Wise Society : Ago addio! I prelievi diventano indolori

Ago addio! I prelievi diventano indolori

di Mariella Caruso
18 Agosto 2015

Una start up statunitense ha sfruttato i principi della microfluidica per mettere a punto un dispositivo rivoluzionario

Se siete fra quelli paralizzati dalla paura dell’ago (belonefobia, in termine tecnico) e, per questo, cercate di rifuggire da qualsiasi tipo di controllo che preveda un prelievo di sangue, la vostra vita potrebbe presto diventare più semplice. Nel giro di poco più di un anno ago e siringa potrebbero essere soppiantati da un piccolo dispositivo in plastica simile a una ventosa da applicare sul braccio che in due minuti, in maniera assolutamente indolore, raccoglierà il campione di sangue da inviare in laboratorio.

Tre ex ricercatori dell’università Wisconsin-Madison hanno applicato le tecniche della microfluidica, scienza appresa nel laboratorio di ingegneria biomedica dell’ateneo che si occupa della manipolazione di liquidi attraverso canali microscopici, per sviluppare lo “strumento” che permette di estrarre il sangue dai capillari senza bisogno di bucare la pelle con l’ago. «Attualmente, il dispositivo può estrarre circa 0,15 di un centimetro cubo, abbastanza per testare colesterolo, infezioni, le cellule tumorali e di zucchero nel sangue. Su questa scala la tensione superficiale prende il sopravvento sulla forza di gravità e ciò permette di estrarre il sangue», spiega Ben Casavant, uno dei tre ricercatori, oggi vice presidente e co-fondatore della Tasso Inc, la start up appositamente fondata per lo sviluppo, in un’intervista rilasciata al sito dell’Università.

Il sangue, che può essere prelevato direttamente a casa, viene raccolto in una provetta da inviare in laboratorio per le analisi di routine. Il sistema, che deve essere ancora perfezionato nel mantenimento della catena del freddo del campione, non punta, almeno in fase iniziale, ai controlli glicemici per i diabetici. «Il sistema in uso per i controlli glicemici, pur se un po’ doloroso, è efficace e abbastanza economico – sottolinea Casavant -. Il dispositivo, invece, potrebbe essere utile per chi ha bisogno di verificare di frequente alcuni marcatori tumorali o per malattie infettive croniche».

Intanto la start up ha ottenuto un finanziamento di 3 milioni di dollari dal Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA), agenzia governativa del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti incaricata dello sviluppo di nuove tecnologie per uso militare, per studiare i metodi di stabilizzazione del sangue in modo che possa essere analizzato anche dopo una settimana a 140 gradi Fahrenheit (circa 60 gradi centigradi).  Con un grant di 200.000 dollari ottenuto dal National Institutes of Health, invece l’azienda sta sviluppando una tecnica per il prelievo di campioni per la diagnosi di HIV. La richiesta di autorizzazione alla Food and Drug Administration è prevista per la fine del 2015 e la commercializzazione dei primi apparecchi è prevista entro il 2016.

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