinali.
  • Per saperne di più: Ortobotanico.unito.it 

Orto Botanico di Milano (Lombardia)

  • Fondazione: 1774
  • Caratteristiche: conserva ancora l’impianto originale, in Brera. Le collezioni di specie medicinali, alimentari e di altri usi, sono raccolte in aiuole, caratterizzate da microclimi specifici. L’arboreto ospita due esemplari di Ginkgo Biloba di 250 anni. Accoglie anche piante rare e piante autoctone del territorio lombardo
  • Per saperne di più: Ortibotanici.unimi.it 
orto botanico di Brera

Orto botanico di Brera – Foto VILTVART/Shutterstock

Orto Botanico di Palermo (Sicilia)

  • Fondazione: 1789
  • Caratteristiche: i suoi 10 ettari sono suddivisi in ordinamenti e settori, alcuni risalenti alla fondazione. La sua peculiarità odierna è rappresentata dalla grande varietà di specie vegetali ospitate, molte originarie delle regioni tropicali e subtropicali, che rappresentano una grandissima ricchezza.
  • Per saperne di più: Ortobotanico.unipa.it 

Orto Botanico di Napoli (Campania)

  • Fondazione: 1807
  • Caratteristiche: situato in pieno centro, occupa una superficie di quasi 12 ettari, sui quali sono presenti circa 9.000 specie vegetali per un totale di circa 25.000 esemplari. È rinomato per le sue collezioni di piante succulente e tropicali, nonché per le sue attività di ricerca e conservazione.
  • Per saperne di più: Ortobotaniconapoli.it 

Orto Botanico di Lucca (Toscana)

  • Fondazione: 1820
  • Caratteristiche: si estende per circa 2 ettari al confine con le mura urbane di epoca rinascimentale. Ospita: un Arboreto con alberi secolari, della flora autoctona, una collezione di camelie e rododendri, mentre il Laghetto è popolato da ninfee. Qui sono conservati i semi di varietà locali d’interesse agrario a rischio d’estinzione.
  • Per saperne di più: Ortobotanicodilucca.it 

Orto Botanico di Catania (Sicilia)

  • Fondazione: 1858
  • Caratteristiche: conserva ancora oggi intatta la struttura originaria, sia nel disegno del giardino, sia nell’architettura dell’edificio neoclassico. È suddiviso in Orto generale e in Orto siculo: il primo custodisce alcune collezioni tematiche e piante di grande pregio e rarità; mentre il secondo, con la sua collezione di piante spontanee dell’Isola, è il settore più peculiare.
  • Per saperne di più: Ortobotanico.unict.it 

Orto Botanico di Cagliari (Sardegna)

  • Fondazione: 1866
    Caratteristiche: dalla fondazione, conserva ancora la sua antica struttura. Ha una superficie di 5 ettari ed ospita 600 alberi, 550 arbusti, 75 lianose, più 800 esemplari in vaso e 1.000 succulente, per un totale di 2.000 specie, tra cui piante ultracentenarie e collezioni di rarità botaniche. L’orto vanta anche dei ruderi e dei resti romani.
  • Per saperne di più: Web.unica.it 

Orto Botanico di Roma (Lazio)

  • Fondazione: 1883
  • Caratteristiche: situato nel cuore di Roma, ha attualmente un’estensione di 12 ettari, ospita 3.000 specie vegetali. Il giardino ospita, tra le tante cose, collezioni di piante mediterranee, serra tropicale, un roseto e un suggestivo giardino giapponese. Nella zona detta Bosco Romano si possono apprezzare esemplari secolari di lecci e platani.
  • Per saperne di più: Ortobotanicodiroma.it 

Paola Greco

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