L'UE punta tutto sulla bicicletta e si pone l'obiettivo di raddoppiare i chilometri percorribili entro il 2030. Una decisione importante, volta a far decollare l'industria aumentando altresì l'occupazione nel settore
È una decisione storica per la mobilità sostenibile in Europa quella presa dal Parlamento europeo. L’organismo UE ha approvato una risoluzione che impegna la Commissione europea a sviluppare una strategia ciclistica europea con l’obiettivo di raddoppiare il numero di chilometri percorribili in Europa entro il 2030. «Questa storica dichiarazione politica del Parlamento è un impulso fondamentale per il ciclismo in Europa», ha segnalato la European Cyclist’s Federation. Rafforzamento dell’industria made in Europe, più chilometri ciclabili e la volontà di proclamare il 2024 anno europeo della bicicletta.
Un primo passo verso una strategia ciclistica europea
La risoluzione del Parlamento europeo intende porre le basi per lo sviluppo di una strategia ciclistica dell’UE. Per questo incarica la Commissione europea di raddoppiare il numero di chilometri percorribili in bicicletta in Europa entro il 2030. Inoltre, vuole promuovere un rafforzamento deciso della mobilità ciclabile, presupposto determinante della mobilità sostenibile in Europa. Lo fa, puntando ad accelerare lo sviluppo di EuroVelo, che proprio quest’anno compie 25 anni: è l’infrastruttura di riferimento della mobilità ciclistica in Europa.
Non solo: intende porre le basi per un’industria ciclistica più forte e “made in Europe”, che porti ricavi e occupazione. L’intenzione è arrivare a 2 milioni di addetti nel settore entro il 2030, il doppio del numero attuale. Pochi giorni fa, al Cycling Industries Europe Summit, il vertice delle industrie ciclistiche europee, il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Frans Timmermans, ha annunciato che le istituzioni dell’UE completeranno quest’anno un ambizioso piano per la mobilità ciclistica, compresi gli impegni per aumentare i finanziamenti per le infrastrutture e la crescita industriale.
Mobilità sostenibile in Europa: un piano d’azione e 17 punti programmatici
Sempre a proposito di mobilità sostenibile in Europa, è bene sottolineare il valore della risoluzione del Parlamento europeo. Adottata a febbraio quasi all’unanimità a Strasburgo, definisce un piano d’azione in 17 punti per sviluppare più infrastrutture per le biciclette, creare un terreno fertile in Europa per la produzione di biciclette, componenti e batterie e far crescere due milioni di posti di lavoro in un “ecosistema ciclistico” che comprende produzione, turismo, vendita al dettaglio, salute e sport che impiega già oggi un milione di persone in Europa.
Pur non essendo giuridicamente vincolante, la risoluzione del Parlamento europeo finalizzata a una strategia ciclistica dell’UE “è un documento chiave per definire le priorità e le decisioni politiche future per le quali il Parlamento può ritenere responsabile la Commissione europea”, rileva la stessa ECF. La risoluzione richiede una serie di azioni specifiche per consentire e far crescere l’uso della bicicletta, tra cui, un significativo aumento degli investimenti in infrastrutture ciclabili sicure e definite e la volontà di integrare la bicicletta nelle strutture urbane. Inoltre chiede di prendere in considerazione la bicicletta quando si costruisce o si aggiorna l’infrastruttura delle reti trans-europee di trasporto (TEN-T).
Rafforzare l’industria ciclistica europea
Tra i punti programmatici della risoluzione del Parlamento UE c’è anche l’intenzione di includere l’industria del ciclismo nell’ecosistema della mobilità all’interno della strategia industriale UE. Il Parlamento Europeo è partito da questa considerazione: l’ecosistema ciclabile dell’UE rappresenta già oggi più di mille piccole e medie imprese e un milione di posti di lavoro, ma può raddoppiare l’occupazione fino a due milioni di posti di lavoro entro il 2030. Non solo: considera che le biciclette elettriche rappresentano un’opportunità per la crescita dell’industria del ciclismo, offrendo il potenziale per creare green job e assorbire lavoratori qualificati di altri settori.
