Wise Society : Superare il PIL con 49 nuovi indicatori per misurare il benessere

Superare il PIL con 49 nuovi indicatori per misurare il benessere

di Lia del Fabro
16 Marzo 2012
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La provincia di Roma ha avviato una ricerca sulle idee per vivere meglio nel sistema urbano della capitale. E invita i cittadini a dire la loro

Sempre più si fa strada l’idea che bisogna guardare oltre il PIL come misura della ricchezza prodotta da una nazione. Prendere in considerazione il Prodotto interno lordo o indicatori di tipo solo economico può essere fuorviante e limitante soprattutto, se si vuole misurare il livello complessivo di benessere dei cittadini. Ecco allora che si parla di integrare i valori economici con indicatori legati alla salute, al livello di istruzione, all’utilizzo dei mezzi di informazione e di comunicazione, alla difesa e valorizzazione dell’ambiente. Per individuare le priorità giuste, c’è chi sta cercando di capirne di più: prima di tutto l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) che nel 2011 ha messo a punto un nuovo sistema per misurare il livello di benessere nei 34 paesi membri. Lo stesso problema se lo sta ponendo l’Istat. Che insieme al CNEL ha istituito una commissione per individuare uno schema di benessere equo e sostenibile.

Valore e competitività del sistema urbano

 

E ora iniziano a pensarci anche gli enti locali finalizzando l’idea alla messa a punto di una strategia di interventi di politica economica e sociale più mirati. È il caso di Roma e della sua provincia che ha avviato una riflessione sulla competitività e la qualità del grande sistema urbano della “Capitale metropolitana” e sulla possibilità di individuare le “idee per vivere meglio”. Prima di tutto lo sforzo è stato quello di trovare nuovi criteri statistici per fotografare in modo più realistico (e anche più complesso) la qualità di vita del territorio senza fermarsi al PIL. Sono stati trovati 49 indicatori di benessere che fanno riferimento a aree strategiche di sviluppo. La prima area riguarda i temi dell’ Ambiente pulito, con indicatori che misurano l’uso del suolo, la gestione dei rifiuti, il ricorso alle energie rinnovabili. Seconda area di approfondimento è quella del cosiddetto Territorio organizzato, ovvero quanti sono e come funzionano i servizi di trasporto pubblico. Terzo asse strategico riguarda gli aspetti della Cultura, della vita artistica e ricreativa soprattutto per quel che concerne l’innovazione e la fruizione delle nuove tecnologie, considerando le potenzialità che queste attività potrebbero avere nello sviluppo produttivo locale. Poi troviamo gli indicatori  che misurano lo Sviluppo intelligente, con cui si intende il sistema di produzione e la distribuzione del reddito della popolazione. Quinta area di indagine  riguarda la Società unita dove troviamo indicatori relativi alla casa, alla salute, ai servizi socio-assistenziali, per anziani e bambini.

Integrazione e Sviluppo Intelligente

 

La provincia ha poi voluto monitorare un sesto ambito dedicato alla situazione della Cittadinanza sotto l’aspetto dell’integrazione di persone straniere, delle pari opportunità e del livello di partecipazione alle scelte locali. L’analisi effettuata sulla base dei risultati di dati statistici provenienti da molte fonti diverse (oltre all’Istat) è stata applicata all’intera provincia di Roma suddivisa in sei territori. Fermiamoci però su quello che emerge relativamente alla capitale rispetto alla media della provincia. Le aree critiche per Roma sono tre: Ambiente, Società, Cittadinanza. Sviluppo intelligente va meglio e soprattutto Organizzazione del territorio. Gli indicatori relativi a Cultura sono quelli più elevati. Qualche parola un po’ più in dettaglio sui risultati, andando a scavare all’interno delle aree strategiche. Sul tema Ambiente pulito incide negativamente  a Roma la pressione degli insediamenti e abusi edilizi, industriali e abitativi e la produzione di rifiuti e inquinamento. Riguardo ai trasporti collettivi (Organizzazione del territorio), il valore positivo (un po’ inaspettato per chi conosce i disagi della città da questo punto di vista) riflette però una situazione quantitativa, nel senso che è nell’area della capitale che sono concentrati i servizi e le infrastrutture maggiori rispetto alle zone circostanti. Roma è però scadente nella presenza dei presidi di sicurezza e uffici postali. Dai dati emerge che sarebbe importante intervenire sullo sviluppo più equilibrato del territorio, tra i sistemi residenziali e quelli produttivi cercando di ridurre i movimenti abituali (casa-lavoro) di persone e merci. Sulla Cultura, Roma primeggia rispetto al resto del suo territorio, ma è gioco facile visto che stiamo parlando della capitale e della sua forza attrattiva. E comunque fuori Roma c’è il deserto, o quasi, quanto ad offerta culturale. Gli indicatori riferiti allo Sviluppo intelligente mostrano Roma in realtà come un gigante con i piedi di argilla: la forza economica che pure c’è, si accompagna però a una debolezza del tessuto sociale, soprattutto delle fasce giovanili.

Alta disoccupazione e pochi servizi sociali

 

Ci sono molti giovani che abitano a Roma, coppie con figli che non hanno  assistenza extra familiare e molti giovani che vivono ancora con i genitori perché la disoccupazione è diffusa. I dati ci dicono poi che sono particolarmente forti le disuguaglianze sociali basate sulla distribuzione del reddito e della ricchezza. Ai problemi che derivano dalla distribuzione squilibrata del reddito, non si accompagnano livelli soddisfacenti tra gli indicatori della cosiddetta Società unita: è vero a Roma c’è un’ampia disponibilità di servizi sanitari, e questo è un elemento positivo, ma troviamo anche alti costi delle case, criminalità e pochi servizi sociali. Neppure sul fronte della Cittadinanza le notizie sono buone: tasso di imprenditorialità femminile molto basso e scarsa partecipazione alla vita politica. Insomma Roma mostra evidenti contraddizioni: un sistema produttivo forte ma un uso del territorio squilibrato; un’offerta culturale  adeguata ma un diffuso disagio sociale e forti disuguaglianze di reddito, soprattutto a scapito dei più giovani.

Un nuovo approccio integrato

 

La fotografia di Roma e provincia attraverso gli indicatori del benessere è un modo per “leggere” la capitale insieme al territorio limitrofo in modo integrato, pensando di poter affrontare e risolvere i suoi problemi in relazione a tutto ciò che le gravita attorno. Senza fermarsi alla misurazione del PIL, ma guardando alla green economy, ai beni comuni – come territorio, acqua, aria, cultura –  all’intervento sulle disuguaglianze sociali. Tutto questo si potrebbe tradurre in nuovi strumenti di opportunità, di sviluppo e di occupazione. Il tentativo della provincia è anche di carattere culturale, perché questi nuovi valori di sviluppo economico e sociale, comincino a farsi strada nel pensiero comune. Uno sforzo la provincia di Roma lo sta facendo anche in termini di partecipazione: i cittadini possono  votare gli indicatori del benessere che ritengono più importanti nella propria personale graduatoria per una migliore qualità di vita, andando sul sito: http://capitalemetropolitana.provincia.roma.it/

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