Il pollline del 60 per cento delle piante milanesi scatena raffreddori e irritazioni aggravati dallo smog. La risposta del Comune? Puntare sulle piante anallergiche
Milano soffre di cemento e smog. Ma anche di allergie: perché quasi un abitante su tre soffre per le piante fortemente allergeniche che costituiscono il quasi il 60% del verde cittadino. L’elenco degli alberi dal polline o dal fiore insidioso è lungo: ontani, betulle, carpini, noccioli, cipressi e ulivi, ma anche aceri, platani, querce, farnie, salici e olmi.
Secondo le stime dell’Assessorato alla Salute del Comune di Milano, sono almeno 450mila i milanesi che soffrono di asma, prurito, rossore agli occhi e raffreddore a causa degli alberi. «Negli ultimi anni s’è verificato un costante aumento nella popolazione delle allergie respiratorie, rinite e asma», conferma il professor Claudio Ortolani. Il polline mischiato allo smog è un cocktail velenosissimo: «L’anidride carbonica» spiega l’allergologo «favorisce una maggiore produzione di polline, mentre le polveri sottili facilitano la penetrazione nelle vie bronchiali degli agenti allergici».
Il Comune ora sta pensando alla svolta: nuove piante ad allergie zero. L’assessore Giampaolo Landi di Chiavenna ha commissionato una mappatura del territorio, quartiere per quartiere, parco per parco. La zona a maggior rischio polline è la otto, con quasi quindicimila alberi allergenici. A mappatura finita partirà la campagna verde sicuro. Attraverso un sito web i milanesi potranno adottare un pianta priva di effetti collaterali. «Vogliamo creare i parchi allergy free», spiega. Il primo nascerà in zona Bicocca. Ogni albero avrà sul tronco una targhetta personalizzata con nome del benefattore e data di piantumazione. Alla battaglia contro le allergie saranno chiamate anche le istituzioni. Garantisce l’assessore: «Nei nuovi quartieri, anche quelli già in realizzazione, imporremo solo alberi sicuri». Questi potrebbero essere i ginkgo biloba, magnolie, gli agrumi (in particolare i limoni), il corbezzolo, il bosso, l’araucaria, l’ibisco, il noce, l’alloro (ideale per i parchi) e le palme.