Per rafforzare l’industria ciclistica europea il Parlamento ha posto tra i punti cardine anche la volontà di sostenere la produzione di biciclette e componenti “Made in Europe”, oltre a consentire la creazione di ulteriori “posti di lavoro verdi” di alta qualità nel settore del ciclismo, aumentando l’accessibilità e la convenienza delle biciclette. Non solo: intende promuovere luoghi di lavoro a misura di bicicletta e consentire la realizzazione di parcheggi per biciclette sicuri e protetti e capacità di ricarica per le e-bike. Per tutti questi motivi il Parlamento Europeo ha concluso con la volontà di designare il 2024 come l’Anno europeo della bicicletta.
EuroVelo, da 25 anni un riferimento per la ciclabilità UE
Tra i punti programmatici c’è anche la volontà di accelerare lo sviluppo di EuroVelo, la rete europea di piste ciclabili, e dei suoi 17 percorsi. EuroVelo è nata nel 1997 e sviluppata dalla European Cyclists’ Federation con l’obiettivo di contribuire alla diffusione del cicloturismo e della mobilità attiva in tutta Europa. L’iniziativa si è sviluppata in collaborazione con partner nazionali e regionali, incorporando le piste ciclabili nazionali e regionali esistenti e pianificate in un’unica rete europea.
EuroVelo è costituito, come detto, da 93mila km di piste ciclabili, di cui più della metà utilizzano piste ciclabili sviluppate e strade a basso traffico. Si articola in 17 itinerari che toccano 42 nazioni, tre attraversano l’Italia: la Via Romea Francigena (che parte da Londra e arriva in Puglia); la Ciclovia del Sole (da Capo Nord a Malta) e la Ciclovia del Mediterraneo (dal sud della Spagna a Cipro).
Gli itinerari EuroVelo “italiani” sono stati inseriti nel Piano Generale della Mobilità Ciclistica approvato dal Governo nel 2022 quale parte integrante della rete ciclabile nazionale Italiana (Bicitalia). Come ricorda Antonio Dalla Venezia di FIAB, coordinatore del comitato tecnico scientifico Bicitalia-EuroVelo
«Una parte di questi percorsi, inoltre, è coinvolta nella pianificazione del Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche, già finanziato con fondi ministeriali e del PNRR per 640 milioni di euro, cui si vanno a sommare i fondi di provenienza regionale».
Per i suoi primi 25 anni è stata presentata in questi giorni una nuova edizione cartacea della EuroVelo Overview Map e due estensioni di percorso, rispettivamente per EuroVelo 3 – Pilgrims Route e per EuroVelo 14 – Waters of Central Europe.
Questa mappa offre una panoramica stampata della rete di piste ciclabili in Europa e mostra l’intera rete lunga 93mila chilometri e fornisce informazioni sui 17 percorsi EuroVelo, il loro livello di sviluppo e una descrizione del tema di ciascun percorso.
“Il 64% della rete EuroVelo è pronto per la ciclabilità nel 2022 con 2.500 km di percorsi di nuova concezione rispetto al 2021”, si segnala nello stesso sito web ufficiale.
La Commissione UE apre a una Dichiarazione europea sulla bicicletta
Al vertice delle industrie ciclistiche europee, il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Frans Timmermans, è stato raggiunto dall’eurodeputata Karima Delli e dal ministro dei Trasporti belga Georges Gilkinet in rappresentanza del Parlamento e degli Stati membri. Entrambi hanno confermato che la proposta di Dichiarazione sulla bicicletta sarà inter-istituzionale, rappresentando il più alto livello di impegno politico dell’UE per la bicicletta.
Lo stesso Timmermans ha annunciato nell’occasione un’ulteriore iniziativa per promuovere la bicicletta in Europa. La prossima estate 2023 «la Commissione proporrà una Dichiarazione europea sulla bicicletta». La Commissione inviterà il Parlamento e il Consiglio a firmare la presente dichiarazione «che sarà la nostra bussola strategica per le regole, i finanziamenti e le politiche europee in futuro. Ogni volta che le nostre iniziative europee possono includere una dimensione ciclistica, la Dichiarazione assicurerà che ciò avvenga effettivamente».
Andrea Ballocchi