Wise Society : Con Arteparco l’arte entra nel Parco nazionale d’Abruzzo

Con Arteparco l’arte entra nel Parco nazionale d’Abruzzo

di Mariella Caruso/Nabu
10 Settembre 2018

L'installazione "Animale-vegetale (Cuore)" dell'artista Marcantonio è protagonista della prima edizione del progetto che intende portare l’arte contemporanea all’interno del Parco Nazionale

Arte e natura, un connubio vincente. Lo sanno bene quelli di Arteparco, il progetto che nasce con la volontà di portare l’arte contemporanea all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, uno dei luoghi naturalistici più antichi e suggestivi d’Italia.
Ogni anno, un artista sarà invitato a confrontarsi con le Foreste Vetuste del Parco – dichiarate nel 2017 Patrimonio dell’Unesco – rendendole così, non solo cornice, ma parte stessa dell’opera che, realizzata interamente con materiali ecologici, si trasformerà seguendo i ritmi e le condizioni dettate dall’ambiente, dichiarando la sua appartenenza al Parco.

Il progetto Arteparco – che per grandi linee ricorda anche l’esperienza di BoscoArteStenico in Trentino – è ideato dall’agenzia di comunicazione Paridevitale che lo ha realizzato insieme all’Ente Parco e al Comune di Pescasseroli, e sviluppato in collaborazione con BMW Italia (che metterà a disposizione le sue e-Bike offrendo ai visitatori la possibilità di avvicinarsi all’opera nel Parco in un modo alternativo) e Sky Arte, il primo canale televisivo dedicato all’arte in tutte le sue forme.
La prima edizione di Arteparco, inaugurata sabato 1 settembre, ha come protagonista l’installazione site-specific Animale – Vegetale (Il Cuore) dell’artista-designer ravennate Marcantonio.

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Arteparco è il progetto che nasce con la volontà di portare l’arte contemporanea all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, Foto: iStock

«Il Parco – spiega afferma Antonio Carrara, Presidente del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise – da sempre si contraddistingue a livello internazionale per il suo impegno rivolto alla conservazione di specie vegetali e faunistiche: la natura stessa qui è un’opera d’arte che va protetta e salvaguardata con la stessa cura che rivolgiamo ad una scultura del Bernini o al Colosseo. Siamo felici che i nostri visitatori con questo progetto abbiano la possibilità di scoprire nella cornice stupefacente delle nostre montagne un’opera che condivide i nostri valori e la nostra visione».

L’opera di Marcantonio – realizzata in legno di betulla laccato – è stata immaginata, infatti, come parte integrante della natura. Si tratta di un grande cuore grafico sovrapposto a un albero del Parco, come se l’albero fosse un’estensione naturale e inevitabile del cuore stesso. Animale –Vegetale (Il Cuore) si sviluppa intorno ad un albero del bosco, proprio a simboleggiare la sua appartenenza al Parco: l’opera trae ispirazione dalla natura, da cui nasce concettualmente e fisicamente.

«Forse amiamo gli alberi – racconta Marcantonio – perché ci ricordano molti sistemi, come ad esempio le nostre vene, le nostre conoscenze, il nostro sistema nervoso, o le possibilità della nostra vita, in cui ogni diramazione e ogni scelta portano ad uno scenario diverso. Il concetto di ‘animale vegetale’ è un tema su cui sto lavorando: amo il mondo animale e il mondo vegetale e fantastico su una loro commistione. Durante l’evoluzione la cellula vegetale e quella animale si sono sviluppate diversamente ma in realtà ciò che le differenzia è solo un corpuscolo, il cloroplasto. Per il resto sono uguali. Il mondo vegetale è più antico del nostro e molti degli alberi del Parco sono più vecchi di noi, continuano a produrre l’ossigeno che alimenta la nostra vita. Perché non dar a questo Parco il nostro cuore? Un cuore che, come vene ha i rami di un albero, anche per ricordarci che vegetale e animale sono un tutt’uno».

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