Vivere al meglio vita privata e lavoro. L’obiettivo del work life balance è questo. Obiettivo più che mai attuale dopo che quest’ultimo anno di emergenza pandemica ci ha costretti a riconsiderare mete professionali e realtà relazionali. Il lavoro è molto cambiato, con l’impennata dello smart working, e anche le relazioni sono apparse in un’ottica molto diversa rivelando esigenze affettive (figli, amore, famiglia) a volte anche maggiori. Non sorprende quindi che nell’ultimo Randstad Employer Brand Research 2021 il work life balance per il 66% degli intervistati sia proprio l’aspetto che conta di più nella scelta di un’azienda. Un sogno impossibile? No. Ecco cinque consigli per realizzarlo ogni giorno.
Cos’è il work life balance
La definizione di Work Life Balance arriva dal mondo anglossasone è indica l’equilibrio fra vita privata (life) e lavoro (work): idealmente, per stare bene, sui due piatti della bilancia devono avere lo stesso peso. Per questo bisogna imparare a creare gli spazi giusti per entrambi senza sacrificare né l’uno ne l’altra. Questo per valorizzare ambiti diversi ma complementari dell’essere umano: la realizzazione professionale ma anche le relazioni sentimentali e familiari.
Quando il lavoro è troppo
L’idea del work life balance è nata in particolare per “salvare” i “workaholic” che in una società sempre più competitiva si sono sentiti sempre più schiacciati da una mole di impegni in aumento. Per la Harvard Business School appena qualche anno fa negli USA più della metà dei professionisti lavorava più di 65 ore a settimana e quasi tutti andavano ben oltre le 50. Attenzione non si trattava di carrierismo alla “Lupo di Wall Street” ma piuttosto di paura di perdere l’impiego. La tecnologia ha via via peggiorato le cose rendendo virtualmente “infinito” l’orario di lavoro.
Le cose che contano davvero
Il work life balance ha messo a fuoco le cose che contano nella vita e come proteggerle, valorizzarle e sentirsi davvero realizzati. Ecco quali sono secondo gli esperti:
- lavoro
- casa-famiglia
- comunità
- benessere e salute
Tutte realtà che non bastano mai da sole: stiamo bene se abbiamo un lavoro che ci piace, una relazione e una vita familiare appaganti, una comunità in cui sentirsi attivi e ben accetti, un corpo in salute.
Già anche la salute dipende dagli altri fattori perché esagerare con il lavoro, e poi quindi arrancare dietro la vita privata, fa male al benessere fisico con la comparsa sgradita di malattie cardiovascolari, obesità (perché si mangia male e troppo) e invecchiamento precoce.
Arriva la work life integration: un’evoluzione del work life balance
Negli ultimi mesi la nostra vita lavorativa e sociale è cambiata. Così accanto a quello di work life balance si è affermato anche quello di work life integration. Il lavoro, infatti, ha perso tante delle sue connotazioni classiche, è diventato in molti casi “smart working” finendo per spostarsi anche a casa e in un certo senso “invadendo” gli spazi privati. Diventa così ancora più importante che le due aree principali della vita si integrino e si mescolino evitando però che si danneggino a vicenda.
Per gli psicologi, compresa l’americana Jae Ellard, fra le prime a parlare di work life balance nei suoi libri e studi, fra le due idee non c’è contrapposizione. Si tratta sempre di trovare il modo di vivere tutto in sinergia e armonia, senza togliere niente a nessun aspetto dell’esistenza. Magari oggi con ancor meno rigidità visto che i confini sono diventati, per forza di cose, molto più sfumati e ci vuole un pizzzico di intelligenza e senso di adattamento in più.
Cinque consigli per raggiungere il work life balance
Il work life balance si può mettere in pratica ogni giorno. Ecco i consigli degli psicologi del lavoro per integrare in modo armonico vita privata, vita lavorativa, e vita sociale.
Metti la tecnologia al tuo servizio
Mai come negli ultimi mesi abbiamo imparato quanto la tecnologia ci possa aiutare nel lavoro: riunioni su zoom, call con contatti lontani, mail e chat per comunicare finanche i dettagli. Ma il lavoro virtuale può toglierci anche spazi personali e diventare senza limiti. Ecco perché è necessario “disconettersi” quando serve: lo smartphone va silenziato quando si sta con la famiglia o con il partner, occhio anche alle semplici notifiche perché sono molto ansiogene e invadenti, in particolare quelle a raffica delle chat di lavoro che, quando non sono necessarie, vanno messe in pausa. Nello stesso modo sarebbe bene dimenticarsi di social e mail private quando si lavora: tolgono tempo, distraggono, riducono le performance.
Impara a comunicare
Hai qualcosa da chiedere al tuo capo? E a tuo marito o tua moglie? Semplicemente parla, senza nascondere problemi e necessità. Nello stesso modo trova il tempo per valorizzare i tuoi risultati al lavoro (specialmente in smart working rischiano di passare inosservati) e per esprimere anche a parole i tuoi sentimenti in famiglia. Una parola dolce, un complimento, solo dirsi che ci vuole bene possono migliorare (e di tanto) la giornata.
Fai esercizio, medita, mangia bene
Soprattutto se si lavora molto bisogna trovare tempo per un buon self-care. Il consiglio è della famosa Mayo Clinic che suggerisce di dedicare più brevi sessioni settimanali al relax “attivo” che sia yoga, esercizi di respirazione profonda o ginnastica dolce. Bastano anche micro-pause da 5/10 minuti per esempio per rilassarsi, respirando o meditando in un ambiente tranquillo. Tutto serve a incrementare la produzione di endorfine, gli ormoni della serenità. E non bisogna dimenticare la dieta giusta che privilegi i mood food, in cibi del buonumore, semplici e sani, riducendo invece al massimo i comfort food, grassi e ipercalorici che irritano e deprimono.
Rispetta i tuoi orari
Forse l’immagine dell’impegato che “fa notte” sulle scartoffie appartiene al passato ma il concetto rimane: gli orari sono importanti. Se abusi del tempo per lavorare inevitabilmente la vita privata ne risente e viceversa. Impara piuttosto a rispettare e personalizzare i tuoi ritmi. Ti senti mattiniero? Usa le prime ore del giorno per le cose più impegnative e la sera per quelle più “facili” e rilassanti. Sei un nottambulo? Sfrutta la notte per quello che conta di più (anche lavorare, se sei più concentrato alla sera) e di giorno prenditela più comoda.
Dimentica il perfezionismo
Ultimo consiglio: dimentica il perfezionismo. Carriera top, premio come migliore genitore, amante da primato? Bellissimo ma molto stressante e poco realistico. Certo possiamo essere “i migliori” ma non sempre e non in tutti i campi. Quindi fai pure del tuo meglio, punta all’eccellenza ma dimentica esasperazioni controproducenti. Vedrai che i risultati saranno comunque gratificanti!
Lucia Fino