L'autore di un interessante libro dedicato a questo tema, scritto a quattro mani col professor Pier Mario Biava, esperto di epigenetica di fama internazionale, ci conduce in un affascinante viaggio all'interno delle nostre cellule e del nostro benessere
Esiste il gene della felicità? E, se sì, dove si trova e come utilizzarlo ed eventualmente modificato, “educarlo”, insegnando quindi in qualche modo la felicità al nostro Dna? E la felicità esiste davvero ed è possibile “acciuffarla” o è soltanto un sogno irraggiungibile vecchio quanto la storia dell’essere umano? Che sia così oppure no, nella pratica cosa possiamo fare per essere più felici di quanto non siamo? A queste e a tante altre domande ha risposto Richard Romagnoli, formatore, anchor man, coach e scrittore, autore dell’interessante libro Il gene della felicità. Il potere curativo del metodo Happygenetica, scritto a quattro mani con Pier Mario Biava, esperto di epigenetica di fama internazionale e proposto alla candidatura al premio Nobel 2025 per la Medicina.
Nato partendo proprio dagli studi sull’epigenetica, la scienza che studia come fattori esterni, come l’ambiente o lo stile di vita, possano influenzare l’attività dei geni, senza alterare la sequenza del Dna, il libro è incentrato, tramite una serie di riflessioni, consigli e azioni concrete da mettere in pratica nel proprio quotidiano, sul metodo dell’Happygenetica, un insieme di pratiche del benessere che ci permettono di apportare un beneficio immediato al nostro corpo dal punto di vista chimico, alla nostra psiche e al nostro spirito. A livello individuale certamente, ma anche a livello sociale e organizzativo.
Non è un caso, infatti, che Romagnoli abbia già portato con successo questo metodo anche all’interno di aziende del calibro di Nike Europa, Adidas Italia, Lancome, L’Oréal Italia, Abbott medica, Trussardi, Epson, Microsoft, Enel, Poolpharma e TechData, solo per citarne alcune. Ma vediamo più nel dettaglio in questa videointervista di cosa si tratta…
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Intervista e testi: Vincenzo Petraglia
Riprese: Fabio Restelli