Alla Columbia University hanno inventato un accessorio che collegandosi al telefono è in grado di analizzare se nel sangue sono presenti anticorpi dell'Hiv o della sifilide
Gli smartphone, si sa, sono considerati apparecchi ormai inseparabili per coloro che li possiedono. Oltre a scambiare foto, files, informazioni sono diventati utili anche per molte altre funzioni grazie alle app e grazie alla possibilità di collegargli apparecchi esterni.
Ma la lista già ricca di accessori disponibili si arricchisce di un nuovo accessorio in grado di prelevare un campione di sangue e analizzarlo in meno di 15 minuti. Lo hanno inventato gli scienziati della Columbia University School of Engineering and Applied Science, testando un prototipo così piccolo e leggero che può stare in una mano ma in grado di rilevare diverse malattie infettive.
Per cercare di aiutare i medici che lavorano in regioni povere con alta diffusione di infezioni gravi come quella da Hiv e la sifilide, i ricercatori americani hanno messo a punto un piccolo kit di diagnosi rapida da usare collegandolo all’uscita degli auricolari di uno smartphone o di un pc.
Il piccolo device, infatti, anche solo in presenza di una goccia di sangue ricavata mediante un taglietto al polpastrello, esegue un saggio ELISA (dall’inglese Enzyme-Linked ImmunoSorbent Assay), un tipo di analisi usato in biochimica per rilevare la presenza di una determinata sostanza e rileva anticorpi per l’HIV o la sifilide. Un accessorio utilissimo per testare le malattie infettive delle donne incinte e che è stato recentemente testato in Ruanda per analizzare il sangue di 96 pazienti, parte di un programma di prevenzione delle malattie trasmissibili da madre a figlio. Un aiuto alla medicina dai costi molto contenuti (34 dollari, contro i 18mila solitamente necessari per costruire un’apparecchiatura in grado di effettuare questo tipo di complicate analisi) e che può essere usato anche in aree dove non ci sono reti elettriche: basta avere a disposizione uno smartphone…