Wise Society : Bicicletta e ciclovie: a che punto è l’Italia?

Bicicletta e ciclovie: a che punto è l’Italia?

di Andrea Ballocchi
3 Giugno 2019

Al via l’alleanza Fiab-Wwf e lo sblocco di alcune ciclovie nazionali. Ma occorre fare di più per incentivare una pratica salutare

Qual è il mezzo di trasporto più ecologico? La bicicletta, simbolo di mobilità sostenibile, è “unica, semplice, economica, affidabile, pulita ed ecologica”. Sono questi i sinonimi usati dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per supportare la scelta di dichiarare il 3 giugno Giornata mondiale della bicicletta. Quest’anno i motivi per ricordarla non mancano e l’Italia fa la sua parte.

bicicletta e mobilità sostenibile

Secondo la Fiab, solo il 5% degli italiani va in bicicletta, con grandi differenze di regione in regione: al Nord Italia in alcune si arriva al 30% mentre in altre del Mezzogiorno si rasenta lo zero, Foto: Pixabay

Un’alleanza per far fiorire il cicloturismo anche in Italia

Fiab e Wwf Italia hanno deciso di stringere una collaborazione per dare maggiore sostegno alla mobilità ciclistica e al cicloturismo. Da qui nasce la firma tra Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta e l’associazione ambientalista sul protocollo che vedrà i due enti attuare iniziative congiunte e condivise “per lo studio e la promozione della mobilità su due ruote e delle necessarie infrastrutture, sia in ambito urbano sia nelle aree protette e/o ambientalmente sensibili”, segnalano in una nota congiunta.

Sulla base di questo accordo si vuole monitorare attentamente la mobilità ciclistica e il cicloturismo in bicicletta, facendo particolare attenzione alle politiche urbane e di pianificazione territoriale e l’impatto che esse hanno sugli ecosistemi. A proposito di turismo green su due ruote, è importante rilevare il suo valore, non solo ecologico, ma anche economico: stando al rapporto di Legambiente Isnart-Unioncamere, nel 2018 sono stati 77,6 milioni di appassionati turisti in bici, generando un giro d’affari annuale di 7,6 miliardi di euro. Si tratta di una fetta pari all’8,4% dell’intero movimento turistico del Belpaese.

Pedalare fa bene alla salute, anche a quella dei bambini

A livello di salute è altrettanto importante sottolineare le virtù dell’attività fisica svolta andando in bicicletta: lo ricorda la European Cyclists Federation, portando alcune evidenze dell’Organizzazione mondiale della Sanità. Segnala che il ciclismo ha molteplici benefici: contribuisce a una vita più sana, aiutando a prevenire un gran numero di malattie cardio-vascolari, il diabete (tipo 2) e il cancro al seno. Non solo: “Quattro ore dopo l’arrivo in classe, i livelli di concentrazione dei bambini che vanno in bicicletta o che camminano a scuola sono dell’8% più elevati rispetto a quelli che raggiungono la scuola in auto”. Chi si reca regolarmente al lavoro in bicicletta si ammala meno: mediamente registrano 1,3 giorni in meno di assenza per malattia all’anno.

percorso in bicicletta

Secondo un rapporto di Legambiente Isnart-Unioncamere, l’anno scorso sono stati 77,6 milioni di appassionati turisti in bici, generando un giro d’affari annuale di 7,6 miliardi di euro. Si tratta di una fetta pari all’8,4% dell’intero movimento turistico del Belpaese, Foto: Pixabay

Ciclovie turistiche: per la bicicletta c’è ancora molto da fare

Varrebbe la pena, allora, incentivare la pratica. Ed è quello che si sta cercando di attuare con le ciclovie turistiche nazionali cui appartengono la Tri-Li-Ve e Adriatica. Proprio di recente la Corte dei Conti  ha registrato il protocollo d’intesa per la loro progettazione e realizzazione. Questo significa dare il via al processo che darà vita alla Trieste-Lignano Sabbiadoro-Venezia, ribattezzata ciclovia delle lagune, per arrivare al progetto di fattibilità tecnico economica unitamente all’individuazione dei primi lotti funzionali, segnala lo stesso dicastero.  Idem dicasi per la ciclovia Adriatica, pronta a collegare il Veneto alla Puglia, più precisamente Chioggia al Gargano. Certo, occorre fare presto per cercare di sostenere non solo il cicloturismo, ma anche la pratica quotidiana dell’uso della bici.

Sempre secondo Fiab, solo il 5% degli italiani va in bici, con grandi differenze di regione in regione: al Nord Italia in alcune si arriva al 30% mentre in altre del Mezzogiorno si rasenta lo zero. Eppure si tratterebbe di mettere in pratica misure non eccezionali: in alcuni Comuni l’iniziativa non manca e non stiamo parlando delle solite metropoli. Prendiamo a esempio Casalmaggiore, in provincia di Cremona. La stessa Fiab segnala che in questo centro di 15mila abitanti affacciato sul Po si è sviluppata negli ultimi anni una grande attenzione verso i temi della mobilità attiva, dalla tangenziale dei bambini, un percorso ciclabile protetto lungo l’argine del fiume fino alla scuola Marconi, con tanto di “svincoli”, fino alla la rete di Metrobottega, che raccoglie le attività commerciali sostenitrici di una mobilità alternativa per il Comune lombardo.

Andrea Ballocchi

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