Un semplice esame del sangue potrà rilevare possibili anomalie del feto
Non è lontano il giorno in cui amniocentesi e prelievo dei villi coriali potranno essere abbandonati a vantaggio di semplici e non invasivi esami del sangue per rilevare eventuali anomalie cromosomiche del feto durante la gravidanza. A riferirlo sono stati alcuni ricercatori olandesi alla ventiseiesima assemblea annuale della Società europea di riproduzione umana ed embriologia (Eshre). I ricercatori sperano che il test possa essere reso disponibile nelle cliniche nel giro di 2-5 anni. «Siamo riusciti a utilizzare sonde genetiche e molecolari per rilevare il Dna del feto in campioni di sangue prelevati da donne in gravidanza», spiega Suzanna Frints, genetista clinica del Centro Medico dell’Università. La tecnica utilizzata, l’Mlpa, consente di analizzare il corredo genetico presente nel sangue delle donne incinte da almeno 6-8 settimane e fa parte di un kit utilizzato in tutto il mondo per rilevare anomalie cromosomiche nel liquido amniotico o nei campioni di villi coriali prelevati dalle donne in gravidanza con metodiche più invasive. Il sistema è economico e fornisce risultati in 24-62 ore.