I delegati dei paesi dovranno decidere come finanziare l'azione climatica nei paesi in via di sviluppo per ridurre le emissioni di CO2 del 50% entro il 2050
Si apre oggi la Cop22, Conferenza Onu sul clima che fino al 18 novembre riunisce a Marrakesh i delegati dei 197 paesi membri della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC). Una Cop22 preceduta dall’entrata in vigore lo scorso 4 novembre del testo dell’accordo sul clima approvato lo scorso anno a Parigi e in meno di un anno ratificato da oltre 100 paesi, 50 dei quali responsabili di oltre il 55% delle emissioni globali. Ma il cammino da fare è ancora lungo: recentemente è stato annunciato il superamento della concentrazione media di CO2 nell’atmosfera che ha superato le 400 parti per milione (ppm) e a Marrakech i paesi firmatari dovranno tutti ritrovarsi attorno ad un tavolo per tracciare per la prima volta insieme la strategia attuativa del piano approvato a Parigi che si è posto l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 del 50% entro il 2050 e del 100% entro il 2100.
«Marrakech darà l’opportunità anche ai paesi in via di sviluppo di presentare la road map per il raggiungimento dello scopo – ha detto Patricia Espinosa, Segretaria UNFCCC -. Ma sarà anche un gigantesco contenitore di tutte le iniziative pubbliche e private utili per incrementare la battaglia contro il riscaldamento climatico».
Alla Cop22 si decide anche lo stanziamento di 100 miliardi di dollari l’anno, fino al 2020, a sostegno dell’azione climatica nei paesi in via di sviluppo. Secondo le stime Onu servono dai 5 ai 7 mila miliardi annui per raggiungere un modello di sviluppo sostenibile.
«Il tempo stringe – hanno ammonito Espinosa e Salaheddine Mezouar, presidente della Cop22 e ministro degli Esteri del Marocco -: su scala mondiale, le emissioni di gas a effetto serra responsabili del cambiamento climatico e delle sue conseguenze continueranno ad aumentare; la riunione di Marrakech deve avere questa priorità in cima alle sue preoccupazioni».
In gioco c’è il futuro del pianeta la cui temperatura potrà aumentare fino al massimo di due gradi in futuro. Oltre, le conseguenze per il pianeta sarebbero catastrofiche.