Wise Society : Le vecchie scarpe da running? Riciclale con “esosport”

Le vecchie scarpe da running? Riciclale con “esosport”

di Olivia Rabbi
24 Maggio 2012

L'azienda dell'imprenditore e maratoneta Nicolas Meletiou raccoglie le calzature usate e riutilizza la gomma delle suole per dar vita a nuova materia

La corsa, per un runner – semplice appassionato o professionista che sia – è una filosofia di vita. E le scarpe, usate dopo avere macinato chilometri sulle piste, diventano una vera e propria parte di sé, della quale è difficile liberarsi gettandole nel bidone dei rifiuti, una volta usurate.

E allora perché non riciclarne la gomma delle suole per restituirla all’utilizzo, ideale materia prima seconda per la produzione di pavimentazioni ad hoc per i tracciati di atletica e più in generale gli spazi per lo sport e il tempo libero?

L’idea vincente è venuta a un imprenditore “eco” e appassionato maratoneta, Nicolas Meletiou, grande appassionato della corsa, fondatore e amministratore delegato di Eso-Ecological Services Outsourcing, azienda di Opera in provincia di Milano, che da tredici anni si occupa di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti da ufficio.

Com’è nata l’idea della nuova impresa

 

Con la nascita, due anni fa, del marchio esosport, è partito ufficialmente il nuovo progetto imprenditoriale. Come già avviene per le diverse tipologie di rifiuti da ufficio trasportate e smaltite grazie alla raccolta con gli “esobox” (toner e cartucce, neon, lampade fluorescenti, dispositivi hi-tech, microelettronica, carta, plastica e lattine, telefoni cellulari, pile e filtri di condizionatori e fancoil), le scarpe da running usate vengono conferite presso negozi e punti vendita specializzati aderenti all’iniziativa (modalità e indirizzi al sito: www.esosport.it)

La suola di gomma separata dal resto dei rifiuti viene raccolta e triturata grazie alla collaborazione di aziende esterne specializzate e trasformata in una materia prima seconda adatta per il riutilizzo: la lavorazione della gomma recuperata è il punto di partenza per la produzione di piastrelle per la realizzazione di pavimentazioni per sottofondi di piste di atletica e superfici ad assorbimento d’impatto. Un campo di applicazione è la realizzazione o la riqualificazione di aree gioco per i bambini: a Opera (Milano) l’amministrazione comunale è già partita con il progetto di una superficie pavimentata da 500 metri quadrati con questo materiale “green”, che consentirà di riciclare circa 100mila paia di scarpe usate.

Un diverso percorso tra vita e sport

«Per un corridore buttare in un cestino le scarpe da maratona è sempre un momento triste, come per un musicista abbandonare il proprio strumento. Sapere che finiscono in un progetto ecologico di recupero fa tornare il sorriso».

Parla con il cuore, Nicolas Meletiou. Quel cuore che nel 2007 lo aveva tradito colpito da un infarto e che, superato il momento di difficoltà, non ne ha fermato né i progetti imprenditoriali, né la passione per l’attività fisica. Spingendolo alla scelta di abbracciare il running e di partecipare a diverse mezze maratone competitive in tutto il mondo, allenato dalla mano esperta di Fulvio Massini.

In questo percorso fra vita e sport affonda le radici la decisione di dare nuova vita alle fedeli compagne di strada. «La corsa non è intesa solo come l’andare veloce per precorrere i tempi nel mondo del trasporto e recupero dei rifiuti da ufficio, ma anche come sport che diventa filosofia di vita, metafora del superamento degli ostacoli che la vita ci mette di fronte periodicamente».

Eso è, attualmente, l’unica ditta in Italia ad avere personale proprio per ogni anello della filiera di cui si occupa. Il know-how acquisito durante gli anni nel settore del riciclo dei rifiuti a fine vita e la voglia di mettere in pista, è il caso di dirlo, un’iniziativa “green” al cento per cento che conciliasse rispetto dell’ambiente e cultura del benessere basato sullo sport, ha portato Meletiou a fondare due anni fa il marchio esosport, arrivato oggi a quasi cento punti vendita in tutta Italia, compresi quelli delle catene della grande distribuzione organizzata. In un prossimo futuro, il progetto è di dotare l’azienda di propri impianti per il trattamento del rifiuto, che consentirà di lavorare interamente il prodotto dall’inizio alla fine.

Un approccio virtuoso verso l’ambiente

 

Il materiale granulare ottenuto dalla triturazione della gomma di riciclo delle vecchie scarpe permette di produrre piastrelle per pavimentazioni antitrauma ad assorbimento di impatto, specifica per la realizzazione di superfici ludiche e sportive secondo le norme Uni En 1177, che non conducono elettricità, sono atossiche e resistenti alla corrosione di oli, luce e acqua.

Il risultato finale è uno strato di gomma alto circa cinque centimetri, drenante e con elasticità costante su tutta la superficie. Senza dimenticare la conformità con i requisiti previsti dal Green Public Procurement, approccio che determina le decisioni di acquisto di prodotti e materiali ecologici e sostenibili “green” da parte delle pubbliche amministrazioni. L’interesse verso queste soluzioni innovative è crescente.

L’esempio di Opera è solo il primo intervento che può dimostrare come il recupero dei materiali a fine vita abbia ampie potenzialità di reimpiego per soluzioni innovative ecologiche con benefici per tutto l’ambiente urbano (e non solo). «Si tratta di uno dei tanti esempi di collaborazione con le istituzioni pubbliche che esosport sta piano piano concretizzando, per dare ancora  più senso alla propria attività, mettendo insieme punti vendita, associazioni sportive e ogni tipo di organismo che abbia a cuore lo sport e il riciclo», aggiunge Meletiou, «sottraendo dalla discarica un materiale che, reimpiegato, può essere ancora molto utile».

Questione di responsabilità e attenzione verso l’ambiente, che non ha prezzo secondo il fondatore di Eso «Riciclare costa sicuramente di più rispetto all’impiego di materiale vergine, ma parliamo di un prodotto “eco” riutilizzato, che non viene gettato in una discarica e possiede caratteristiche uguali a quelle di una materia prima nuova».

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