In arrivo i vasi biodegradabili che nutrono le piante. Composti da materiale organico di scarto, potrebbero rivoluzionare il settore vivaistico
Coltivare l’orto o il giardino di casa è un bel passatempo green ma come la mettiamo con i vasi che ospitano le nostre amate piantine? Sono sostenibili per l’ambiente? Sembra di no: si stima che in Italia il settore vivaistico consumi annualmente circa 440 milioni di vasi in polipropilene, il che naturalmente comporta problemi e oneri di smaltimento. Per risolvere l’inconveniente i ricercatori del Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell’Università di Pisa hanno ideato degli eco vasi: biodegradabili, economicamente competitivi e capaci di nutrire anche la pianta.
Vasi biodegradabili ed ecologici: nasce Eco-Pot
Il progetto, che durerà 18 mesi, si chiama Eco-Pot ed è stato appena finanziato dalla Regione Toscana con un contributo di circa 450mila euro. «Il nostro obiettivo è quello di realizzare vasi, di medie e grandi dimensioni, utilizzando materiali compositi, da noi sviluppati, costituiti da una matrice sintetica biodegradabile e materiale organico di scarto – spiega l’Ing. Maurizia Seggiani, ricercatrice del Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale – capace, una volta interrato il vaso, di nutrire la pianta durante il processo di degradazione nel terreno».
I primi prototipi degli eco vasi saranno pronti entro alcuni mesi dall’avvio ufficiale del progetto e saranno adatti a un ampio numero di piante differenziate per varietà ed età, come previsto nel progetto. Sarà quindi possibile fare del florovivaismo davvero sostenibile e a prezzi accessibili: attualmente, infatti, i contenitori “biodegradabili” presenti sul mercato hanno scarse proprietà meccaniche o costi troppo alti, come ad esempio i vasi in lolla di riso o in fibra di legno.