La terza età in Italia conta sempre più persone. L’Istat segnala che ci sono 168,9 anziani ogni 100 giovani. Molti sono autosufficienti e godono ottima salute, oltre ad avere una soddisfacente vita sociale. Ma sono tanti quelli che invece vivono in solitudine, che tra l’altro ha pesanti effetti collaterali sulla loro salute, problema ulteriormente acuito dalla pandemia Covid-19. Per questo c’è bisogno di ripensare città e paesi in modo più attento ai loro bisogni. È quello che sta facendo il Comune di Gambettola (Forlì-Cesena), che ha avviato quest’anno il Tavolo della Longevità. Il suo obiettivo è porsi come il primo punto di ascolto dei problemi e delle criticità, ma soprattutto intende creare le condizioni per tutelare le persone della terza età, garantendo loro le condizioni necessarie per vivere bene.
«Vogliamo essere lungimiranti», afferma Letizia Bisacchi, sindaco del Comune romagnolo. Occorre essere preparati alle nuove esigenze e agli scenari che si concretizzeranno, con una accresciuta popolazione over 75. «Per questo è necessario creare una rete di supporto e di servizi per l’anziano, contando su una percentuale sempre crescente di persone della terza età».
Longevità significa vivere più a lungo, un’aspettativa di vita più lunga e questo già oggi significa una popolazione anziana sempre più numerosa. «Vogliamo che si viva di più, ma soprattutto che si viva nel miglior modo possibile, con servizi ottimali e con una struttura adeguati. L’idea è un paese su misura», afferma la prima cittadina.
Terza età, longevità e un tavolo che riunisce Comune, enti e associazioni
L’idea del Tavolo della Longevità è nata prima della pandemia, dall’osservazione dei mutamenti sociali, già all’interno del tessuto familiare. «Siamo consapevoli che la famiglia è cambiata sensibilmente specie negli ultimi anni e ci siamo resi conto che la struttura sociale e assistenziale, proprio nell’ambito della longevità, non è adeguata a rispondere alle nuove esigenze».
Il Covid-19 ha ritardato l’avvio dei lavori, ma non li ha certo interrotti. Così mediante web incontri, si è arrivati al 2021 con una riunione, tenutasi a fine gennaio scorso, che ha ottenuto un’ampia partecipazione di varie realtà ed enti istituzionali, pubblici e privati. Perché il fine del Tavolo della Longevità vuole essere prima di tutto un percorso condiviso. Per questo, oltre all’Amministrazione comunale, partecipano servizi sociali, associazioni e sindacati per monitorare e rispondere ai bisogni della terza età nel territorio cittadino.
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Si vogliono accogliere suggerimenti per la costruzione partecipata di politiche e servizi in grado di migliorare il paese rendendolo anche un paese a misura di anziano. Ma intanto si intendono creare le condizioni per generare occasioni di vita sociale e di benessere. Per questo al progetto sono intervenuti, oltre alla Caritas cittadina e all’Auser (associazione di volontariato e di promozione sociale) anche Acer – Azienda Casa Emilia Romagna. «Con quest’ultima si sta ragionando sul tema delle politiche abitative. Uno degli aspetti che si vorrebbero mettere in luce è trovare una situazione abitativa che possa giovare per l’anziano», sottolinea Bisacchi. Per questo sono al vaglio soluzioni innovative come il cohousing, strutture dove si ricreino le condizioni di comunità. A questo riguardo c’è l’idea di lanciare un progetto pilota.
Ma poi si ragiona anche sulle possibilità socio-relazionali da attivare o rafforzare: si va dagli orti urbani alle attività sportive dedicate alla terza età. «Un altro aspetto di attenzione su cui da tempo lavoriamo è anche rivolto all’abbattimento delle barriere architettoniche, garantendo quindi una piena accessibilità agli spazi comuni. Anche i servizi socio-sanitari saranno posti in debita considerazione».
Anziani e società: il Tavolo della Longevità e l’importanza di fare rete
Dagli spazi pubblici alla sicurezza, dalla necessaria attività fisica alla partecipazione e alla creazione di momenti di aggregazione e di svago, tutti gli attori che hanno aderito concordano sul fatto che serve una rete di servizi di qualità in collaborazione tra enti pubblici e terzo settore. Per questo si cercherà di allargare il Tavolo a tutti i comuni dell’Unione Rubicone e Mare. Questa conta su nove Comuni: oltre a Gambettola, fanno parte Cesenatico (il più grande, con più di 25mila abitanti), San Mauro Pascoli e Gatteo, oltre a Borghi, Longiano, Sogliano al Rubicone, Roncofreddo, Savignano sul Rubicone. Nove Comuni per circa 80mila abitanti.
«Abbiamo allargato già l’esperienza e lo faremo ulteriormente perché occorre fare squadra e creare una rete di servizi condivisi e fornire una risposta sul territorio quanto più integrata», conclude il sindaco Bisacchi.
Andrea Ballocchi