Ne esistono ben 650 specie, accomunate dall'assenza di radici e dal processo di nutrimento. La Tillandsia è un’eccezione nel regno vegetale perché cresce senza terreno ed è persino in grado di assorbire inquinanti e purificare l’aria
Non ha radici e si nutre di aria. Si chiama Tillandsia ed è una pianta, comunemente conosciuta come “pianta dell’aria”, particolarmente affascinante per via di alcune caratteristiche che la rendono un’eccezione nel regno vegetale. Una pianta, appunto, che non cresce nel terreno ma su altre piante, che ha bisogno di poca cura e che viene spesso utilizzata in composizioni artistiche, terrari o come decorazioni sospese. E soprattutto una pianta che fa bene all’aria stessa visto che è in grado di assorbire inquinanti e di purificarla. Andiamo a scoprire meglio le sue peculiari caratteristiche e il modo più adatto con cui prendersene cura.

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Che cos’è la Tillandsia
La Tillandsia è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Bromeliaceae. Ne esistono più di 650 specie, ognuna con caratteristiche e necessità specifiche, ma tra le più comuni ci sono la Tillandsia ionantha, la Tillandsia xerographica e la Tillandsia caput-medusae.
Si tratta di una pianta epifita, ovvero in grado di crescere su altre piante o superfici senza per questo essere parassitaria. In natura, le Tillandsie si trovano su alberi, rocce e altre strutture dove assorbono umidità e nutrienti dall’aria, dalla pioggia e dalla decomposizione della materia organica circostante. Come? Vista l’assenza delle radici sotterranee, il nutrimento viene assorbito dall’umidità dell’aria, catturata grazie ai tricomi, strutture che si trovano sull’epidermide che si aprono quando la pianta è secca e si richiudono, per impedirne l’evaporazione, non appena raggiunta un’adeguata soglia di umidità.

