Wise Society : ABC dei disturbi del sonno: dormire meglio per vivere bene

ABC dei disturbi del sonno: dormire meglio per vivere bene

di di Marzia Gallo
23 Novembre 2020
SPECIALE : Disturbi del sonno

Dormire bene influisce più di ogni altra cosa sulle nostre aspettative di vita: ancora di più dell’alimentazione equilibrata, dell’esercizio fisico o dei fattori ereditari. Dal sonnambulismo al russare in modo esagerato, dal bruxismo, fino al sudore eccessivo

«Dormire bene influisce più di ogni altra cosa sulle nostre aspettative di vita: ancora di più dell’alimentazione equilibrata, dell’esercizio fisico o dei fattori ereditari», commenta Alessandro Pincherle, specialista in neurofisiopoatologia e responsabile di Sonnomedica. In Italia, però, la questione è ancora troppo poco sentita. «Negli ultimi anni ho visto una maggiore attenzione sul tema, precisa. «C’è un dato fondamentale: il 9-10% delle persone ha un disturbo del sonno rilevante. In genere, però, la maggior parte delle visite sono riferiete a chi soffre di insonnia».

In realtà, capita a molti di passare qualche notte in bianco. E fin qui, niente di male. Il problema è quando il sonno inizia a essere di cattiva qualità. In questo caso, occorre intervenire con tempestività, prima che il disturbo cronicizzi. Insonnia a parte, legata magari a momenti della vita particolarmente ansiogeni, molto spesso si ha a che fare con vere e proprie patologie che possono portare a scompensi anche psichici. E l’elenco dei disturbi del sonno è lungo: si va dalle apnee ostruttive notturne (che colpisce il 4% della popolazione maschile e il 2% di quella femminile) a quello delle gambe senza riposo (il 2% della popolazione generale). Dal sonnambulismo al russare in modo esagerato, dal bruxismo (digrignamento dei denti), fino al sudore eccessivo.

insonnia e disturbi del sonno

Foto di Ben Blennerhassett / Unsplash

Disturbi del sonno: la classificazione e l’elenco completo

Innanzitutto i disturbi del sonno possono essere suddivisi in dissonnie e parasonnie ed entrambe fanno parte dei disturbi del sonno primari. A loro volta, in ciascun gruppo sono presenti disturbi specifici che andremo ad analizzzare fra poco.

Le Dissonnie

Le dissonnie sono speficici disturbi del sonno che si caratterizzano – principalmente – per un’anomalia nella quantità, qualitè o ritmo del sonno. Soffrono di dissonnie tutte quelle persoen che dormono poco, dormono troppo, o hanno un ritmo del sonno disfunzionale. Qui di seguito le principali dissonnie.

  1. Ipersonnia: è un disturbo del sonno che ha come caratteristica la “necessità” di dormire un numero di ore superiore alla media (a volte anche di molto).
  2. Narcolessia: è una patologia caratterizzata da un’eccessiva sonnolenza durante il giorno che si avverte nonostante la persona abbia dormito sufficientemente la notte.
  3. Disturbi del sonno legati alla respirazione: comprendono la sindrome delle apnee ostruttive in sonno e il russamento
  4. Disturbo del ritmo circadiano del sonno che comprende la sindrome da jet-leg, dei lavoratori turnisti.

Le parasonnie

Le parasonnie sono disturbi legati prevalentemente alla psicologia del sonno e dei sogni che vanno a impoverire la qualità del sonno stesso, facendo venir meno il suo potere ristorativo.

