È entrato in vigore da pochi giorni ed è uno schema nazionale volontario per valutare e comunicare l’impronta ambientale dei prodotti italiani
È un nuovo strumento per garantire ancor più attenzione alla qualità dei prodotti italiani: si tratta del marchio Made Green in Italy. Secondo il testo del decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e entrato in vigore lo scorso 13 giugno, ogni bene commerciale che se ne potrà fregiare, sarà il risultato di un’azienda che ha scelto lo schema nazionale volontario per la valutazione e la comunicazione dell’impronta ambientale dei prodotti.
MADE GREEN IN ITALY, UN MARCHIO PER TUTTI I PRODOTTI – Il marchio Made Green in Italy riguarda tutti i tipi di prodotti, non solo quelli alimentari. Secondo il ministero dell’Ambiente, che lo promuove, rappresenta uno strumento per incrementare la competitività del sistema produttivo italiano nel contesto della crescente domanda di prodotti a elevata qualificazione ambientale non solo in Italia ma in tutto il mondo. Tecnicamente parlando, il “Made Green in Italy” utilizza la metodologia per la determinazione dell’impronta ambientale dei prodotti (il PEF, acronimo di Product Environmental Footprint) definita nella specifica Raccomandazione della Commissione Europea. I prodotti Made green in Italy saranno quelli che presenteranno prestazioni ambientali pari o superiori agli standard di riferimento, valutati secondo il metodo PEF. L’impronta ambientale di un prodotto è una misura basata su una valutazione delle prestazioni ambientali di un prodotto, analizzato lungo tutto il suo ciclo di vita: quindi non riguarda solo il momento in cui viene messo in commercio, ma considera tutte le attività che comprendono la catena di fornitura, l’estrazione delle materie prime, la produzione e l’uso, fino alla gestione del fine-vita.
STIMOLARE IL CONSUMO ECOSOSTENIBILE – Il ministero dell’ambiente, adottando il “Made Green in Italy”, vuole puntare a promuovere “modelli sostenibili di produzione e consumo e contribuire ad attuare le indicazioni della strategia definita dalla Commissione Europea”, segnala in una nota. Ma non solo: intende stimolare il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali dei prodotti e ridurne il loro impatto durante tutto il ciclo di vita. Inoltre desidera favorire scelte informate e consapevoli da parte dei cittadini, che potranno adottare scelte più consapevoli e green nella scelta e nell’acquisto dei prodotti.
Mediante il metodo PEF si punta a rafforzare l’immagine, il richiamo e l’impatto comunicativo che distingue i prodotti, in modo da renderli ancora più competitivi sul mercato italiano e su quelli internazionali.