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Caratteristiche e curiosità sulle tillandsie
Versatile e affascinante, la tillandsia è adatta a molti ambienti e molto apprezzata dagli appassionati di giardinaggio e decorazione d’interni. La sua unicità e adattabilità le permettono di prosperare in diverse condizioni, rendendola una scelta ideale per chi cerca piante non convenzionali.
La caratteristica più particolare, comune a tutte le specie della sua famiglia, riguarda appunto il procedimento di assorbimento di nutrienti: questa pianta non ha radici nel senso tradizionale ma presenta, come detto, i tricomi che le permettono di assorbire acqua e nutrienti direttamente dall’aria.
Un’altra caratteristica piuttosto comune a tutte le specie di tillandsia è quella legata alla struttura e all’aspetto: la pianta ha, infatti, foglie sottili, spesso a forma di nastro, che possono variare in colore dal verde brillante al grigio (e alcune specie sviluppano anche fiori molto colorati e vistosi).
Tillandsia, la pianta che purifica l’aria
Tra l’altro queste piante sono particolarmente apprezzate per la loro capacità di assorbire sostanze chimiche e inquinanti presenti nell’aria, come la formaldeide, il benzene e altri composti organici volatili (COV). Attraverso la fotosintesi e altri processi metabolici, queste piante possono contribuire a ridurre la concentrazione di tali sostanze nell’ambiente circostante.
Inoltre, come tutte le piante, le Tillandsie producono ossigeno attraverso la fotosintesi. Durante il giorno, assorbono anidride carbonica e rilasciano ossigeno, migliorando così la qualità dell’aria. Non solo: possono anche contribuire a mantenere l’umidità dell’aria, il che può essere benefico in ambienti chiusi, specialmente in quelli con riscaldamento o aria condizionata, dove l’aria tende a diventare secca.
Insomma, le Tillandsie possono contribuire a migliorare la qualità dell’aria in casa combattendo l’inquinamento indoor: sono in tutto e per tutto piante che purificano l’aria casalinga, rendendole una scelta interessante per chi desidera un ambiente più sano. Ovviamente bisogna tener presente che, sebbene possano aiutare, queste piante non sostituiscono assolutamente un buon sistema di ventilazione e altre pratiche di purificazione dell’aria.
La cura della tillandsia
Le particolarità della tillandsia la rendono una pianta adattabile a diverti ambienti e contesti. Si tratta della pianta perfetta per chi non pensa di avere il pollice verde o che si sta avvicinando lentamente al mondo delle piante da interno. Tuttavia è fondamentale prendersene cura, posizionandola correttamente e annaffiandola regolarmente. Andiamo quindi a scoprire i modi in cui farla vivere e prosperare a lungo con un elenco di suggerimenti e suggerimenti relativi alla sua cura.
Posizione
Partiamo dai luoghi perfetti in cui posizionare le tillandsie e le caratteristiche che deve avere l’ambiente circostante per far crescere la pianta al meglio.
- Luoghi luminosi: la Tillandsia prospera in ambienti luminosi, ma non deve essere esposta alla luce solare diretta per periodi prolungati, poiché questo può bruciare le foglie. Un’illuminazione indiretta è l’ideale.
- Umidità: questa piante ama l’umidità, quindi posizionarla in ambienti umidi come bagni o cucine può essere vantaggioso.
- Ventilazione: è importante che ci sia una buona circolazione dell’aria. Meglio evitare di posizionarla in spazi chiusi o soffocanti.
- Supporti creativi: non richiedono un substrato tradizionale, ma possono essere collocate su supporti come legno, pietra o in terrari, ma possono essere appese come un kokedama.
- All’aperto: benché sia solitamente una pianta da interni, in presenza di un balcone o un giardino, si può tranquillamente posizionare all’aperto, assicurandosi però di proteggerla da temperature estreme e pioggia intensa, che potrebbero danneggiarla.
- Temperatura: le tillandsie crescono bene in temperature tra 15°C e 30°C. Non tollerano invece il gelo.
Annaffiatura
Quando e come annaffiare la Tillandsia? Tra i vari accorgimenti per prendersi cura e far delle piante prosperose, c’è sicuramente una buona annaffiatura. Le Tillandsie prediligono infatti gli ambienti umidi e, anche se assorbono l’umidità dall’aria, necessitano comunque di irrigazione.
È infatti necessario innaffiarle correttamente, di solito, immergendole in acqua per circa mezz’ora ogni settimana o due, a seconda delle condizioni ambientali. In alternativa è possibile nebulizzarle una o due volte alla settimana. Inoltre, dopo l’irrigazione hanno bisogno di una buona ventilazione per asciugare bene ed evitare marciume radicale.
In ambienti più umidi, possono essere annaffiate meno frequentemente, mentre con i climi secchi o durante l’estate la frequenza può aumentare. Inoltre, è sempre buona norma osservare la propria pianta: se le foglie iniziano a diventare secche o ad arricciarsi, è un segnale che la pianta ha bisogno di acqua.

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Quando fioriscono le Tillandsie?
Le Tillandsie fioriscono in diverse stagioni a seconda della specie e delle condizioni ambientali. In generale, molte specie fioriscono in primavera e in estate, ma altre possono fiorire anche in autunno o inverno. La fioritura è tuttavia influenzata anche da fattori come la luce, la temperatura e l’umidità.
I fiori della Tillandsia possono variare notevolmente in colore, forma e dimensione a seconda della specie. Tendono a essere tubulari e possono presentare tonalità che vanno dal blu al viola, dal rosso al rosa, e anche gialli. Alcune specie producono fiori molto appariscenti, mentre altre hanno fiori più discreti. La fioritura avviene di solito una sola volta nella vita della pianta, dopo la quale la pianta madre può morire, ma spesso produce dei “cespi” o “polloni” che continueranno a vivere e fiorire.
Quanto dura la Tillandsia
La durata di una Tillandsia dipende dalla specie, dalle condizioni di crescita e dalle cure ricevute. In genere, queste piante possono vivere da 2 a 5 anni, ma alcune specie sopravvivono anche più a lungo, fino a decenni e oltre 20 anni .
La loro longevità può essere influenzata da fattori come l’irrigazione, l’esposizione alla luce, la temperatura e l’umidità ambientale. Oltre ai consigli sul posizionamento e l’irrigazione, infatti, è bene ricordarsi che le Tillandsia possono essere fertilizzate con un prodotto specifico per piante epifite, diluito a metà forza, una volta al mese durante la stagione di crescita.
Maria Enza Giannetto