Wise Society : Scatole e imballaggi: il 30% degli italiani li rifiuta e compra “sfuso” e sostenibile

Scatole e imballaggi: il 30% degli italiani li rifiuta e compra “sfuso” e sostenibile

di Ilaria Lucchetti
5 Luglio 2012

Si tratta di un trend in continua ascesa rispetto al passato

Un consumatore su tre risparmia sui confezionamenti e acquista beni alimentari sfusi, più economici e sostenibili.

Il dato è emerso nel corso del congresso nazionale della Coldiretti, in svolgimento a Roma, alla presenza di 15 mila coltivatori e del presidente Sergio Marini.

Secondo il rapporto “La crisi cambia la spesa e le vacanze degli italiani”, fatto dalla stessa Coldiretti e dall’istituto di ricerche SWG, le compere di prodotti alimentari sfusi sono la nuova frontiera del consumo sostenibile, che permette di ridurre la spesa e di contribuire al rispetto ambientale diminuendo la formazione dei rifiuti.

«Oltre la metà dello spazio della pattumiera nelle case è occupato da scatole, bottiglie e pacchi – osservano dalla Confederazione dei coltivatori – che generano complessivamente 12 milioni di tonnellate di rifiuti, il 40% della spazzatura che si produce ogni anno in Italia. L’agroalimentare, con oltre i 2/3 del totale è il maggiore responsabile della produzione di rifiuti da imballaggio. Oltre all’impatto ambientale, c’è un’incidenza notevole sui prezzi, sia in quanto componente del costo del prodotto sia per il fatto che aumenta il peso da trasportare»

L’invito allora è di seguire l’esempio di quel 30% di italiani che già hanno cambiato abitudini di acquisto e di orientarsi verso la spesa in quei mercati che si autoregolano secondo un codice etico. Vendendo, ad esempio, latte sfuso e legumi nei dispenser. E dove si può usufruire dei vantaggi che derivano dall’appartenenza ai Gruppi d’Acquisto e dalla filiera corta.

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