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Claudio Mencacci: non tutto lo stress viene per nuocere

di di Sebastiano Guanziroli
14 Gennaio 2011

Lo psichiatra milanese spiega che la sindrome da adattamento diventa patologica e dannosa solo quando supera determinati livelli di guardia. A quel punto possono manifestarsi veri disturbi come depressione e attacchi di panico. Che vanno curati al più presto

Claudio Mencacci, docenteStress. Un termine entrato con frequenza nel linguaggio comune al punto da essere spesso usato genericamente ed erroneamente. Ma che cos’è davvero? Una reazione ad eventi esterni o interni all’organismo, vissuti come logoranti. Eventi esterni come problemi familiari, professionali o scolastici, o interni come condizioni di dolore fisico e malattie debilitanti. Lo stress può poi tradursi in un disturbo psichiatrico vero e proprio caratterizzato da una complessa sintomatologia che si verifica a seguito di gravi eventi traumatici. Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell’Ospedale Fatebenefratelli di Milano, ci aiuta a fare chiarezza sull’argomento.

 

Quali sono le cause dello stress?


Il temine deriva dalla lingua inglese e significa “tensione”. Venne coniato da un medico austriaco, Hans Selye nel 1936, che con i suoi studi arrivò a definirlo come Sindrome Generale di Adattamento. In pratica uno sforzo improvviso (fisico ma anche psichico) attiva il sistema nervoso autonomo (SNA) e precisamente la componente del simpatico (asse ipotalamo, ipofisi, surrene). L’organismo si allerta e si attiva per fronteggiarlo. Dal punto di vista biologico è stato osservato come nella genesi dello stress siano implicate alcune strutture cerebrali, ad esempio la corteccia prefrontale e l’amigdala. Alcuni dati suggeriscono anche che una diminuzione di estrogeni nella donna costituisca un fattore di stress che la predispone all’insorgenza di disturbi depressivi.

 

Doctor Examining Brain CAT Scan, Warren Morgan/CORBISÈ possibile misurarlo?


Lo stress viene valutato sotto due aspetti: quantitativo, riguardo la durata dello stimolo stressante, e qualitativo, riguardo il tipo di evento accaduto, ad esempio la perdita di un familiare o l’idea di dover superare un esame. Attualmente esistono specifici strumenti di valutazione, ovvero scale che forniscono i cosiddetti punteggi di stress, adatti anche a valutare gli eventi stressanti della vita e la loro frequenza nella popolazione generale. Grazie ai questionari è possibile misurare il fenomeno stress in modo oggettivo, confrontando individui diversi.

 

Lo stress ha anche delle componenti positive?


Entro certi limiti di intensità e durata, costituisce una condizione del tutto fisiologica, anzi utile al superamento di una data performance come, per esempio, una gara o un esame. All’aumentare dello stress e della conseguente risposta d’ansia, aumenta dunque la capacità dell’individuo di superare un determinato ostacolo, ma soltanto fino ad un certo punto. Oltre una data soglia diminuisce la capacità di fornire un’adeguata prestazione, tanto che la persona, al culmine dello stress, non riesce neppure più a superare l’ostacolo. Appare chiaro come un’equa dose di stress sia dunque utile ad affrontare in modo positivo le varie circostanze della vita, mentre un eccesso di stress rappresenti un elemento disfunzionale e limitante per chi lo subisce.

 

Può accadere che lo stress diventi patologia?


Sì, le principali patologie psichiatriche correlate a stress sono i disturbi depressivi, bipolari – cioè l’alternanza di fasi maniacali e depressive – e quelli d’ansia. Lo stress inoltre costituisce uno tra i tanti fattori di rischio correlati ad alcune malattie organiche come l’infarto del miocardio, l’ipertensione arteriosa, l’ulcera peptica e l’asma bronchiale.

Life of a Patient, Mike Watson/moodboard/Corbis

Come distinguere lo stress dall’ansia?


Ognuno di noi è in grado di distinguere la sensazione dell’ansia, caratterizzata da un senso diffuso, spiacevole e vago di apprensione, spesso accompagnata da sintomi di varia natura e differenti da individuo ad individuo. L’ansia è uno stato d’animo sgradevole, penoso: un sentimento di minaccia, un’attesa di pericolo, di un danno imminente che non si sa però da dove verrà, quando ci colpirà, e se sapremo affrontarlo. Può essere utile come segnale d’allerta, perchè ci avvisa di una minaccia e quindi può salvarci la vita. Diventa patologica quando risulta inefficace e arriva a modificare la nostra esistenza quotidiana, provocando difficoltà a ricordare informazioni importanti, mancanza di concentrazione, perdita di obiettività nella valutazione delle situazioni. Fino a bloccarci del tutto e renderci incapaci di affrontare la situazione che ci procura disagio.

 

Come combattere stress e ansia?


Ansia e stress, come tali, non devono necessariamente essere eliminati. L’ansia in fondo rappresenta un sentimento che tiene viva la nostra sfera emotivo-affettiva e, come abbiamo detto, può essere utile al conseguimento di vari obiettivi. Non andrebbe curata nemmeno come sintomo invalidante di per sè, bensì ricondotta ad un specifico disturbo, come la depressione o gli attacchi di panico. E in entrambi i casi va trattata con farmaci antidepressivi.

Flickr, album di Kevin N. Murphy and prudencebrown121

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