Tre giorni per parlare del mondo femminile e della lotta necessaria per affermare i diritti delle donne nel mondo. Il programma è ricco di talk ed eventi legati alla musica e al teatro
Tre giorni di incontri, scambi di idee e di prospettive, musica e teatro per parlare di donne, della loro forza e di come nella società attuale ci sia ancora bisogno di impegno e lotta in prima persona per affermare i propri diritti nella famiglia, nel lavoro e nella società. Tutto questo a RE/SISTER il festival femminista in programma a Parma il 15,16 e 17 settembre, all’interno del Parco della Musica (ex Eridania), organizzato dalla Casa delle Donne e dal Comune di Parma, con il sostegno di Regione Emilia-Romagna, Cariparma Crédit Agricole e Cooperativa Sociale Proges.
Un evento coinvolgente con tante protagoniste del mondo femminista e della società civile giunto alla sua seconda edizione: nel 2021 fu un grande successo, con Michela Murgia fra le sue voci. Quest’anno in programma 7 talk e moltissimi appuntamenti per parlare di lavoro, ecologia, poliamore, pacifismo, migrazioni. Con spirito di resilienza, gioia e ironia: tutte al femminile.
Un inizio in musica
Il Festival avrà un inizio in musica, all’insegna della libertà con con la parata di musica e danze delle Murga libre di Milano e Padova e, in serata, il concerto di Cristina Donà. Un’atmosfera creativa che continua al Centro di Produzione Musicale Arturo Toscanini con l’inagurazione delle mostre della street artist afgana Shamsia Hassani e dell’artista fiorentina C_SKA_ART.
I temi dei talk al Festival RE/SISTER
Nelle giornate del Festival RE/SISTER ci saranno sette talk a tema che si alterneranno sotto la tettoia Liberty del Parco uniti da un filo conduttore “Su la testa!”. Tutti infatti parlano di militanza collettiva femminista e di movimenti delle donne. Nel primo talk “Per vedere più lontano: generazioni femministe a confronto” Carlotta Cossutta, ricercatrice in Filosofia Politica, Silvia Federici, scrittrice e filosofa, l’attivista Luce Scheggi e Giorgia Serughetti, filosofa e ricercatrice indagheranno sulle radici delle rivendicazioni di oggi.
Donne contro gender gap e danni all’ambiente
Si parla di lavoro e di gender gap in cui l’Italia è purtroppo ai primi posti nel talk “Di lotte, di cura e di lavoro”, uno sguardo sull’industria della moda che spesso utilizza lavoratori e lavoratrici sottopagati, all’estero, con Deborah Lucchetti, coordinatrice della campagna internazionale Abiti Puliti. Ci saranno anche la sindacalista Eliana Como, le lavoratrici della Saga coffee Bologna e le operaie della Corneliani Mantova.
“Ecofemminismo o barbarie” analizzerà, invece, i rapporti di violazione e abuso che spesso uniscono donne e ambiente, soprattutto in alcune aree del mondo. Ci saranno la ricercatrice Laura Corradi, la fotografa e attivista Fabiana Cioni, la Collettiva Matsutake e la Laboratoria ecologica Berta Càceres Roma.
La forza femminile in guerra e nelle migrazioni
Due temi tragicamente attuali, guerra e migrazioni, saranno al centro dei talk “Femminismo intersezionale” e “Lasciateci in pace. Donne in tempo di guerra. lotte e nuove alleanze”. Si incontrano nel primo talk l’Assemblea Donne del Coordinamento Migranti di Bologna, l’Associazione Penelope di Catania, l’attivista per i diritti umani Marwa Mahmoud e la docente di antropologia dei processi migratori (Università degli studi di Milano Bicocca) Barbara Pinelli, mentre di pacifismo e conflitti parleranno Benedetta Argentieri, giornalista e regista, Bruna Bianchi, docente di Storia delle donne e Storia del pensiero politico e sociale contemporaneo (Università Ca’ Foscari di Venezia), Cecilia Dalla Negra, giornalista e ricercatrice specializzata nella questione Palestinese e Nayera El Gamal, esperta di Kurdistan ricostruiranno la storia del pacifismo femminista analizzando i contesti in cui le donne hanno preso parte nei confronti dei conflitti armati, dal Rojava alla Palestina, dalla Siria all’Ucraina.
Un mondo di nuovi sentimenti, dal poliamore ai social
Ma le donne sono anche chiamate a confrontarsi con un nuovo modo di intendere i sentimenti e il mondo relazionale: i legami poliamorosi, le relazioni affettive con più persone, non sempre centrate sull’amore romantico, sono al centro dell’incontro “Poliamore o la rivoluzione degli affetti” con Nicole Braida ricercatrice e scrittrice, la Collettiva Poliamorica Bologna e le podcaster Girandola, autrici di Faq the Poly.
“Resisteriamo. Comunicare oltre il patriarcato” sarà infine l’occasione per parlare di social e media online spazi dove convivono nuove visioni femministe e innovative ma anche tanta comunicazione tossica e violenta. Sul palco Chayn Italia, il Collettivo Moleste che si occupa di parità di genere nel mondo del fumetto, Elena D’Epiro @trans.fakenews, e il Collettivo biellese Le parole fucsia.
Fra cibo, musica e teatro
Il festival RE/SISTER di Parma è però anche un modo di incontrarsi in modo gioioso fra cibo locale e biologico nei food trucks, i banchetti di artigiani, la presenza di Associazioni no-profit.
Molte le performance musicali dal vivo con il concerto di musica balcanica di Ajde Zora, gli Alma’ngarrà, le percussioni della Filarmonica Arturo Toscanini, le canzoni popolari di La Menestrella Femminista, i canti resistenti di Mara Redeghieri (storica voce degli Üstmamò) e gli allievi dell’Accademia Résonnance in una esibizione acustica. Aide, un gruppo di donne di tutto il mondo interagirà con passanti e ospiti.
Non manca neanche il teatro con Odissea nel pollaio dell’attrice, della clown e marionettista Irene Michailidis, Non conosciamo mai la nostra altezza delle attrici e registe Sandra Soncini e Franca Tragni, Bianca come i finocchi in insalata della Compagnia del calzino, i monologhi della comica Sofia Gottardi e Figlie dell’epoca di Roberta Biagiarelli, che prende spunto dal Congresso internazionale delle Donne che si svolse all’Aja nel 1915, durante la Prima Guerra mondiale.
Se vuoi saperne di più sul festival Re/Sister a Parma ti invitiamo a dare un’occhiata alle pagine dedicate sul sito della Casa delle donne di Parma e sul sito del Comune.
Lucia Fino