Wise Society : Perché rinnovare il passaporto è diventato così difficile?

Perché rinnovare il passaporto è diventato così difficile?

di Lucia Fino
19 Luglio 2023

Si segnalano disservizi in tutta Italia, tanto che in alcune città è praticamente impossibile fissare l'appuntamento necessario per il rinnovo del documento

Tutto è pronto per le vacanze: la prenotazione è fatta, i solari sono già in valigia e ci sembra di essere già lì, in una città d’arte ad ammirare monumenti e a fare shopping oppure sdraiati pigramente in riva al mare. Attenzione però: se la destinazione è esotica, il mare che sogniamo è tropicale e la città dei desideri fuori dai confini EU (e anche Londra è fra queste) arrivarci può essere meno facile del previsto. La ragione? Il caos passaporti, con documenti sempre più difficili da rinnovare, fra disservizi e tempi lunghissimi. Abbiamo chiesto il perché agli esperti di Altroconsumo che a questo strano fenomeno hanno dedicato un’inchiesta. Dai risultati sorprendenti.

Passaporto italiano

Foto Shutterstock

Rinnovo del passaporto: i ritardi sono in tutta Italia

Rinnovare il passaporto non è più così facile: se prima bastava un rapido passaggio in questura, oggi i tempi si sono allungati fino a toccare punte di mesi. La prima difficoltà che si incontra è relativa alla prenotazione dell’appuntamento attraverso la piattaforma online ministeriale.

Secondo i dati di Altroconsumo che ha seguito il problema sul campo provando a prenotare lo scorso giugno, la “maglia nera” spettava a Bolzano con ben 7 mesi di attesa per un appuntamento in commissariato; ma non andava bene neanche ad Ancona dove bisognava aspettare 5 mesi per la prima disponibilità.

A questo primo intoppo si aggiunge poi la tempistica di consegna del documento, che prevede la verifica della documentazione e aggiunge al conto finale un’ulteriore attesa che può essere anche di 2/3 mesi. Un dato curioso: contrariamente a quello che si può pensare i ritardi non conoscono distinzioni fra Nord e Sud: Firenze e Napoli sono ugualmente “veloci” nella prenotazione dell’appuntamento, mentre al contrario Torino e Milano, come Bari, non hanno dato nessuna disponibilità ai collaboratori di Altroconsumo che hanno provato a prenotare.

Le cause dei ritardi

«Abbiano realizzato due inchieste sul tema, a distanza di 7 mesi: la prima a novembre del 2022, l’ultima a giugno di quest’anno» ci spiega il dottor Maurizio Amarelli, giurista di Altroconsumo. «I risultati ci hanno stupito: la situazione invece di migliorare era peggiorata. Le ragioni sono più di una. La prima è che questo è ancora un periodo di post-pandemia. Le restrizioni agli spostamenti del primo periodo Covid hanno spinto molti italiani a non rinnovare il passaporto, considerato in quei giorni non necessario (visto anche il costo non trascurabile del rinnovo). Quando, però, dall’anno scorso la situazione epidemica è andata via via normalizzandosi e i viaggi sono ripresi si è avuto un picco di richieste, tutte quelle accumulate in tanti mesi di stop oltre alle nuove, e di conseguenza una congestione negli uffici.

Un’altra causa sta nelle conseguenze della Brexit: Londra è da sempre una delle capitali più amate dagli italiani e la meta privilegiata di giovanissimi e non. Dopo la Brexit, e quindi con l’uscita di Londra dai meccanismi UE, però, la semplice carta di identità non basta più per entrare nel Regno Unito. Basta pensare a questo per spiegarsi perché oggi abbiamo bisogno del passaporto pur senza avere in mente destinazioni intercontinentali».

Il problema è generalizzato

Cosa non è andato in questura e di conseguenza per i cittadini? «Purtroppo la P.A. non è stata in grado di prevedere i disservizi e di organizzarsi: gli Uffici Passaporti spesso hanno orari ridotti, solo 3 ore al giorno per 3 giorni alla settimana. E se in pandemia erano desolatamente vuoti ora gli sportelli si trovano a gestire, con difficoltà, moltissimi appuntamenti» dice Amarelli.