  1. Disturbo da incubi, si differenzia dal pavor nocturnus perché dopo l’incubo abbiamo un completo risveglio e memoria del sogno.
  2. Terrore nel sonno (Pavor nocturnus) si manifesta con un brusco risveglio spesso accompagnato da urla, pianto, tachicardia, tachipnea (accelerazione del ritmo del respiro), sudorazione e pupille dilatate, senso di angoscia.
  3. Sonnambulismo: è un disturbo del sonno che porta la persona (il sonnambulo), a compiere azioni come camminare, mangiare, stare seduta sul letto, ecc. mentre sta ancora dormendo, senza quindi rendersene conto.
  4. La sindrome delle gambe senza riposo: è caratterizzata da una sensazione di fastidio alle gambe, che la persona avverte nel momento in cui va a dormire. Più precisamente si avverte: formicolio, crampi, irrequietezza, prurito, a volte anche solo difficoltà a tenerle ferme e bisogno irresistibile di muoverle, quest’ultimo corrisponde ad un disturbo chiamato: la sindrome da movimenti periodici delle gambe durante il sonno.
  5. Bruxismo (o digrignamento dei denti): è un problema ormai molto diffuso e consiste nel serrare la mascella e digrignare i denti, senza accorgersene.
  6. Enuresi notturna: la difficoltà o l’incapacità di controllare la fuoriuscita di urine durante il sonno.

Disturbi del sonno: i rimedi

Soffrire di un disturbo del sonno è debilitante: ecco perché trovare un rimedio è fondamentale per incrementare la qualità della vita. Per farlo, tuttavia, è necessario individuare la causa (o le cause) alla base del disturbo, così da agire su di esse. Qui di seguito un po’ di disturbi del sonno con i loro relativi rimedi.

Apnee notturne: cosa sono e quali sono i rimedi

«Un disturbo comportamentale come le apnee notturne, per esempio, è rischioso per malattie come aritmie, ipertensione e infarto. Quando le vie aeree si ostruiscono, l’organismo si deve attivare per liberarle e riprendere a respirare regolarmente ma chi ne soffre non se ne accorge. Questo disturbo è tipicamente maschile, e di solito si presenta verso i  55-60 anni e può essere la spia di una malattia come il Parkinson che emergere nei successivi 5 o 6 anni. Non tutti comunque sviluppano il Parkinson, altri altre forme di demenza. In materia, l’Italia e l’Europa fanno scuola. Sono due le conseguenze gravi: la sonnolenza diurna e l’alterazione delle funzioni cognitive. Inoltre, dal momento in cui il sonno è disturbato, il cortisolo rimane alto e c’è maggior rischio di ipertensione arteriosa».

Cosa fare per combattere le apnee notturne? Occorre fare il test della polisonnografia: se con questo si registrassero tre le 20 e le 30 apnee all’ora, è meglio intervenire. Oltre questa soglia, infatti, c’è il rischio di ictus o di infarto. La terapia più diffusa è quella di un ventilatore notturno detto Cpap, un apparecchio esterno collegato a una mascherina da indossare ogni notte che aumenta la pressione dell’aria nelle vie aeree. Inoltre, spesso questo disturbo è collegato al peso, all’uso di sigarette e alcolici.

ragazza a letto

Foto di Alexandra Gorn / Unsplash

Sonnanbulismo: cos’è e come si combatte

Il sonnambulismo «non è un problema legato ai sogni ma piuttosto al sonno profondo e avviene quando il cervello è nel massimo del funzionamento. Svegliare di colpo un sonnambulo è un rischio, oltre che un errore perché la persona è in uno stato di confusione mentale. Non è legato al fatto psicologico ma al fatto che quando c’è un sonno tanto profondo è più facile che succedano certe cose», conclude l’esperto del San Raffaele. Nella letteratura psichiatrica e psicologia questo disturbo è classificato nell’ambito delle parasonnie.

Come combattere il sonnambulsimo? Meglio verificare presso l’Asl della propria città se esista un centro del sonno (di solito i centri del genere sono afferenti al reparto di neurologia, o di neuropsichiatria infantile) dove eseguire almeno i test di base e, possibilmente, la polisonnografia (registrazione video del sonno del paziente, elettrocardiogramma, elettromiogramma ed elettroencefalogramma). Occorre stabilire se il comportamento di sonnambulismo avviene nelle fasi REM (quando il soggetto sogna) o non REM (quando il soggetto non sta sognando). Più in generale l’utilizzo di eccitanti può provocare sonnambulismo nei soggetti predisposti. Sarebbe meglio evitare caffé o CocaCola o ginseng o altri eccitanti, almeno nelle ore serali.

