Durante la Milano Design Week è stata esposta in Triennale un'opera di Lorenzo Vitturi: un lavoro che nasce nel segno della sostenibilità, dell’integrazione e delle relazioni sociali
In occasione della settimana milanese dedicata al design internazionale, Triennale Milano e Lavazza hanno voluto accogliere nello spazio espositivo all’interno del Caffè Triennale, l’opera Terra-cotta, Plastic Pots and Chai and Chinese Hibiscus, di Lorenzo Vitturi, allo scopo di offrire una visione del rapporto tra arte e sostenibilità ed evidenziare l’importanza delle relazioni umane attraverso lo scambio di esperienze e conoscenze tra culture geograficamente lontane.
Lorenzo Vitturi, un’artista dall’ingegno multiforme
Lorenzo Vitturi, impegnato nel campo della fotografia, scultura, installazione e performance, vuole scardinare i processi produttivi tradizionali, capovolgendoli, reinventandoli e cercando nuove soluzioni sostenibili sia dal punto di vista sociale che economico. È per questo che i materiali utilizzati per la realizzazione dell’opera sono scarti della filiera produttiva sia dell’industria vetraria come di quella tessile. Il pezzo finale diventa una sorta di mappa emozionale di un viaggio di scoperta e collaborazione tra mondi e culture diverse.
Dal lavoro artigianale all’arte, sotto il segno della sostenibilità
Terra-cotta, Plastic Pots and Chai and Chinese Hibiscus fa parte della serie Jugalbandi, prima esperienza dell’artista con la tessitura. Durante un suo viaggio nel Rajasthan, nella realtà agreste del villaggio di Aspura, Vitturi ha raccolto immagini di assemblages urbani che ha fotografato e sovrapposto graficamente fornendo disegni e silhouette dove ogni elemento perde la sua identità a favore di luce e colori.
Grazie al dialogo con le donne artigiane della Jaipur Rugs Foundation, associazione che opera in favore dello sviluppo socioeconomico delle comunità locali attraverso la tessitura, l’artista ha fatto sue e unito varie tecniche di tessitura per ottenere installazioni integrate con elementi differenti, quali gomitoli peruviani, vetri di Murano e reti nigeriane. Gli arazzi sono il frutto della fusione di elementi di culture e Paesi diversi. La promiscuità di storie, la condivisione di materiali con il passaggio di mano in mano di oggetti di origine diversa danno forma a un pezzo unico, un’opera d’arte.
Lavazza ed il valore delle relazioni umane
“L’arte è luogo di riflessione ed esplorazione critica del presente – ha commentato Francesca Lavazza, Board Member del Gruppo Lavazza – con questa installazione Lavazza intende valorizzare l’importanza delle relazioni umane perché il confronto tra persone diverse per età e cultura sprigiona una grande energia creativa che porta a un cambiamento positivo.”
Come l’installazione di Vitturi è il risultato del dialogo e della manualità tra artigiani di diversi mondi che grazie a lui si incontrano, così Lavazza si fa portavoce dell’importanza delle relazioni umane, individuando nel caffè un’occasione di rigenerazione che passa dal suolo, con pratiche agricole sostenibili, per diventare occasione di scambio ed incontro tra le persone.
Intervista e testo: Paola Greco
Riprese: Fabio Restelli