«In 6 città su 12 secondo la nostra inchiesta prenotare è praticamente impossibile perché il sistema non dà nessuna disponibilità. In altre ci sono tempi lunghi, in altre ancora, invece, al contrario basta un giorno per fissare l’appuntamento. Va detto che sembra essere un fenomeno “a macchia di leopardo” e probabilmente anche molto casuale: dipende dal momento e dalla fortuna… Non c’è differenza fra Regioni e fra città grandi e piccole. Il passaporto, fra l’altro, va fatto presso la questura del territorio di residenza e quindi non c’è molta possibilità di scelta. Il danno però è concreto: le associazioni dei tour operator lamentano molte disdette legate alla difficoltà di confermare i viaggi, in mancanza della certezza di avere il passaporto».

Passaporto

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Come uscire dall’emergenza: dagli Open Day agli sportelli di prossimità

Finora gli unici provvedimenti per snellire i tempi di richiesta e consegna dei passaporti sono stati gli Open Day in cui i cittadini senza prenotazione si mettevano in fila per ottenere il documento. «Anche gli Open Day presentano molte criticità: le file sono state davvero interminabili. Per essere uno strumento utile si dovrebbero programmare con una maggiore frequenza così da vere un afflusso più contenuti» dice l’esperto. «La soluzione è invece in una digitalizzazione vera in cui i tempi di richiesta siano ridotti e che consenta di eseguire molti passaggi online» spiega l’esperto.

«I questori chiedono l’apertura degli uffici passaporti per più ore e in più giorni: in questo modo aumenterebbero anche gli slot di disponibilità per le prenotazioni. Un’alternativa è anche decentrare affidando ai singoli comuni la raccolta della documentazione e delle richieste dei cittadini: questo agevolerebbe soprattutto i residenti nei piccoli comuni che sono costretti a spostarsi, anche di molti chilometri, per recarsi in questura nei centri più grandi. Esperimenti in questo senso sono stati fatti in Trentino. Un’altra possibilità, infine, (ma probabilmente non sarà attuabile fino al 2024) è di creare punti di raccolta capillari in tutta Italia, con uno sportello unico presso gli uffici di Poste Italiane come prevede il progetto Polis. Come Altroconsumo stiamo facendo appelli alle autorità perché il sistema sia finalmente snellito e decongestionato in tempi brevi venendo incontro alle esigenze dei cittadini».

Passaporto d’urgenza: come farlo?

Quando partire diventa una necessità improrogabile, per esempio perché c’è un viaggio di lavoro non programmato, una visita medica all’estero o un familiare in difficoltà da raggiungere, si può chiedere un passaporto con la procedura d’urgenza direttamente in commissariato o in questura. Oltre ai documenti bisogna però fornire un’attestazione specifica che confermi i motivi di studio, salute, lavoro, familiari o di turismo. Le cure mediche e i motivi di salute hanno la priorità assoluta. Il documento che viene rilasciato con la procedura d’urgenza è temporaneo: dura solo un anno e ha dimensioni ridotte rispetto al normale passaporto.

L’indicazione dei documenti necessari per il rilascio del passaporto e i moduli da compilare si trovano sul sito della Polizia di Stato. Il riferimento per le prenotazioni in Questura è invece il sito PassaportiOnline, sempre della Polizia di Stato.

L’accesso alla piattaforma di prenotazione si può fare in modo sicuro identificandosi con SPID o CIE.

Quanto ai costi, ricordiamo che l’Italia è molto più cara rispetto agli altri paesei europei. «Siamo fra i più cari in Europa: 116 euro fra libretto e tasse (una marca da bollo dal valore di 73,50 euro e un versamento tramite bollettino postale da 42,50 euro). In Francia ottenere il passaporto costa circa 80 euro, in Spagna il costo scende ad appena 30 euro» commenta Amarelli.

Lucia Fino

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