La sindrome delle gambe senza riposo: cos’è e quali sono i rimedi

Ad alcuni capita di contrarre le gambe durante il sonno per poi sentirsi stanchi al mattino come se non si fosse andati a dormire. Alla base di questo fenomeno, detto anche mioclono notturno, “c’è in genere un cattivo funzionamento di alcuni circuiti nervosi, le vie della dopamina”, commenta Luigi Ferini Strambi, direttore del centro per i disturbi del sonno dell’istituto scientifico dell’ospedale San Raffaele di Milano.

Come combattere questo disturbo del sonno? In genere si prescrivono farmaci che potenziano la trasmissione della dopamina. Chi soffre di questo disturbo deve evitare alcolici e caffeina e non praticare sport nelle ultime ore del pomeriggio.

Russare: cause, sintomi e rimedi

Il russamento è un fenomeno molto frequente. Capita a quattro persone su dieci in Italia e aumenta con l’avanzare dell’età. Nel sonno i muscoli della cavità orale si rilassano e alcune parti come la base della lingua, l’ugola, il palato molle e l’epiglottide vibrano e fanno rumore.

Come evitare di russare? In questi casi può essere utile la fibroscopia dall’otorino. Un test che permette di ispezionare con una sonda sottile naso, laringe e faringe. In base agli esiti, si trova la soluzione che a volte può anche essere chirurgica. In genere, però, è bene fare la polisonnografia, un test che è possibile fare anche a casa. Si monitora con uno speciale apparecchio la frequenza cardiaca, l’ossigenzaione del sangue, il flusso d’aria tra la bocca e il naso e i movimenti di torace e addome. Evitare di bere alcolici la sera, controllare il peso, per evitare di avere grasso in eccesso, soprattutto sotto al mento.

Bruxismo: cos’è e quali sono i rimedi

Il bruxismo porta le persone a digrignare i denti durante la notte e si tratta di un  disturbo che colpisce in genere una persona su dieci. Si contrae la muscolatura masticatoria diverse volte per notte in varie fasi, che durano ciascuna dai 5 ai 10 secondi.

Quali sono i rimedi contro il bruxismo? Una terapia precisa non esiste. La soluzione più comune è quella di farsi costruire dal proprio dentista un apparecchio in resina che si chiama bite. Protegge i denti perché impedisce alle due arcate dentarie di toccarsi. Sarebbero da evitare quelli già preconfezionati che si trovano in farmacia perché ogni apparecchio deve essere conforme al proprio palato e alla propria arcata dentaria.  Potrebbero infatti crearsi dei dolori all’articolazione.

Se il disturbo fosse saltuario, potrebbe essere sufficiente un farmaco a base di clonazepam che favorisce il rilassamento muscolare prima di andare a letto. E’ un disturbo da non sottovalutare perché l’eccesso di usura dei denti potrebbe portarli ad assottigliarsi eccessivamente tanto da finire per perderli.

Curare i disturbi del sonno

«Nel 70% dei casi si riesce a inquadrare il problema con la visita, poi si parte con la terapia che non è necessariamente farmacologica. A volte, infatti, basta un cambiamento negli stili di vita. Spesso sono necessarie terapie cognitivo comportamentali per gli insonni, individuali e di gruppo, dove per il paziente è prevista una seduta settimanale per un paio di mesi. Si cerca di capire i problemi specifici del sonno e si insegnano strategie per togliere il condizionamento negativo e per imparare a dormire», continua Ferini Strambi.

In linea di massima, comunque, ci sono delle regole auree che valgono per tutti, o quasi. Scopriamo quali sono:

  1. meglio non andare a letto se non si è stanchi
  2. cercare di avere sempre gli stessi orari
  3. fare una cena leggera
  4. non dormire di giorno, non bere caffè dopo una certa ora del pomeriggio
  5. alzarsi se non si riesce a prendere sonno e farsi magari una tisana
  6. non praticare esercizi fisici intensi durante le ore serali
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