Professore di Psicologia presso l’Università della California, Riverside, lega la sua fama a livello mondiale, sia nel mondo scientifico che mediatico, alle sue ricerche su salute e longevità. Per 30 anni Friedman ha studiato i fattori predittivi della longevità nella personalità, individuando modelli di “personalità incline alla malattia” (disease-prone personality) e “personalità incline all’auto-terapia“ (self-healing personality). L’ultimo suo contributo scientifico, in ordine di tempo, è “The Longevity Project”, di cui parlerà a Venezia.
“Il Progetto Longevità” utilizza uno dei più famosi studi di psicologia per rispondere alla domanda: chi vive più a lungo e perché. Dal 1921 ad oggi lo studio ha monitorato la vita di 1.500 americani dall’infanzia alla morte, per stabilire che cosa di questi individui ha portato alcuni a stare bene e vivere a lungo ed altri a morire prima del tempo. La longevità è associata ad alcuni tratti del carattere o al fatto di avere un compagno, una compagna o una famiglia? Oppure al possedere un animale domestico, o al fare jogging ogni giorno, o infine anche al credere o non credere in Dio? Nessuno fino ad ora ha ancora descritto e interpretato i risultati di questo monumentale e quasi secolare progetto. Titolo dell’ opening lecture di Friedman è “The Longevity Project: Life-long Paths to Long Life”.