I consigli della Società Oftalmologica Italiana per preservare soprattutto i più giovani da affaticamento della vista e miopia
Aumentano le ore trascorse davanti ai monitor, smartphone compreso. Complice il Coronavirus, la quarantena e la didattica a distanza, molti italiani potrebbero aver di fatto sperimentato il fenomeno dei cosiddetti occhi stanchi. Un motivo in più per prendersi cura di vista e occhi che – come dimostrato – possano rappresentare la via d’accesso del virus all’interno del nostro organismo.
Affaticamento oculare: i consigli della Società Oftalmologica Italiana per gli occhi stanchi
Cosa succede quando passiamo troppe ore davanti a schermi e monitor? Gli esperti sono chiari: il rischio è quello di sovraccaricare il sistema muscolare che permette di mettere a fuoco le immagini.
Più piccolo è l’oggetto della nostra osservazione, più ci avviciniamo, più forte è l’impegno della muscolatura oculare. Che fare, quindi, per dare tregua alla nostra vista ed scongiurare i cosiddetti occhi stanchi? Ecco qualche regola degli esperti della Società Oftalmologica Italiana.
- Prediligere il computer allo smartphone
- Non avvicinarsi a meno di mezzo metro dallo schermo
- Fare una pausa di un minuto ogni venti passati davanti a uno schermo. Per rendere efficace l’intervento, occorre guardare verso l’orizzonte o, comunque, oltre i tre metri.
- L’ideale, secondo gli oculisti italiani, è alzarsi e guardare fuori dalla finestra.
- La pausa non ha alcuna efficacia se si smette di guardare il computer e ci si concentra sullo smartphone.
L’aria aperta toccasana per gli occhi stanchi (soprattutto per i bambini)
Il provvedimento in assoluto più utile è passare almeno due ore all’aria aperta meglio quando i raggi della luce del sole sono perpendicolari come nelle ore del mezzogiorno. Il momento più delicato è quello tra gli 8 e i 13 anni, l’età durante la quale normalmente si sviluppa il difetto visivo più diffuso al mondo – la miopia -, che arriva a interessare circa una persona su due nei ventenni nel mondo occidentale, con punte di incidenza totalizzanti nel mondo asiatico orientale.
«I bambini che stanno meno all’aria aperta sono più predisposti a far progredire la loro miopia – sottolinea Piovella -. Per questo è fondamentale, quando si svolge un’attività da vicino distogliere gli occhi dallo schermo ogni venti minuti, per fissare lo sguardo all’infinito in lontananza e rilassare la messa a fuoco prima di ritornare a lavorare. Nei piccoli, la messa a fuoco è automatica. E il mantenere questa tensione ininterrottamente, senza fare piccole pause prestabilite, pare collegato con l’aumento della miopia».
Miopia in aumento: ecco perché occorre farsi visitare periodicamente da un oculista
Il problema della miopia è purtroppo diventato un problema endemico. Nei paesi asiatici, negli ultimi 15 anni, quasi la totalità degli adolescenti indossa ormai gli occhiali. In Europa, i numeri stanno molto aumentando. Nella popolazione con età compresa tra 60 e 65 anni, i miopi sono il 16%. Tra i 25 e i 29 anni, oltre il 47%. E nelle generazioni più giovani, questa percentuale è in fase esponenziale di aumento.
Per questo, Piovella raccomanda un radicale cambio di abitudini per l’impegno visivo da vicino di tutti i bambini. Ma resta fondamentale andare periodicamente dall’oculista: bisogna fare i controlli suggeriti perché queste visite hanno anche il compito di individuare, man mano che crescono, l’esistenza di piccoli difetti visivi che magari non vengono percepiti né dal ragazzo né dai genitori ma possono creare difficoltà e frequente affaticamento nel mettere a fuoco gli oggetti».
Quanto alla preferenza per il PC piuttosto che per lo smartphone, l’esperto rimanda «alla maggiore distanza che, nel primo caso, ci separa dagli schermi e alla luce blu dei cellulari, che stanca di più gli occhi». Ma è anche una questione di dimensione dello schermo, dal momento che più questo è grande, meglio si tollera una distanza dagli occhi che non dovrebbe essere mai inferiore a 80 centimetri.
Twitter @fabioditodaro