Wise Society : Se l’Europa producesse più energia eolica alimenterebbe il mondo intero

Se l’Europa producesse più energia eolica alimenterebbe il mondo intero

di Fabio Di Todaro
14 Settembre 2019

Una ricerca pubblicata sulla rivista «Energy Policy», svela come l’Europa abbia un potenziale di sviluppo di energia eolica di cento volte superiore a quella che è la produzione attuale in grado di alimentare la popolazione mondiale fino al 2050.

Per percorrere fino in fondo la strada della rivoluzione «verde», occorre avere innanzitutto consapevolezza delle proprie potenzialità. Che, nonostante a prevalere sia una visione pessimistica, sono superiori a quelle finora considerate. Sembrano dirci questo i ricercatori delle Università del Sussex (Gran Bretagna) e di Aarhus (Danimarca) che, in una ricerca pubblicata sulle colonne della rivista «Energy Policy», svelano come l’Europa abbia un potenziale di sviluppo di energia eolica di cento volte superiore a quella che è la produzione attuale. Per dare un’idea, i ricercatori affermano che «l’energia producibile sul Vecchio Continente basterebbe ad alimentare la popolazione mondiale fino al 2050».

PIÙ SPAZIO ALL’EOLICO PER UNA SVOLTA «GREEN» – Energia totalmente rinnovabile al servizio di tutti: l’ipotesi non è utopistica, sfogliando le pagine dell’ultimo studio. Afferma Benjamin Sovacool, docente di politiche energetiche all’Università del Sussex: «Il nostro lavoro non equivale a un progetto di sviluppo, ma vuole essere una guida per indicare ai politici quelle che sono le potenzialità ancora inespresse». Il che non vuol dire «che dovremmo installare turbine in tutti i siti identificati, ma che abbiamo comunque le carte in regola per evitare la catastrofe climatica». Secondo gli esperti, gli spazi che potrebbero essere utilizzati per produrre energia eolica sarebbero in realtà di gran lunga superiori rispetto a quelli sfruttati. Il tutto tenendo comunque conto delle aree da escludere: ovvero dove ci sono strade, abitazioni, zone militari, aeroporti. «I critici sosterranno che la fornitura intermittente rende l’energia eolica inadatta a soddisfare la domanda globale – aggiunge Peter Enevoldsen, ricercatore del centro per le politiche energetiche dell’ateneo di Aarhus -. Ma anche trascurando quelli che saranno gli sviluppi della tecnologia nei prossimi decenni, già oggi abbiamo la possibilità di sostituire gran parte dell’energia proveniente dal carbone con un quantitativo pari e rinnovabile».

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Energia eolica: in Italia i parchi eolici sono presenti in circa 250 località per un totale di 4852 turbine eoliche, Image by iStock

PARCHI EOLICI: ECCO COME FUNZIONANO – Le «Wind Farm», letteralmente fattorie del vento, sono impianti che comprendono più aerogeneratori collegati l’uno all’altro e che danno vita a delle vere e proprie centrali di energia pulita. Nella nostra Penisola, i parchi eolici sono presenti in circa 250 località per un totale di 4852 turbine eoliche. In media, una fattoria del vento dotata di almeno 30 impianti da 300 kW ciascuno, può generare 20 milioni di kW ogni anno, garantendo energia elettrica di circa settemila famiglie. Con vantaggi notevoli per la salute del Pianeta, che si concretizzano con la tutela delle materie prime, l’assenza di emissione di anidride carbonica (e altri gas con effetto serra), la mancata produzione di rifiuti e un incremento della bilancia commerciale. In Italia le «Wind Farm» sono discretamente diffuse, ma è indubbio che, viste le potenzialità del territorio, si potrebbe fare di più.

TURCHIA, RUSSIA E NORVEGIA: UN POTENZIALE «NASCOSTO» – Lo studio stima che oltre 11 milioni di turbine eoliche potrebbero teoricamente essere installate su quasi cinque milioni di chilometri quadrati di terreno. Un incremento di questo tipo genererebbe 497 exaJoule di energia: quanta ne basterebbe per soddisfare la domanda globale di energia del prossimo trentennio. Turchia, Russia e Norvegia: questi i Paesi che secondo gli autori offrono il maggiore potenziale di sviluppo. Ma gran parte dell’Europa occidentale è in realtà considerata idonea alla realizzazione di ulteriori impianti per la produzione di energia a partire dal vento.

Twitter @fabioditodaro

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