Wise Society : Creato un santuario della biodiversità marina nell’Indonesia orientale

Creato un santuario della biodiversità marina nell’Indonesia orientale

di da Agence France-Presse
16 Novembre 2010

Un'oasi protetta per porre fine al commercio illegale della fauna ittica e salvaguarare la biodiversità delle acque intorno alle isole di Raja Ampat in Indonesia orientale

L’Indonesia ha istituito una vasta riserva per squali, tartarughe e mante, in una regione nota come una delle più ricche al mondo di biodiversità marina. Quarantasei mila chilometri quadrati di acque intorno alle isole di Raja Ampat in Indonesia orientale, parte del cosiddetto Triangolo dei Coralli nel Sud-Est asiatico.

Squali, mante, mobule, dugonghi e tartarughe sono completamente protetti all’interno della riserva.  Le pratiche distruttive come il bombardamento della barriera corallina (un metodo usato dai pescatori locali), e il commercio di pesci d’acquario sono rigorosamente vietati.

«Il ruolo predatorio degli squali è fondamentale per la regolazione della salute di importanti specie ittiche commerciali, l’equilibrio della popolazione marina e delle barriere coralline» è quanto hanno commentato in una dichiarazione il gruppo Savers Shark e il Misool Eco Resort, a sostegno della zona protetta. «Nonostante questo, fino a 73 milioni di squali vengono uccisi ogni anno per soddisfare il palato degli amanti della zuppa cinese di pinne di squalo» si legge nella dichiarazione, «il risultato è un declino globale di molte specie di squalo, in alcuni casi di ben il 90 per cento. In Raja Ampat soltanto, tre quarti delle specie di squali sono minacciate di estinzione locale

«È tragico che molto del tesoro ecologico di Raja Ampat sia destinato ai consumatori» ha dichiarato Peter Knights, direttore esecutivo di Wild Aid, la ONG internazionale la cui missione è porre fine al commercio illegale di fauna selvatica. «Gli squali vengono uccisi per le loro pinne, le mante per le loro branchie e i pesci rari della barriera corallina vengono catturati per gli acquari».

Yohanis Bercmans Rahawaryn, direttore dell’ufficio della pesca e del mare di Raja Ampat, non ha potuto rendere noto il numero di squali nell’oasi, ma ha affermato che il loro numero è calato costantemente negli ultimi anni. Difatti i sub raramente riescono a trovare squali di grandi dimensioni nelle acque intorno a Raja Ampat, e questo è indicativo di quello che sta succedendo. Le speranze sono che il santuario contribuisca al ripopolamento della fauna ittica locale.


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